Jelena POV
Mentre sento le mie iridi scure diventare sempre più umide, cerco di scrutare ogni fotografia.
"Quella è Healey?" chiede titubante Joshua e io annuisco, tirando su con il naso.
È la prima volta che vedo una foto di mia madre incinta. Mio padre ha sempre sviato l'argomento, tenendomi all'oscuro di tutto.
"Devo assolutamente scoprire chi ha mandato questo pacco," annuncio, sistemando tutte le foto per andare a nasconderle in camera mia.
Finché non avrò delle risposte, nessuno deve sapere dell'esistenza di questi scatti.
Nemmeno Jace.
"Joshua, devi promettermi che non dirai niente a nessuno."
"Te lo prometto," dice, appoggiando la mano sul cuore. È un nostro gesto di fiducia, lo facevamo sempre da bambini.
"Però tieni i piedi per terra. Ci possono essere migliaia di ipotesi," commenta ritornando alla sua solita postura.
"Lo so, Joshua, lo so," ribatto.
"Però sento che c'è qualcosa di strano. Escludo che questo pacco sia di Marcus. Non avrebbe mai lasciato queste foto incustodite," dico, esprimendo i miei pensieri ad alta voce, e Joshua annuisce segno che è d'accordo con la mia affermazione.
"E inoltre, chi ha mandato il pacco sapeva che qualcuno era in casa," espone Joshua, e io concordo.
"Le telecamere di sorveglianza!" ragiono, per poi sbattermi il palmo della mano in fronte per non averci pensato prima.
Che idiota.
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Anonimo POV
Missione compiuta!
Sono riuscito a consegnare il pacco a Jelena senza essere scoperto. È andato tutto liscio.
Sfortunatamente, spero che abbia preso l'intelligenza di Marcus.
Ho sempre odiato quel ragazzino, ma devo ammettere che ha un quoziente intellettivo molto elevato e sono abbastanza sicuro che Jelena abbia ereditato questa qualità da lui.
Ma la bellezza è tutta di sua madre.
Mi manca un sacco la mia bambina. Devo portare alto il suo nome ed è per questo che i suoi figli devono assolutamente sapere la vera realtà dei fatti.
Non oso immaginare cosa gli abbia raccontato Marcus, è sempre stato un ottimo manipolatore, ma non permetterò più a nessun membro della mia famiglia di essere ingannato.
Accosto l'auto ed estraggo il telefono dal taschino della giacca. Devo avvisare mia moglie.
io: "È filato tutto secondo il piano."
lei: "Bene, non ti ha visto nessuno, vero?"
io: "No, tranquilla, in casa c'era solo Jelena e il figlio dei Reesl."
lei: "Perfetto, ora torna a Londra."
io: "Per domani sarò lì, un bacio."
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Jelena POV
"Password sbagliata," ripete per la terza volta il sistema di sicurezza.
"Non sai nemmeno la password del computer di tuo padre," mi attacca Joshua, passando le mani in faccia per la frustrazione.
"Beh, solitamente mi faccio i cazzi miei," dico tentando di difendermi. Non mi alzo la mattina con l'idea di scoprire i contenuti del PC di mio padre.
"Come facciamo? Se non accediamo ai filmati di sorveglianza, nessuno saprà mai la verità," mi ricorda.
"Lo so, cazzo, ma non posso chiamare Marcus e dirgli 'Qualcuno ha spedito le foto della tua compagna defunta, dammi la password del tuo computer così scopro tutto quello che da 17 anni mi tieni nascosto.' È da pazzi, Joshua."
"Ha idee migliori?" ribatte a braccia conserte.
Quando sto per rispondere a Joshua, qualcuno suona al citofono un'altra volta.
Punto immediatamente i miei occhi speranzosi su Joshua. Spero che davanti al portico ci sia la stessa persona che mi ha recapitato il pacco.
Entrambi ci precipitiamo all'ingresso e, piena di coraggio, tendo la mano per aprire la porta, ma un braccio mi ferma.
"Joshua! Cosa stai cercando di fare?" domando, corrugando le sopracciglia, non condividendo la sua idea di fermarmi.
"E se fosse qualcuno di pericoloso?" mette in conto.
"Corro il rischio," affermo, e senza pensarci troppo spalanco la porta ritrovandomi un essere insignificante.
"Cosa ci fai qui? Ti ho detto che non voglio più aver a che fare con te," lo aggredisco prima che potesse avere il tempo di aprire bocca.
"Gigi, voglio stare con te, ti prego, dammi l'ultima chance," implora.
"No, Blake, no!" dico esausta, mi sta letteralmente perseguitando.
"Non puoi dimenticarmi come hai fatto con Ashton."
"Non nominare Ashton," sussurro a denti stretti. "Le persone non si dimenticano. Non posso dimenticare chi un giorno mi faceva sorridere così tanto da farmi battere il cuore. Forse cambia il modo in cui noi le vediamo, magari cambia il posto che occupavano nel nostro cuore. Lui è stata la persona che ha tirato fuori il meglio di me, e mi basta chiudere gli occhi e immaginarlo davanti a me e continuerà a farlo. Nonostante tutto, lui fa ancora parte della mia vita, sì, è vero, mi ha fatto versare litri di lacrime, ma ha completamente stravolto la mia vita, mi ha proprio insegnato a vivere. Mi aveva insegnato ad essere quello che sono, o meglio, quello che tu hai cercato in tutti i modi di opprimere, riuscendoci. Ashton non lo dimenticherò MAI. Non dimentico chi ha toccato con mano, almeno per una volta, la mia vita. Perché se lo ha fatto, significa che il destino ha voluto che mi scontrassi con lui. È stata la prima e l'ultima persona che è stata degna del mio amore," esprimo in un fiume di lacrime.
Ashton è ancora una vena scoperta.
All'improvviso sento qualcuno tirarmi per le spalle, e in un nano secondo la mia visuale cambia.
Joshua mi sta dando le spalle mentre aggredisce verbalmente Blake, ma non riesco a sentire cosa dice o meglio cosa urla. Nella mia testa rimbombano i rumori assordanti di quella tremenda notte, le luci abbaglianti della polizia e dell'ambulanza, e i forti lamenti dell'unico ragazzo che è riuscito a farmi battere il cuore.
Il solo pensiero di essere viva solo grazie a lui mi dà i brividi.
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Asher POV
"Non erano questi i piani!" urlo incazzato contro i membri che mi dovrebbero essere fedeli.
"Asher, calmati. È meglio che frequentiamo entrambi la stessa scuola, non si sa mai," ribatte Demi, mentre si controlla le unghie lunghe e colorate di un rosso fuoco, come se non fosse una questione di vita o di morte.
"Prevenire è meglio che curare," aggiunge James, facendo lievitare il mio nervosismo. E come un fulmine mi precipito su di lui.
Le mie mani si chiudono intorno al suo collo con tutta la forza che ho, spingendolo violentemente contro l'armadietto. La sua respirazione diventa affannosa mentre si dimena, cercando di liberarsi dalla mia presa.