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<<Come cazzo ti permetti di portarmela in quello stato!? Cazzo Louis!>> sbottò il riccio mentre, in pigiama, si strattonava i capelli arrabbiato.
Eh già. La Arvery era arrivata la sera prima e tutto era andato a rotoli. Gli studenti li avevano emarginati un sacco, i miei amici si erano ubriacati e io, in cerca di acqua per Darcy, l’avevo lasciata per mezz’ora nelle grinfie di una ragazza dai capelli viola dell’altra scuola.
<<Har->>
<<Che cazzo ti salta in testa?! Dio, ma sei rimbambito Louis?! Che cazzo le ha messo quella stronza nel bicchiere!?>> mi afferrò per il colletto della maglia- erano le due del mattino- e mi strattonò contro di sé.
<<Che cazzo ne so! Quando sono arrivato era contro al tavolo a ridere come una deficiente->>
<<Non parlare così di mia figlia! E’ colpa tua!>> la bionda intanto stava vomitando anche l’anima in bagno.
<<Mia?! Mia?! Stavo cercando della fottutissima acqua per lei cazzo! Le ho detto “stai con Zayn” ma le sue amiche oche hanno deciso di dover fare le sgualdrine e prendersela dalla loro ed ecco il risultato! Sei tu che hai aderito a questa festa poi!>> sbottai spingendolo lontano e andando a spostarle i capelli dagli occhi.
<<L-Lou non voglio ma-mai più st->> fu interrotta dall’ennesimo conato e repressi una smorfia accarezzandole la schiena.
<<Mai più, mai più>> mormorava e sorrisi comprensivo mentre sputava il dentifricio nel lavandino e si dirigeva stordita in camera. Una volta in pigiama mi fissò barcollante.
<<Mi accompagni da papà?>> la presi per mano e per la vita e le feci scendere le scale.
<<Papà? Non volevo>> mormorò davanti a lui e il riccio si voltò sospirando prima di rubarmela e abbracciarla.
<<Lo so>> e mi scoccò un’occhiataccia <<Ora vai a dormire che questo weekend per te sarà pessimo>> sorrise prima di posarle un bacio in fronte e lasciarla andare.
La riportai a letto e dopo averle riservato lo stesso bacio la coprì prima di scendere in salotto. Infilai le scarpe e la giacca che stavo già allacciando quando la voce di Harry mi fermò.
<<Dove vai?>>
<<A casa>>
<<Credevo saresti rimasto qui>> mormorò e scrollai le spalle.
<<No, mi inquieta stare qui>>
Harry fu di altro avviso perchè si sedette sul divano negando <<Togli la roba dobbiamo affrontare una solenne discussione>> disse e grugnì facendo però come aveva detto sedendomi al suo fianco anche se un po’ distante.
<<Riguardo un paio di settimane fa non intendevo essere crudo ma i fatti sono che tuo padre peggiorerà e lo sai. Non puoi stare dietro alla tua famiglia per sempre Louis, il tuo futuro dove lo metti?>>
Sospirai stanco <<Sarebbe egoista da parte mia. Rischia di fare male a mamma, alle gemelle e non…>> mi sfregai gli occhi rattristato.
<<Perché?>>
<<Io non sono figlio di Jay. O almeno per me e come una mamma ma non lo è. Mia madre pochi mesi dopo al parto ha avuto un incidente d’auto credo, a papà non è mai piaciuto dirlo, e qualche anno dopo che papà stava con Jay la malattia è arrivata. Sai quella telefonata quel giorno che ti ho detto che volevo stare davvero con Darcy? Mi ha detto che non si ricordava nemmeno come si usasse un coltello. Io devo rimanere. E’ il lavoro di papà che manda avanti la famiglia e cioè il mio aiuto, non posso mollare solo per qualcosa di migliore, loro sono la mia famiglia>> sospirai scrollando il capo.
<<Ci sono università vicine>> non demorse.
<<No>>
<<Non puoi rinunciare a quello che vuoi fare perché lui sta male Louis, la vita gira per tutti e tu sei solo all’inizio>> sbuffai scuotendo il capo ancora. Si avvicinò, mi scansai <<Non scappare da me>> mormorò e io per risposta mi feci più distante mordicchiandomi il labbro. In poco tempo finimmo addosso al bracciolo e mi bloccò con le braccia posate contro la stoffa. Le mie gambe erano piegate e lui se ne stava in ginocchio come se nulla fosse.
<<Louis, se non vai avanti tu non lo faranno nemmeno loro. E quando sarà tardi non potrai fare nulla, le tue sorelle cresceranno e andrà peggio vedendole realizzare i loro sogni. Pensi sarà divertente? Credimi non lo è>> mi osservò ma abbassai lo sguardo.
<<Perché, tu hai una sorella?>>
<<Esatto. E’ più grande di me e mi ha visto venir bloccato dalle cure per un bambino e un matrimonio frettoloso>> il suo respiro mi arrivava al viso ed espirai tremolante. Era troppo vicino.
