- 𝘤𝘩𝘢𝘱𝘵𝘦𝘳 𝘧𝘪𝘷𝘦

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«È dopo quel corridoio» ci informò una guardia. Bucky annuì, congedandolo subito dopo, così da riuscire a parlare con me e Sam in privato.

Avevo una brutta sensazione riguardo tutto questo.

«Ci vado da solo» annunciò. Aggrottai le sopracciglia, trasformando la mia espressione in una smorfia di confusione.

«Perché?» gli domandai, di conseguenza.

«Voi siete Avengers. Sapete come la pensa» replicò subito, come se si fosse aspettato una domanda del genere da parte nostra. E aveva ragione, Zemo ci odiava più di qualunque altra cosa al mondo, e noi ricambiavamo ovviamente. Bucky poteva essere l'unico a convincerlo a collaborare con noi.

Non andammo oltre, io e Sam, anche se quest'ultimo aveva qualcosa in contrario. Gli pizzicai il braccio, facendogli capire che ciò che Bucky ci stava dicendo era vero, non doveva fare storie inutili. Non ne avevamo il tempo.
Perciò, guardammo il nostro compagno sfrecciare via da noi con passo deciso, con la speranza di buone notizie al suo ritorno.

Io e Sam rimanemmo a fissarlo finché scomparì del tutto, e ora l'aria si era fatta più scomoda per noi da respirare.

Mi ritirai indietro fino a toccare il muro, poggiando la testa sul cemento gelato, mentre lasciavo che i miei occhi si abbandonassero al buio. Sapevo già che Sam aveva intenzione di parlarmi, stavo solo aspettando che si facesse avanti.

«Come sei stata in questi mesi?» si era messo accanto a me, le nostre spalle si toccavano.

Feci un lungo respiro, allontanando le lacrime che si stavano forzando ad uscire, ripensando a tutto il male cui mi ero inflitta da sola durante quel periodo di tempo.

«Già puoi immaginarlo»

«Io volevo esserci per te, perché non me l'hai permesso?» disse a bassa voce, rimproverandomi. Il suo tono, però, era dolce.

«Non capiresti» scossi la testa, guardando in basso.

«Allora fammi capire!» esclamò, facendo voltare una guardia posta alla fine del corridoio. La ignorò e spostò la sua attenzione solo su di me. «Senti Amelia, siamo in tre ad averlo perso. Se non tutto il mondo. C'è chi lo riesce ad affrontare e chi, come te, si chiude perché crede che la sua vita sia finita. Gli hai promesso che saresti stata felice, ed è per questo che è andato via. Vuoi buttare la tua promessa al vento? Lui, tutto quello che ha fatto, lo ha fatto solo per te»

Non era affatto giusto. Non accettavo che Sam potesse avere ragione. Ma, d'altronde, dovevo guardare in faccia alla realtà e capire che io, a Steve, avevo detto che non sarei potuta essere felice se restava insieme a me. L'unica cosa che mi aveva fatto promettere ed io l'avevo dimenticata come se nulla fosse. Tuttavia, non riuscivo a sforzarmi di esserlo.

«Sono proprio un disastro, eh?» alleggerii l'atmosfera che si era venuta a creare, forzando un sorriso malinconico.

Sam sospirò, avvicinandosi a me così che potesse intrappolarmi tra le sue braccia, facendo dondolare entrambi in una danza di dolore.

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«In che senso vuoi far evadere Zemo?» esclamai, bisbigliando nello stesso tempo.

«Ma dove siamo? Ti sei bevuto il cervello, Buck?» continuò Sam.

«Non abbiamo né piste, né piani. Niente» replicò Bucky con nonchalant, con quella sua torcia ci faceva strada, ma ancora non sapevamo dove ci trovavamo.

𝐀𝐠𝐞 𝐎𝐟 𝐏𝐨𝐰𝐞𝐫 » 𝐁𝐮𝐜𝐤𝐲 𝐁.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora