Trevor cambia immediatamente umore, è in difficoltà- "Papà poi ne parleremo, ora dobbiamo proprio scappare"- intervengo velocemente, ci dirigiamo alla porta dove salutiamo i miei per poi recarci in macchina- "Andiamo al parco?"- chiede Sole una volta entrati in macchina, Trevor conferma mettendo in marcia per partire- "Zio Trevor è arrabbiato?"- sussurra Sole al mio orecchio- "No tesoro, è solo un po stanco per la scuola"- le spiego dando un'occhiata a Trevor che intanto stringe il volante facendo sbiancare le sue nocche, sospiro forse per l'ennesima volta oggi.

Non appena arriviamo al parco Sole prende la mano di entrambi per recarci in un posto all'ombra, naturalmente abbiamo proposto un picnic in quanto la giornata soleggiata ma sappiamo benissimo che entro un certo orario calerà la temperatura.

"Zio, zia, andiamo lì?"- Sole scuote le nostre mani indicandoci un posto perfetto sotto un grande albero- "Si principessa, andiamo subito"- Trevor ridacchia guardandomi con uno strano luccichio negli occhi, mi accarezza la guancia con l'altra mano muovendosi poi nella direzione indicata da Sole;

non appena arriviamo i due si buttano a terra rotolando in maniera goffa, Sole sopra il petto di Trevor ride a crepapelle seguita da costui- "Forza datemi una mano a mettere apposto"- affermo acquisendo la posa da solita guastafeste- "Zia Layla a volte è noiosa"- sussurra Sole- "Si a volte è proprio noiosa"- conferma Trevor schiarendosi la voce- "Guardate che vi ho sentiti"- punto un dito contro di loro fingendomi offesa, i due si guardano alzando le spalle-
"Su amore non dicevamo mica sul serio"- prova Trevor alzandosi per abbracciarmi da dietro- "Si zia, era per finta"- Sole si aggrappa alle mie gambe mentre Trevor mi avvolge con le sue grandi braccia.

Ogni volta che lo fa sento come se fossi avvolta da due grandi ali soffici, come se potessero ripararmi da tutto, come ad esempio una bufera, come ad esempio una grossa delusione, ma se fosse lui la causa della mia delusione? Se fosse lui la causa del mio grande dolore? E se invece fosse lui la mia vera anima gemella? Se io mi lasciassi andare su queste grandi ali esse sarebbero così forti e coraggiosi da sorreggermi?

Sorrido nell'esatto momento in cui le sua labbra, soffici e calde, si adagiano lentamente sul mio collo procurandomi, come sempre, una serie di brividi fino alla colonna vertebrale- "Ti aiutiamo, ok?"- la sua voce è bassa ma alta abbastanza per far smuovere l'ennesima farfalla all'interno del mio stomaco, annuisco e poco dopo tutti e tre siamo seduti su una leggera coperta intenti a mangiare- "Zio posso mettermi in mezzo a voi due?"- Trevor annuisce e batte la mano nello spazio che ci divide, Sole non se lo fa ripetere due volte e in qualche secondo è già vicino a noi- "Attenta che ti macchi tutta"- afferro un tovagliolo per pulirle la bocca mentre Trevor le versa del succo, nell'esatto momento una coppia di anziani passa davanti a noi- "Guarda come sono belli, sono anche giovanissimi, non trovi siano dei genitori perfetti Carl?"- si guardano e io e Trevor lo stesso- "Ma certo mia cara, i giovani di oggi Addison non perdono tempo"- insieme camminano piano piano fino ad arrivare a una panchina poco distante da lì, il ragazzo affianco a me continua a sorridermi.

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"La principessa Sole quindi adora le fragole"- constato ridacchiando insieme a loro- "Da piccola piangeva per quelle, scommetto che lo fa anche adesso, vero piccola?"- Trevor si diverte ad avere un contatto con lei, toccarla, darle i bacini o semplicemente accarezzarla è quasi un bisogno per lui- "Ma zio!- si lamenta Sole incrociando le braccia- Sono grande, non lo faccio più!"-esclama la piccola profondamente offesa- "Ti rivelo un segreto, anche io vado matto per le fragole e anche io ho pianto per averle varie volte"- confida Trevor stendendosi insieme a lei- "Zia vieni anche tu"- Sole mi prende per un polso trascinandomi con loro- "Io invece piangevo per le ciliegie, ero così ossessionata che i miei genitori non potevano stare in casa senza esse"- scoppiamo a ridere tutti insieme non curandoci dei presenti- "Siete così belle"- sussurra Trevor ssnza mai smettere di guardarci, Sole lo abbraccia forte seguita a ruota da me.

