C'è un sacco di mangiare sul il tavolo, Sara spiega tutto per bene chiedendomi se avessi qualche intolleranza o allergia, mi ha anche detto che domani scriviamo la lista della spesa e se qualche preferenza, sono rimasta il più delle volte in silenzio ed in imbarazzo, non sono abituata a questo mi sento a disagio. La ragazza sembra aver capito la situazione è non ha insistito con altre domande. Siedo al mio posto, e metto le mani sulle cosce in imbarazzo guardandomi un po' intorno. Il silenzio assoluto fa sembrare la casa più vuota di come lo è nella realtà. Si sono abituata a stare da sola in casa ma almeno è casa mia e ci stavo bene, qui invece mi sento in più, a disagio, è una brutta sensazione, mi sento più sola che mai e questo mi rattrista tanto, mi guardo intorno e mi domando cosa ci sto a fare ancora qua ?!? Perché sono qui ? Perché devo sopportare questo? Mi si è chiuso anche l'appetito, mi alzo dal tavolo seccata guardando quel cibo con la speranza che non vada sprecato, mi sento in colpa anche per Sara che è stata ai fornelli sicuramente tutto il giorno per preparare queste prelibatezze. Cerco da qualche parte un foglio di carta è una penna pronta a lasciare un ringraziamento per Sara, dire grazie a volta vale più di ogni altra cosa.
"Grazie per la fantastica cena , purtroppo non ho appetito
Alysia"
Poso il biglietto al centro del tavolo e mi dirigo verso la camera che mi è stata assegnata, durante il tragitto vedo le foto di famiglia appese, sembrano tutte le stesse, cambiano gli abiti le location ma loro sono identici, sembrano fatti di plastica, ne un accenno di sorriso ne una mano posata sulla spalla di qualcuno sembrano tanti soldatini, e Amber in queste foto sembra proprio come loro e questo mi mette i brividi. Una volta arrivata davanti la porta prendo un bel respiro ed entro, voglio distrarmi un po' , tra i scaffali cerco qualche libro da leggere
"Questa sera" e il titolo che mi incuriosisce , con la punta delle dita lo sfilo fuori facendo attenzione a non far cadere gli altri , sembra nuovo, le pagine ruvide l'odore di nuovo e subito sorrido, mi è mancato. Mi siedo comodamente sul letto, metto le gambe sotto le coperte e le spalle le appoggio sulla testiera del letto sistemando poi i cuscini in modo da non farmi male.Inizio a leggere per cercare di capire la trama del libro fino a perdermi in ogni singola pagina
" Forse ho sbagliato a parlarti di me
Scusami che disastro
Quello che provo per te sembra avorio ma invece è alabastro
Ti ho scritto un libro di pagine vuote ma non ci riesco
A stare qui con te
Quel sorriso ormai è fuoco amico
Schegge impazzite adesso che vuoi
Guarda il cielo portami indietro
I mostri nel vetro sembriamo noi
A cosa pensi quando tiri
Poco prima che mi chiami
Sento tutti I tuoi respiri
Li sfioro con le mani
Ma stasera corri forte ti vedo appena
E per raggiungerti dovrò lasciarti andare
E stasera la tua voce non è lontana
E prova a prendermi ma non voglio scappare
E anche se ti ho cercato come un'illusione perfetta
Vengo verso di te ,questa notte vorrei fosse eterna..."85º capitolo appena finito, e con l'amaro in bocca chiudo il libro prendendo un bel respiro << e ora di dormire Alysia >> dico a me stessa posando il libro alla sinistra del letto. Mi metto comodamente sdraiata sul letto, sistemo i cuscini alla mia nuca e mi rannicchio tutta da un lato come se volessi occupare meno spazio possibile, gli occhi bruciano, la stanza e immensa, ma anche immensamente vuota. La prima notte in questa casa , la prima notte da sola, ed eccole qui, le prime lacrime che solcano il mio viso , mi lascio andare in un lungo pianto, mi serve, devo sfogare in qualche modo, devo smetterla di tenermi tutto dentro devo lasciare andare il mio dolore. stringo al petto le lenzuola mentre butto fuori le lacrime , passo la mano sulla guancia ma viene ricoperta nuovamente, poggio la schiena sul materasso e guardo il soffitto cercando di prendere aria ma piu cerco di prendere aria piu non riesco a farlo, il respiro diventa affannato e le lacrime continuano scendere, uno sgomento vero e proprio tutto questo dolore non mi lascia respirare , mi metto velocemente seduta sul letto reggendomi con una mano sulle lenzuola mentre l'altra la porto al petto cercando di tenerlo calmo ma e tutto inutile, sento il cuore scoppiare e il petto salire e scendere in modo frequente, un dolore lanciante alle tempie i singhiozzi continui e le lacrime come se fossero un fiume in piena, ripeto nella mia testa di calmarmi , che sono forte e posso farcela. Sento un lieve sciocco sulla porta e poco dopo aprirli lentamente mentre il viso di Dylan diventa visibile ai miei occhi, mi guarda attentamente e quando si rende conto delle mie condizioni si precipita al mio fianco, prende il mio viso fra le mani e mi guarda negli occhi con aria preoccupata << Alysia! Alysia !