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7:00 di un giovedì mattina. Sono distesa nel letto, già sveglia. Non riesco a smettere di pensarci, e il solo pensiero mi fa rabbrividire e arrabbiare allo stesso tempo. Si può ancora accettare che, nel 2021, una donna venga molestata? E che non mi si venga a dire che è a causa dei vestiti, o perché se l'è cercata. Nessuna donna si è mai "andata a cercare" lo stupro, o il rapimento, o la morte. Le donne non dovrebbero neanche pensare (e temere) determinate situazioni. Una donna, con un semplice abito a fiori, estivo, colorato, non dovrebbe aver paura di metterlo perché potrebbe ricevere apprezzamenti poco graditi e avvicinata (o seguita) da qualcuno mentre ritorna a casa la sera tardi. Una donna non dovrebbe tornare a casa parlando a telefono per sentirsi sicura, non dovrebbe temere di poter essere sopraffatta in qualsiasi momento. Una donna non dovrebbe tornare a casa stringendo forte le chiavi di casa, pensando addirittura a come usarle per difendersi in caso di attacco a sorpresa. Eppure è questo che le donne sono costrette a vivere, ogni singolo giorno. Che si tratti di una grande città, di un piccolo paese, la sostanza non cambia. Una donna subirà sempre molestie. La maggior parte delle volte non succede neanche solo all'esterno delle quattro mura domestiche, ma anche al loro interno. Ed è qualcosa che ti segna, che ti farà sempre sentire sbagliata. Una donna che viene molestata smette di riconoscersi come tale, comincia  a farsi problemi su problemi, addirittura a chiedersi se effettivamente non se lo sia cercato, se in qualche modo non l'abbia suscitato lei. Care donne, non siete voi. Non siete voi con i vostri modi gentili, i vestiti colorati e le maglie scollate. Non siete voi che per cortesia sorridete o che rivolgete una parola gentile. Sono loro, sono loro e il loro modo sbagliato di interpretare la situazione, sempre e comunque a loro piacimento. Riescono a fraintendere le buone maniere, scambiandole per un consenso che in realtà non è stato dato. Si parla poi di rapporto "consensuale", ma quante volte le donne hanno avuto la possibilità di dire no, e di riuscire a sfuggire alla presa di un uomo 30 kg più pesante, che la schiaccia mentalmente, oltre che fisicamente? Per le donne non è facile. Viene insegnato loro sin dall'infanzia che la forza è tipicamente maschile, i sorrisi e le risatine tipicamente femminili. Una donna non può alzare pesi, perché è da uomini, e non può fare sport meno "delicati" rispetto a yoga e spinning, perché non è nella natura femminile. Ma chi ha dato la definizione di natura femminile? Chi ha deciso che una donna debba sopprimere i propri interessi per conformarsi alle esigenze del sistema? Le donne non dovrebbero mai accettare di sottostare a qualcuno che esiga che siano diverse da come sono. Le donne sono la più grande risorsa di questo mondo, e non si può imporre loro come vestire, cosa dire, cosa fare. Una donna deve essere libera di sviluppare il proprio io, di scoprire se stessa e di essere come realmente si piace. Una donna non deve essere magra, o alta, o slanciata per essere bella. Una donna può avere smagliature o cellulite, perché è normale, fanno parte del nostro corpo, e non per questo deve essere considerata meno bella. Una donna è molto più dell'apparenza, con anima e mente che la rendono unica. Eppure molte donne fanno fatica ad accertarsi. Quello che vorrei dire a tutte le donne è: accettatevi. Accettatevi perché valete molto di più delle critiche, dei paramentri e dei canoni che vi vengono imposti. Osate studiare, esporvi, farvi sentire, vivere, come meglio credete. Non abbiate paura di esprimere il vostro modo di essere, anche se la società non vi supporta, anche se vi critica e vi opprime, voi non reprimete voi stesse. Siate