<<E- E che c’entra. Tu ora fai un bel lavoro no?>>
<<Non mi lamento, c’è gente che sta peggio>> e nello scrollare le spalle si avvicinò ancora. Mi schiacciai contro al divano storcendo il naso.
<<Harry, non starmi addosso>>
<<Come se fosse facile>> sussurrò e lo guardai di sottecchi <<Se mi guardi così è solo peggio Louis>>
<<Credevo di essere stato chiaro tre settimane fa->>
<<E’ passato un mese dolcezza, non puoi pretendere che impari in un mese no?>> sorrise <<Pensavo che tieni davvero a Darcy per non dirle ciò che hai visto….>> non risposi <<E dovrebbe essere una cosa buona no?>> poi la sua mano si staccò dal divano per posarsi sulla mia guancia a voltarmi il viso verso di lui <<Non ignorarmi Louis, non sei mica un bambino>>
Risi <<Infatti quello sei tu e sì, dovrebbe essere una cosa positiva>>
<<Ma non lo è per me>> lo guardai confuso.
<<Che vuol dire?>> Harry ridacchiò abbassando il dito per il mio collo e la clavicola.
<<Che lo trovo fastidioso forse>>
Il petto.
<<Fastidioso?>> mi mossi agitato sotto al suo tocco.
<<Sì, seccante quasi. Insomma sono il padre di Darcy e quando era piccola sognavo il principe azzurro per lei ma ecco… tu non sei esattamente ciò che definirei così>>
Lo stomaco.
Corrugai la fronte <<Era un offesa?>>
<<Affatto io trovo tu sia perfetto quasi sotto ogni punto di vista>>
Il bacino…
<<Ma non per Darcy scommetto>>
La cintura.
<<Non per lei, esatto…>> presi il suo polso di scatto non appena provò a infilarsi nei miei jeans.
<<Smettila>>
Mi guardò divertito <<Tu non vuoi che la smetta>>
<<Non lo puoi sapere e ti ho detto ch->>
<<So che hai detto>> sbottò <<Ma non credo m’importi>>
<<E’ tua figlia cazzo>> borbottai cercando di sfuggire alle sue dita che s’intrecciarono alle mie per portare il braccio sopra alla mia testa bloccandomi.
<<Lo so. E mi sento in colpa, ma avevi da non iniziare>>
<<Io!?>> annuì con fare distratto slacciando molto lentamente la cintura <<Ma se sei tu che mi hai scopato mentendole>> sbottai e lui grugnì.
<<Tu mi fissavi come se fossi il tuo piatto di pasta preferito Louis. E credo che il bacio che abbiamo avuto mesi fa in cortile sia stato accettato anche da te o sbaglio considerando che ti sei buttato su di me?>> mi offesi.
<<Io non->>
<<O quando ci siamo divertiti negli spogliatoi?>>
<<E’ stata colpa tu->>
<<Ricordi ancora cosa si prova a andare in giro con i miei segni?>> e fu un attimo che avevo i suoi denti sul collo e la lingua a ventosa che succhiava e tirava non mollandomi mai la giugulare.
<<Ah cazzo>> ansimai portandogli la mano libera ai riccioli. Cercai di tirarlo via o posare la mano sul suo petto. Premetti i piedi sulle sue cosce piegate ma non aveva intenzione di mollarmi.
<<Har->> deglutì sentendo come prese a succhiare più forte portando la mano libera a massaggiarmi i capezzoli da sotto la maglia.
<<Non- Darcy è…>> scossi il capo sospirando appena quando lasciò la mia pelle con un sonoro schiocco che mi fece fremere. Lo fissai mentre risaliva strofinando il naso sulla mia mascella prima di portarlo alla guancia e più giù verso il mio naso. Mi fissò e socchiusi le labbra osservando le sue. Era un mese che non le toccavo nemmeno più…
<<Uhm, dovrei davvero andare a dormire>> mormorai e vidi i suoi occhi incupirsi mentre parve risvegliarsi poiché annuì sollevandosi. Lo osservai confuso mentre lui però rimase a fissare il fuoco del camino ormai acceso.
Sgattaiolai di sopra affiancandomi alla ragazza già nel mondo dei sogni. A quanto pareva avrei aspettato ancora per poterlo baciare. O forse si era allontanato perchè l’avevo respinto ancora? Ma la sua espressione… Strinsi gli occhi sentendomi di nuovo scomodo in quel letto, con una donna che non somigliava all’uomo nella mia mente.+++++++++++++
La scuola pullulava di ragazzi dall’aspetto poco sobrio o fatto. Occhi rossi e bava alla bocca, ghigni da stupratori e sguardi strafatti era ciò che si vedeva se si passava per i corridoi. Rabbrividì mentre Niall fissava tutti con la bocca spalancata. Vide passare al suo fianco una ragazza dalla maglietta solo fin sotto al seno corta, una gonna di pelle stretta e a metà coscia e calze bucate qua e là.
