"Beh, neanche a me è piaciuto," borbottai.
Mi indicò. "Stai arrossendo."
"Non non sto arrossendo!" non me la sentivo più di discuterne, così mi buttai le coperte sulla testa e andai a dormire. Parlarne significava pensarci, e pensarci significava sapere che baciare Annabeth non mi faceva stare male—fino a quando non mi schiaffeggiava, era davvero...bello. Questo mi aveva fatto stare male.
un colpo alla porta mi strappò dai miei pensieri. Chiusi il mio libro di poesie e lo misi sul comodino. Solo perché sapevo che sarei stato mandato via una settimana dopo la finale non significava che dovessi smettere di provare a finirlo; se non mi fossi sentito così obbligato a leggerlo, probabilmente mi sarebbe piaciuto. La mitologia greca si era rivelata essere solo un gruppo di strani mostri uccisi da ragazzi. Questo è il mio genere di cose.
Mi alzai dal letto e aprii la porta. "Talia", dissi. Lei ed io eravamo davvero diventate amici decenti nell'ultimo mese.
era iniziato pochi giorni prima di San Valentino, quando Thalia era venuta da me e, non così sottilmente, mi aveva suggerito di chiedere ad Annabeth di uscire con un romantico invito a cena, una dozzina di rose, dei cioccolatini per poi ballare su I Will Always Love You. In quuel momento l'avevo guardata a bocca aperta. "Perché in nome degli dei dovrei farlo?"
"Perché faresti un favore a me e lei."
mantenni il mio sguardo fisso, sentendomi come se avessi appena ricevuto un pugno in testa. Mi venne in mente lo schiaffo sicuro di Annabeth. "Come?" chiesi lentamente.
"Io perché odio Luke, e lei perché non dovrebbe stare con lui comunque." Thalia l'aveva detto come se fosse ovvio, ma ero ancora perso.
"Tu e Luke non vi frequentavate tipo un milione di anni fa?"
"Primo anno". Lei scrollò le spalle. "Non è mai stato un grosso problema comunque."
"Hai dormito con lui?" Parte dell'entusiasmo per i dettagli di Nico sembrava essersi trasferito su di me. Talia mi fulminò.
"Chi cazzo se ne frega?"
Era il mio turno di alzare le spalle. "Non lo so. Presumo solo che se lo fai, la relazione è più di un semplice 'non è mai stato un grosso problema'".
Talia sussurrò qualcosa sottovoce. Non riuscii a capirlo, ma l'unica parola di cui ero sicuro era vergine . "Non è questo il punto", mi disse.
Il punto è che io so quanto è un grandissimo deficiente, ma Annabeth non lo sa.""Quindi preferisci che esca con me", dissi. "Sì, ha molto senso."
"Fidati di me, da tutte le storie che ho sentito, non sei molto meglio." Il senso di colpa si era abbattuto su di me come un'onda, e Thalia lo sapeva. A questo punto non avevo parlato con Annabeth nel bene o nel male per più di due settimane, il senso di colpa che avevo non era solo per averla baciata o di averle rimproverato di avermi offeso. Mi erano venute in mente tutte le cose degli ultimi sei mesi, come una grande palla di neve che si era accumulata. "Ma almeno sa che sei un idiota."
La mia faccia si contorceva. Sorprendentemente non era stato difficile rispondere: "Sì, lo so. Ma comunque a chi importa? Ho Rachel e lei ha Luke. Fine della storia".
"Bene allora," disse compiaciuta. "Immagino che Annabeth resterà con Luke per sempre."
Al pensiero mi si alzarono i pugni. Mi aveva infastidito e, ancora una volta, Thalia lo sapeva. era stato da quel momento in poi che parlare di quel genere di cose è diventato molto più facile con Thalia. Entrambi nutrivamo un odio reciproco per Luke, ed era stata come una conversazione che ci legava. Aveva iniziato a venire da me in pubblico e avevo iniziato a invitarla a uscire. Niente di più, ovviamente.
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College and Coffee cups || Percabeth {Italian Translation}
Fanfiction• COMPLETA • Perseus Jackson, meglio conosciuto come percy (o persassy per gli esperti). Cosa vi fa pensare questo nome? Studio... diligenza... ottimi voti... ecco, ora capovolgete queste tre parole. Ma cosa succederà quando suo padre, Poseidone, l...
14 - spiders in the library
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