libere di provare ciò che vi piace, di distaccarvi dalla tipica mentalità patriarcale. Voi donne siete molto di più, e abortire o subire molestie non deve farvi sentire meno di quanto siete. Tra l'altro, con qualunque altra donna parliate, potrete sempre trovare in lei qualcuno che vi comprende, poiché le situazioni vissute sono quasi sempre le stesse. Per non farvi sentire sole inizio io: ho subito molestie di diverso tipo nei miei soli 17 anni di vita. Sono stata seguita e avvicinata da un uomo, sono stata seguita in un bagno da un uomo, sono stata approcciata per strada da un uomo, ho ricevuto apprezzamenti, fischi, occhiate... Potrei continuare ancora per molto. E questo mi fa arrabbiare, anzi mi fa infurirare, perché a 17 anni non dovrei pensare a cosa mettere per non far vedere troppo di me, per paura di essere seguita e, peggio, violentata. Non so quale tra le mie esperienze mi abbia segnata di più. L'uomo che mi ha seguita lo ha fatto per diversi giorni, ed era molto più grande di me. Io avevo 15 anni, lui più di 30. Mi ha seguita sia mentre ero da sola sia quando ero in compagnia per tutta la città, finché ad un certo punto si è avvicinato e mi ha chiesto se potessi andare con lui, o in un bar o a casa sua, non molto lontana. E' dovuto intervenire mio padre, io sono andata nel panico. Ho iniziato a tremare, a piangere, non sapevo come reagire e come impormi per far sentire il mio 'no' che, sono sicura, non sarebbe stato accettato come risposta. Per fermare un uomo è stato necessario l'intervento di un altro uomo. Io, donna, da sola, non avrei potuto farlo. L'uomo che mi ha seguita nel bagno era molto anziano. Ha provato a fare conversazione nell'anticamera del bagno, dove mi stavo truccando. Era estate, indossavo un jeans e un top. Ho rifiutato cortesemente la sua richiesta di offrirmi qualcosa, e sono volata fuori. C'era mia madre, e stavolta è intervenuta lei. Le altre due volte sono state simili tra loro. Mi trovavo fuori, nei pressi di casa mia. Mentre ero sola alla fermata dell'autobus un uomo in macchina è passato e ha suonato, salutandomi. Non lo avevo riconosciuto, ma dal momento che in paese si salutano un po' tutti, ho ricambiato. L'ha interpretato male. E' andato più avanti, ha fermato la macchina e guardandomi dallo specchietto mi ha fatto cenno di andare da lui in macchina. Non c'era nessuno in quel momento per strada. Di nuovo, sono stata sopraffatta dall'ansia e ho fatto una telefonata. La volta seguente è avvenuta la stessa cosa. Stavo facendo una passeggiata e un uomo, dopo avermi osservata per bene (avevo il leggings e una felpa) è andato più avanti e si è fermato, in attesa che io arrivassi lì. Mi sono rigirata, ritornando a casa. E poi l'ultimo episodio, che mi ha lasciata altrettanto sconvolta. Ero a scuola, seconda ora, stavo tornando dal bagno e ho visto un professore affacciato alla mia classe che parlava. Lo conosco di vista quel professore. Ho salutato, e ho attraversato l'intera classe per arrivare a posto. Appena il professore se n'è andato, tutta la classe mi ha riferito che, mentre camminavo, dopo avermi squadrata completamente, mi ha guardato il sedere, per tutto il tempo, mentre parlava. E' sposato e ha due figli, e non credo che possa insegnare in una scuola prevalentemente femminile. Non ha avuto neanche un minimo di contegno. Ora qualcuno mi può spiegare come può una donna vivere normalmente e serenamente, se ovunque e in qualsiasi ambiente, anche considerato sicuro, viene molestata? Siete ancora dell'opinione che ce lo siamo cercate e che lo vogliamo? 

7:45. E' tempo di alzarmi, di andare a scuola. E' caldo oggi, e non cedo alla paura. Indosserò quella maglia corta, scollata, e i jeans a vita alta. 

Cari molestatori, noi siamo più forti. 

Una donna.Where stories live. Discover now