>> mi richiama con voce alta ma io non riesco a rispondere, lo guardo negli occhi ma non riesco a dire nulla, metto una mano sulla sua << Calmati Alysia.. non è successo nulla stai calma ci sono io >> cerca di rassicurarmi accarezzando con le dita la mia mano << è solo un attacco di panico , cerca di calmarti , va tutto bene >> continua preoccupato osservando il mio petto salire e scendere in continuazione mentre le mie lacrime bagnano anche le sue dita << non piangere non ti spaventare non è niente.. cerca di respirare cosi di corsa ma piu lentamente, prendi un bel respiro profondo e vedrai che ti calmerai >> mi incita asciugando con le dita le lacrime sulla guancia , io cerco di fare come mi dice, piu e piu volte, riesco a calmare le palpitazioni ma no le lacrime << ecco qua.. visto ? ti stai calmando , continua cosi e non piangere piu>> continua ad asciugare le lacrime mentre con un sorriso nota che mi sto visibilmente calmando del tutto , annuisco abbassando lo sguardo verso le lenzuola , un po per vergogna e un pò perche non voglio che mi veda in queste condizioni << e stato solo uno sfogo.. >> ammetto con un filo di voce << mi sono preoccupato >> ammette rialzando il mio sguardo verso il suo << sto bene.. grazie >> rispondo secca allontanando le sue mani dal mio viso, per poi alzarmi direttamente dal letto pronta ad andare vero il bagno per bagnarmi la faccia con l'acqua fresca << sei arrabbiata con me per caso ?>> chiede dall'altra parte della stanza , io poggio le mani sul lavandino e alzo la testa prendendo un'altro respiro pronfondo , Dylan non ricevendo nessuna risposta da parte mia lo vedi sbucate con incertezza e infine si poggia sullo stipite del bagno << non sono arrabbiata, è stato un momento.. è successo tutto insieme è stato un sfogo >> spiego nervosamente << che cosa è successo ? Non ti piace la stanza ? Possiamo cambiarla non c'è problema >> fa una smorfia guardandosi intorno << no Dylan.. non è la stanza.. è il trasferimento, è l'organizzare tutto da sola, scoprire che hai una domestica , trovarmi da sola a cenare in questa casa immensa , tutto questo lusso di cui non ci sono abituata, il matrimonio , il viaggio di nozze , tu che non mi racconti nulla ed io non so come comportarmi e poi va a finire che devo improvvisare.. io.. io>> passo una mano sul viso frustrata << nessuno ha detto che sarebbe stato facile >> mi interrompe serio << nessuno ha detto che io mi aspettavo una cosa facile >> rispondo a tono guardandolo seria, lui non controbatte e questo a dire il vero mi da sollievo << me ne torno a letto.. buona notte >> dico dando una veloce occhiata allo specchio per poi uscire dal bagno, superare Dylan e avvicinarmi al letto << vuoi che dormo con te stanotte ?>> chiede con un filo di voce alle mie spalle << no! Per carità... va bene così >> alzo le mani con fare teatrale e sposto le lenzuola per mettermi comoda << come vuoi >> e l'unica cosa che dice prima di dirigersi a passo svelto verso la porta della stanza ed infine uscire lasciandomi da sola, sbuffando lascio andare le coperte e mi siedo sul letto pensando che forse potevo essere meno acida bei suoi confronti.
La mattina seguente il sole illumina la stanza, ci vuole un po' prima di realizzare dove sono e quando me ne rendo conto sbuffo chiudendo gli occhi, pensavo fosse stato un incubo, invece sono davvero qui, è tutto reale, maledico me spostando le coperte fin sopra la testa e lasciandomi andare in un piccolo urlo liberatorio. A quanto pare però il mio urlo non era poi così piccolo, perché improvvisamente sento qualcuno entrare nella stanza e precipitarsi ai piedi del mio letto << signorina Alysia.. va tutto bene ?>> la voce di Sara echeggia nella stanza ed io da sotto le coperte, in imbarazzo, non so se sbucare fuori o fingere di dormire ma poi realizzo che se non sbuco fuori lei si preoccupa di più, lentamente abbasso le coperte scoprendo gli occhi , abbozzo un sorriso imbarazzato , Sara è visibilmente spaventa << va tutto bene Sara.. tranquilla >> le dico cercando di rassicurarla , lei porta una mano sul petto chiudendo appena gli occhi << mi ha fatta spaventare >> ammette facendo un bel respiro << perdonami.. non volevo farti spaventare >> ammetto dispiaciuta << stia tranquilla.. solo che non sono abituata alle urla.. c'è sempre silenzio qua dentro- mi spiega con un sorriso prima di farmi cenno di scendere di sotto - la colazione è pronta >> mi comunica prima di fare qualche passo indietro ed infine uscire dalla stanza chiudendo la porta. Bene.. inizia un'altra giornata.
La tavola ampiamente imbandita, c'è di tutto , dal dolce al salato dalle cose classiche alle cose più elaborate << non sapendo i suoi gusti ho preparato un po' di tutto >> ammette in imbarazzo la ragazza al mio fianco << è tutto perfetto grazie.. ma non c'è bisogno ogni volta di preparare tutto questo.. va bene anche una cosa semplice >> spiego con un sorriso << ho chiesto al signor O'Brien i suoi gusti ma, non mi ha dato tanto materiale su cui lavorare >> ammette con un po' di amarezza << è tutto perfetto sul serio.. non ti creare problemi >> la rassicuro sedendomi sulla sedia, il mio cellulare vibra
"Dylan
Preparati.. più tardi passo a prenderti"
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Facciamo Un Accordo? { Dylan O'Brien }
FanfictionAlysia Rotter e una giovane ragazza di Manhattan. Lavora presso una piccola libreria, non gli piace la popolarità, non gli piace stare in mezzo alla gente o messa in risalto da qualcosa, e la classica ragazza semplice che ama le piccole cose buona e...
Capitolo 18
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