Niall sobbalzò quando lei lo spinse con la spalla <<Ew>>
Liam guardò tutto con fare annoiato <<Ben venuti alla New Doncaster School, com’era? Scuola di geni speciali?>> Zayn al mio fianco grugnì scuotendo il capo. Spensi la sigaretta buttandola a terra e passammo per i corridoi.
<<Ma che cazzo è sta merda?>> sbottai mentre venivo spintonato in continuo da zombie viventi cazzo.
<<La nuova scuola Tommo>> disse Zayn e lo guardò storto mentre adocchiavo Darcy tutta timida affacciata alla porta del bagno. Sorrisi.
<<Darcy?>> lei sobbalzò.
<<Oddio! Che infarto! Credevo male! Sono così contenta di vederti! Qua sembrano tutti…>>
Sospirando annuì <<Scrivimi a ogni fine ora, verrò a recuperarti… Non ci si può fidare di questi stronzi>> dissi prima di accompagnarla alla lezione di fisica.
<<Ci vediamo dopo>> salutai salendo per le scale dirigendomi a ginnastica.
Sudai per un ora e mezza finchè un crampo mi colpì. L’insegnante, sentendo il mio urlo, venne dalla mia parte osservando.
<<Non è grave, nonostante ciò starai in infermeria fino alla fine delle lezioni a meno che tu non voglia chiamare casa>> annuì dolorante, maledetto basket! Io lo dicevo che ero troppo basso e mi avrebbero schiacciato!
Saltellando mi diressi fino alle scale, non che a qualcuno importasse darmi una mano ovviamente. Imprecai fissando la rampa che saliva fino alle aule e ai corridoi dell’infermeria.
<<Cazzo>> mugolai poi mi sentì sbattere qualcuno contro.
<<Hey amico>> un ragazzo rosso e dall’aria fatta sorrise sghembo verso di me <<Possiamo divertirci sì? Ho roba buona>>
<<Non so chi tu sia quindi fuori dai coglioni>> ringhiai provando a camminare ma lui mi strinse per un polso <<Eddai posso farti passare il male con questa…>> tirò fuori una bustina e in tutta risposta la presi lanciandola lontano e come un cane corse via per riprenderla dopo avermi insultato. Ma sinceramente ben gli stava cazzo, ero irritato a mille.
<<Altro che nervo! Quello stronzo->> il mio brontolio venne fermato da una voce che ricordavo benissimo.
<<L’hai capito che quando ho detto di essere educati lo dicevo anche per te Tomlinson?>> il volto di Harry mi si fece chiaro e sbuffai.
<<Sta diventando una merda questo posto, solo droga e idioti>> sibilai dal dolore facendo una smorfia quando cercai di mettermi in piedi.
<<Linguaggio>> lo mandai al diavolo tenendomi al corrimano mordendomi un labbro.
Stesi la gamba per fare un passo ma il risultato fu un urletto <<Oi!>> sbottai cercando di divincolarmi quando mi sentì sollevare.
<<Che fai?! Ce la faccio!>> lui sorrise solo iniziando a fare le scale. Sentivo il suo respiro tranquillo contro i capelli e sbuffai arrendendomi.
<<Cos’hai fatto?>>
<<Io l’ho detto che ero troppo basso per fare basket ma quello è scemo!>> esclamai beccandomi l’ennesima occhiataccia.
Proseguimmo in silenzio finchè non parlai timoroso <<Harry?>> mormorai dopo un po’ <<Perché ho l’impressione che tu mi stia ignorando dopo…>> vidi i suoi occhi scattare attenti al mio collo e si mordicchiò il labbro fissando la chiazza che c’era ancora. La porta dell’infermeria era così vicina che quando ci fu davanti lo strinsi a me con la forza quasi ma lui, troppo perso nei suoi pensieri, non si preoccupò di pensarci e mi scostò gentilmente.
<<Spero che la tua gamba stia bene, le ore d’assenza costano al rendimento>> mormorò prima di scendere di nuovo rapidamente le scale della scuola.
Nessuna risposta quindi.
Almeno, constatai due ore dopo chiuso insieme a un diabetico e una ragazzina mezza svenuta, il lettino era comodo.C'è una fase di stallo...ma questa volta è Louis a respingere Harry e poi pentirsene.
Cosa pensate della situazione "a tre"?
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Il Fidanzato Di Mia Figlia
FanfictionLouis, un ragazzo semplice frequentante l'ultimo anno di liceo, vive per ora una vita normale nonostante i numerosi problemi familiari. Si porta un passato difficile alle spalle ma se c'è una cosa di cui è certo è che mai, mai più proverà amore per...
CAPITOLO-10
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