Nessuno dei tre sembra volersene andare ma i momenti più belli oggi sembrano voler essere rovinati sempre da un'unica persona, Emma cammina con i suoi tacchi nella nostra direzione, l'istinto di saltarle addosso purtroppo inizia a prevalere- "No, fermati, non lasciare che lei sappia che ha potere su di te, sii indifferente"- Trevor sussurra e per quanto io cerchi di tenere a bada la mia rabbia essa prevale.

"Che ci fai qui?"- mi alzo dalla coperta senza permetterle di avvicinarsi oltre- "Calma tesoro vi ho visti e ho pensato di salutarvi"- la sua voce non fa altro che ribollire il sangue nelle mie vene- "Non ce n'è bisogno, puoi andare"- affermo decisa - "Guarda chi c'è, la piccola Sole, sei cresciuta molto piccola!"- ella mi ignora totalmente e dopo avermi mandato un'occhiata truce si avvicina a Sole che ignara di tutto si nasconde dietro a Trevor- "Lei non ti conosce"- ringhia a bassa voce Trevor, giusto per non far spaventare la piccola- "Come? Sono zia Emma"- esclama contenta- "Zio possiamo tornare a casa?"- Sole colpisce di nuovo mentre Emma sbuffa- "Certo, amore andiamo"- Trevor mi risveglia velocemente iniziando a mettere via mentre Sole si rifugia dietro al mio corpo.

"Sai dovresti smetterla di seguirci dovunque"- sibilo- "Ma cara cosa dici? Non è bello essere tutti insieme? "- solo per il fatto che si stia prendendo gioco di me vorrei poterle tirare quei capelli- "Stai lontana dalla mia famiglia Emma, stai lontana da me, da Trevor e da chiunque mi circondi. Vuoi una guerra, stai cercando quella? Trevor sceglierà da che parte stare e a me sembra già evidente chi abbia scelto delle due. Prova solo ad avvicinarti ancora una volta a noi e tu assicuro che questa volta non me ne starò con le mani in mano, la pagherai"- sputo a qualche centimetro dalla sua faccia spingendola leggermente con il dito sul suo petto, apre bocca per parlare ma Trevor è più veloce- "Vorrei poterti dire che è stato un piacere ma non è così"- circonda i miei fianchi per poi prendere Sole in braccio.

Il tragitto verso casa è silenzioso per tutti, Sole si è addormentata e io e Trevor non osiamo prendere la parola per paura di una reazione aggressiva dell'altro, continuo ad accarezzare i capelli di Sole stesa con la testa sulle mie gambe mentre la mia testa è totalmente altrove.

Guardo insistemente fuori dal finestrino come se un qualcosa là fuori potesse in qualche modo tirarmi fuori da questa assurda situazione o semplicemente aiutarmi, getto la testa all'indietro chiudendo gli occhi- "Tutto ok?"- finalmente rompe il ghiaccio tra di noi prendendo la parola, il suo tono graffiato, forse ancora irritato- "Tutto ok"- confermo senza guardarlo- "Possiamo parlare?"- chiede esitando- "Sole dorme"- rispondo solamente, egli sembra capire che non ho intenzione di farlo in questa macchina infatti non dice più niente.

Quando arriviamo nel vialetto di casa il vento si innalza quasi prepotentemente, vorrei essere come lui, vorrei soffiare via tutto senza indugiare su niente e nessuno, vorrei essere forte e coraggioso come lui ma niente di questo può succedere. Prendo Sole tra le mie braccia attenta a non farle battere la testa- "Posso portarla io se vuoi"- Trevor mi affianca guardando Sole sorridendo- "Ce la faccio, prendi la mia giacca in macchina e coprila- fa come dice goffamente- attento, così la svegli"- vorrei poter non sorridere di fronte a questa scena tenera ma non posso farne a meno, lui è così diverso quando è in compagnia di Sole e della sua famiglia- "Non ho molte esperienze"- spiega stando questa volta più attento- "Andiamo"- sospiro incamminandomi all'interno del palazzo, egli mi segue senza dire nulla.

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