Il giovane greco era molto deluso e amareggiato dall'ostinatezza di Angelica di voler aspettare un fantomatico pirata che riusciva ad incontrare solamente durante le utopie notturne...

Tra l'altro non lo riuscì nemmeno più a sognare e questo la rendeva scontenta ed insoddisfatta. Finalmente, dopo tanto tempo, era riuscita a crearsi il suo piccolo angolo di paradiso e ogni notte lo poteva condividere con il pirata...

Anche la piccola Natalie risentì dell'agitazione della sua mamma, era diventata molto più lagnosa e sempre meno autonoma. Si rifiutava di distaccarsi da Angelica, anche per fare le cose più banali tipo prendere i suoi giochi. Non voleva più rimanere nemmeno con Sophia. Per lei esistevano solo sua madre e la bambolina voodoo di Jack, inoltre passava tutte le sue giornate a chiedere sempre di suo padre e lo cercava ovunque.

«E dada?» domandava innocentemente e sollevando le spalle

«Tornerà presto a casa, ci vuole solo ancora un po' di tempo» raccontò «O almeno mi auguro sia così» aggiunse silenziosamente

«Oh» sospirò tristemente

Quando poterono ritornare nella loro amata casetta sulla scogliera ci misero un po' a riprendere i loro soliti ritmi. Riuscirono a tranquillizzarsi e si rilassarono fin da subito.
Ci voleva proprio una pausa da Aniketos e sua madre tant'è che per i primi giorni Angelica pensò fosse buona cosa evitarli. Tanto poteva permettersi di rimanere assente da lavoro per qualche giorno. Aveva dei soldi da parte, quel tanto che bastava per concedersi una breve e meritata "vacanza". La pausa durò un'altra settimana poi però, necessariamente, lei e la piccola ripresero a frequentare il caffettiere e la madre. Angelica aveva bisogno di lavorare e a Natalie serviva una balia, inoltre non è che avessero chissà quali conoscenze con cui passare il loro tempo libero.

«Sei tornata a lavoro allora? Non sapevo se iniziare a cercare un'altra cameriera» la sfidò l'uomo

«Diciamo che mi sono presa un'ulteriore pausa» rispose tranquillamente

«Per pensare?» azzardò

«No, solo per essere più presente per mia figlia» spiegò

Anche se non era proprio vero.

«E a me hai pensato? A noi cioè?» chiese insistentemente

«Sì» non era del tutto sicura della risposta però «Più o meno...»

«E cosa hai deciso cara?» domandò

«Ho deciso che non è un matrimonio quello di cui ho bisogno, io sto bene anche da sola e so per certo che un matrimonio non sarebbe la soluzione ai miei problemi e non mi renderebbe felice, o almeno non per ora» disse tutto d'un fiato

Aniketos se ne stava lì immobile, appoggiato al bancone, che la osservava silenziosamente.

«Beh non dici niente?» era confusa

«Cosa vuoi che ti dica precisamente Angelica?» rispose

«Non lo so con certezza, però credevo ti saresti infuriato con me... dato che ti ho rifiutato per l'ennesima volta» spiegò

«È vero che non vedo un valido motivo per il quale tu mi debba negare il matrimonio, ma è anche vero che io non sono un uomo come Zenais... non posso di certo trascinarti all'altare incatenata ed imbavagliata» aggiunse

«Oh... e non sei nemmeno un po' arrabbiato con me?» era proprio confusa lei

«Più che arrabbiato deluso è il caso di dire... magari più avanti cambierai idea» disse

Evidentemente il bel fusto greco sottovalutava alla grande i racconti di Angelica sul ritorno del pirata.

«Beh sono contenta che tu non l'abbia presa tanto male, quindi amici come prima?» porse la mano come per stringere un accordo

Date in your dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora