Insieme (T7 Oneshots)

Maglia numero 2

Buonasera!
Visto che ieri la New Dreams ci ha dato il palo (e credo che sarà il primo di una lunga serie), ho provato a immaginare come sarebbe andata se ci fosse stato anche Luca, ovviamente aggiungendo un po' di fantasia e di fluff qua e là. Per comodità ho pubblicato questa OS insieme a quella di due giorni fa: se mi verrà l'ispirazione per scriverne altre, le metterò in questa raccolta. Non sono convintissima di questa storia ma spero che possa piacervi lo stesso, vi bacio 💕

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"A centrocampo Shade, Ludwig, Patrizio, Tancredi..."
La voce dell'allenatore della New Dreams risuona chiara in mezzo ai presenti e alla menzione del proprio nome, Tancredi trattiene per miracolo un'imprecazione.

"Ti tocca pure partire titolare" ridacchia Luca accanto a lui, prendendolo in giro. Sa benissimo che la notte prima Tancredi ha fatto davvero tardi e che al momento ha in corpo un tasso alcolemico decisamente troppo alto per giocare una partita di calcio.

"Vaffanculo" sussurra Tancredi dandogli una gomitata, "parli bene tu, che al massimo giocherai 10 minuti".
"Guarda che il mio ruolo di motivatore da panchina è importantissimo e può essere determinante negli equilibri della squadra" fa Luca con tono saccente e vagamente infastidito.

"Io comunque te l'avevo detto di non bere ieri sera" lo rimprovera poi, cercando di nascondere l'immancabile preoccupazione ma scatenando inavvertitamente l'irritazione di Tancredi.
"Senti, mi scoppia la testa, ho la nausea, mi ci manchi solo tu che rompi i coglioni" sbotta il riccio, per poi piantarlo lì e allontanarsi.

"Oh scusa tanto se mi preoccupo per te!" gli urla dietro Luca, allontanandosi a sua volta nella direzione opposta per andare a scambiare due chiacchiere con Shade e Jaro. Quando viene tirato giù dal letto è proprio insopportabile.

Tancredi è poco distante a parlare con Mida e intanto lancia occhiate a Luca, notando subito la lieve contrazione della sua mandibola e il sorriso forzato che rivolge ai due ragazzi. L'ha fatto arrabbiare e un po' gli dispiace; si rende conto di essere stato piuttosto stronzo e di aver esagerato.

Per rimediare, quando salgono sul pullman che li porterà al campo, gli fa segno di sedersi accanto a lui. Luca alza gli occhi al cielo e sbuffa, ma alla fine acconsente.
"Scusami per prima" fa Tancredi un po' imbarazzato, guardando in basso e toccandosi i ricci con gesti nervosi.

"Udite udite, Tancredi che chiede scusa! Segniamolo sul calendario" risponde Luca sarcastico, ma un mezzo sorriso gli si sta già disegnando sulle labbra. Non è ancora mai riuscito a rimanere arrabbiato con lui per più di dieci minuti. Condividono le cuffiette per ascoltare un po' di musica e, come succede sempre tra loro, il battibecco di poco prima è già dimenticato.

Dopo poco, però, Luca sente un peso sulla spalla: è la testa di Tancredi che gli si è addormentato addosso, i suoi ricci che gli solleticano il viso. Quasi sparisce in quella felpa di due taglie più grande, e sembra così piccolo e indifeso che Luca vorrebbe abbracciarlo stretto e non lasciarlo andare più.

Si chiede come riesca a dormire con il casino assurdo che stanno facendo gli altri ragazzi, e soprattutto come farà a giocare se è già esausto. Sospira preoccupato, e poggia delicatamente la testa contro quella dell'amico.

Il viaggio non dura molto, e presto Luca è costretto a svegliarlo. "Tancre" sussurra piano, mentre gli accarezza una guancia. Lui apre piano gli occhi e aggrotta la fronte, infastidito. Scuote la testa di scatto e i suoi ricci sembrano piccole molle.

Si alza in piedi per dirigersi verso l'uscita, bofonchiando qualche parola indistinta; Luca gli è subito accanto e lo sostiene per un braccio, anche se in realtà non ce n'è bisogno. Tancredi gli lancia un'occhiataccia d'istinto, ma sotto sotto è lusingato dalle attenzioni di Luca, e anche lui lo sa, anche perché il rossore delle sue guance come sempre lo tradisce. Attento a non farsi vedere, Luca sorride compiaciuto.