L'ultima battaglia

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-...E invece abbiamo già tutto quello di cui abbiamo bisogno.- scandì convinto Draco, stringendo forte la mano di Hermione e infondendo potere magico alla barriera che li difendeva.

In quel preciso istante, Harry rotolò giù dalla presa di Hagrid, sotto lo sguardo scioccato di tutti, il primo fu proprio Voldemort.

-Non è finita, Tom!- gli disse il giovane Potter, parandosi presto davanti alla coppia e affiancando Tanis, puntando la bacchetta contro il nemico.

Lì i mangiamorte si attivarono e fu presto il caos.

Hermione trascinò Draco verso l'edificio, con difficoltà, mentre Tanis cercava di contrastare gli attacchi nemici.

-A Voldemort ci penso, io!- scandì Harry e la ragazza lo guardò seria –Bene, fai ciò che devi.-

E mentre Tanis e gli studenti contrastavano la massa di mangiamorte a cui Narcissa e Lucius avevano deciso di non unirsi, Harry si fece inseguire da Voldemort in un primo momento, in modo tale da allontanarlo dagli altri.

Mentre si spostavano lungo le scalinate e i corridoi della scuola, Harry aveva dimostrato una certa abilità nel contrapporsi al mostro, aveva capito ormai come raccogliere gli incantesimi e rispedirli al mittente, anche se chiaramente non poteva permettersi di farlo più volte consecutivamente. Pensò prevalentemente a difendersi e a disarcionare l'avversario da cui venivano emessi soltanto brillanti raggi verdi.

Raggiunsero una delle torri di Hogwarts e lì, Harry raggiunse il mostro informandolo di una cosa molto importante. La bacchetta non gli avrebbe mai risposto, perché  il suo proprietario non era affatto Piton.

Si aggrappò dunque a Voldemort, gettandosi dalla torre diroccata. L'uomo-serpente prese il volo, sperando probabilmente fra un urto e l'altro di far perdere la presa ad Harry, ma così non successe.

Finirono in uno spiazzo, da soli, sul pavimento dissestato. Ripresero le loro bacchette e si fronteggiarono un momento, ansanti, prima di riprendere il duello.

Harry lanciò di nuovo un incantesimo di disarmo, mentre Voldemort l'Anatema che uccide.

Dopo uno scontro che ad Harry, ancora oggi, era parso infinito, finalmente la debilitazione data dall'aver perso tutti i suoi Horcrux, si fece sentire per Tom.

L'incantesimo di disarmo lo raggiunse, insieme al proprio e fu quest'ultimo che lo uccise, mentre la bacchetta di Sambuco raggiungeva il suo padrone che, da quando aveva disarmato Draco mentre scappava da Hogwarts insieme a Piton, aveva sempre avuto il dominio della bacchetta.

Tanis era riuscita a guardare negli occhi suo padre, in quell'ultimo barlume di umanità che aveva forse carpito in lui ed Harry l'aveva sentita raggiungerlo mentre ormai i brandelli del mostro svanivano nell'aria.

-L'hai ucciso senza usare la maledizione.- constatò Tanis e Harry spostò lo sguardo su di lei, sorpreso davanti a quegli strani occhi cristallini.

-Sì, era molto indebolito dall'aver perso tutti i suoi Horcrux. Il mio incantesimo di disarmo lo ha raggiunto e ha spinto l'anatema a fare lo stesso. L'hanno colpito entrambi ed è morto.-

La bruna annuì -Sì, l'ho visto.-

Harry quindi, pensando che fosse presa da mille pensieri mentre osservava il posto vuoto lasciato dal mostro, le domandò, accarezzandole gentilmente la spalla -Tu stai bene?-

E l'altra alzò un sopracciglio, guardandolo con sorpresa. Quei mortali erano davvero ricchi di sentimenti, avevano una sensibilità sorprendente, persino verso gli estranei.

-Ti interessa davvero.- constatò la ragazza, con sorpresa ed Harry sbatté gli occhi, perplesso -Beh, certo. Io e te non ci siamo mai confrontati davvero ma so che non sei stata meno importante di noi in questa guerra. Se non fossi stata così brava a fare la spia, non sarei di certo qui... ci hai salvato tu per prima.-

I.  Quando l'Argento incontrò l'Oro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora