𝐗𝐗𝐗𝐕𝐈

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Scorpius volta lo sguardo velocemente e si mette seduto, rivolgendo al padre un'espressione dolce ma allo stesso tempo curiosa: «Dov'è la mamma? È già a casa?».
Il volto di Draco si spegne, schiude leggermente le labbra e butta giù deglutendo l'amaro che sente in bocca.
Sforza un sorriso, lo fa per lui, poi scuote la testa: «Volevo dirti che mamma non ci sarà per un po', fagiolino, è partita per lavoro».
Il bambino annuisce, ma abbassa il capo dispiaciuto.
Odia il lavoro dei genitori, odia che debba portare via un sacco di tempo.
«Mamma vuole più bene al lavoro che a me, vero papà?»
«Fagiolino, ma cosa stai dicendo? Mamma ama te anche più di me! Lei lavora proprio per te, lo sai? Lei lo fa così da farti avere tante belle cose»
«Ma io voglio stare con mamma, non voglio le belle cose»
«Lo sai com'è lei, deve sempre fare tante cose per tutti noi. Un giorno capirai che era la cosa giusta e ti assicuro che mamma ti vuole un gran bene» posa un bacio sul capo del figlio e accarezza il suo viso «Se vuoi, fagiolino, ti racconto tutte le belle cose che fa la mamma per te. Lei non ne parla molto, ma ti posso raccontare tutto quello che ha sempre fatto, come una favola!»

Draco sa bene quanto sia difficile per un bambino accettare la distanza di un genitore, ma deve mentire e offrirgli la bugia migliore per non disturbare il suo animo.
Non bisogna parlare ad un figlio così piccolo di galera, di morti, di vendette.
Vuole romanzare tutto, raccontare le tante belle cose che ha sempre fatto Esme con dolcezza e allegria, sia per lui, ma in realtà anche per se stesso.
Sente la necessità di ricordarsi di lei, di parlare di lei, e lo farà con il figlio, anche se con un tono poco malinconico.
«Anche a me mancherà la mamma, ma io so benissimo che lo fa per noi. Se poi torna e ti vede con questa boccuccia arricciata poi la farai diventare triste» accenna un riso e gli schiaccia leggermente il naso.
Per Scorpius deve essere un uomo forte, responsabile e non farsi prendere dalle sue debolezze.
Anche se è triste, anche se vorrebbe solo piangere e urlare, ma deve essere quel qualcuno, quel padre che non ha mai avuto nella propria infanzia.
Lucius ha sempre riversato i suoi problemi e le sue colpe su Draco, portandolo a volersi far accettare, fino ad autodistruggersi.
Non farà lo stesso errore con il proprio bambino e cercherà di rendere le giornate di Scorpius, prive di una madre, ugualmente felici.

«Andiamo a casa adesso, fagiolino? Dobbiamo sistemare Salem o appena viene la mamma ci rimprovera tutti!»
«La mamma fa un po' paura quando ti rimprovera, papà» trattiene una risata nascondendo la bocca sotto le sue paffute mani e così strappa un sincero riso all'uomo, che annuisce: «Mamma quando si arrabbia con papà non la ferma più nessuno».
«Sei monello, papà!»
«Sì, sono molto monello» ancora ride e si alza, prendendolo in braccio e sistemando le ciocche arruffate con una mano.
Il figlioletto avvolge le braccia attorno al suo collo e sbadiglia, poggiando la testa sulla sua spalla, per poi andare a salutare i nonni così da ritornare a casa.

Una volta materializzati tra le mura del Manor il gatto si avvicina ai due e si strofina contro le gambe di Draco, richiedendo la pappa.
L'uomo punta lo sguardo verso il grande orologio appeso all'ingresso e nota che è sera, l'ora adatta per mangiare.
Posa il bambino a terra, lo prende per mano e assieme si dirigono in cucina, facendolo mettere seduto e invitandolo ad aspettare mentre lui prepara tutto.
Versa il cibo al gatto, cambia l'acqua presente nella ciotola e poi si occupa di cucinare qualcosa di buono per entrambi.
Rimane ad osservare il frigo e la dispensa per un po', indeciso sul da farsi, finché qualcosa non risveglia la sua attenzione: della pioggia tamburellare contro la finestra.
L'aria più fresca gli fa venir voglia di brodo, caldo e soprattutto nutriente per il bambino.
Inizia a prepararlo con cura e spesso rivolge uno sguardo al figlio, che accarezza il micio che si è delicatamente posato sul tavolo per fargli compagnia.

«La mamma quando tornerà da lavoro?» ode la voce di Scorpius mentre è preso a girare con un mestolo in legno il composto liquido, facendogli voltare il capo e sciogliendosi in un piccolo sorriso.
«Non lo so, fagiolino, ma spero presto» si limita a rispondere con dolcezza, porta di scatto il viso rivolto verso la pentola e prende un grande respiro, cercando sempre di tenersi calmo.
«Forse torna domani» scuote le spalle e continua ad accarezzare il micio, sentendolo subito fare le fusa molto affettuosamente.
Draco rimane in silenzio, spegne la fiamma del fornello e versa un coppino di brodo in una ciotola in ceramica.
«Ora pensa a mangiare, dai» lo incita con un sguardo dolce, posando poi il piatto davanti a lui e porgendogli un cucchiaio in mano.
Estrae la bacchetta dalla tasca e fa raffreddare leggermente il cibo fumante, così da evitare che Scorpius possa scottarsi.
Si siede al suo fianco e inizia a mangiare, calmo, guardando il figlio e sentendosi confortato dalla sua presenza.

Osserva il bambino, notando ogni suo singolo particolare, perso nei suoi adorabili dettagli e considerandolo come una piccola luce in quel buio che lo ha travolto.
I capelli sono veramente chiari, le guance pallide sono leggermente arrossate e gli occhi sono grigi, ma di un grigio tendente all'azzurro, come se fossero due pezzi di cielo.
Sembra somigliargli molto, i colori sono esattamente gli stessi di Draco, eppure le sue espressioni sembrano quelle di Esme.
Vivere assieme a loro lo ha chiaramente modellato, rendendolo simile ai genitori, e in particolar modo alla madre.
L'innata curiosità, la parlantina veloce e immediata, per non parlare della sua attitudine allegra, giocosa, ma molto gentile e sensibile.
È contento sia come lei, come la donna che lo ha reso un uomo migliore.

Tuttavia, non tutti sono infelici per la lontananza di Esme.

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«Non trovi che sia una bella serata, cara?»
Narcissa si volta con le sopracciglia alzate e nota un sorriso particolarmente raggiante sul volto del marito.
Lucius si avvicina mentre lei è intenta a spazzolarsi i morbidi capelli davanti allo specchio e l'avvolge da dietro, in una calda e delicata presa.
Posa anche un bacio sulla sua guancia e la sente sghignazzare compiaciuta: «Come mai questo buon umore stasera, caro?».
«Sono ormai tre giorni che non si sente puzza di traditori del sangue nella nostra vecchia casa, non ne sei felice?»
La donna corruga la fronte a quell'affermazione e le labbra si arricciano in un ghigno, poco convinta di quelle parole.
Lei non ha mai adorato Esme, ma sa bene quanto Draco ci stia male, quantomeno lo immagina.
«Non pensi che nostro figlio ora sia infelice senza di lei? E poi...» sospira e si volta, posando le mani sulle sue spalle e accarezzandole piano «Mi chiedo davvero come sia potuto succedere tutto questo. Nel senso, una donna così tanto rispettata non pensavo potesse essere incarcerata»
L'uomo scuote le spalle e sospira, nonostante mostri sempre un sorrisetto dipinto in volto: «Non so, il mondo può sorprendere!».

Narcissa si sposta leggermente, gioca con una ciocca di capelli e passeggia davanti il grande letto matrimoniale, incorniciato da un grande baldacchino in legno.
Comprende la gioia del marito, ma non la condivide appieno.
«Penso di andare a trovare Draco uno di questi giorni»
Il marito rotea gli occhi al cielo e scuote la testa, non riuscendo proprio a comprendere i gesti della moglie, estremamente contraddittori.
Odia l'attuale status da traditore del figlio, eppure non sembra contenta che ora quella Smith non ci sia più nella sua vita.
«Potrà rifarsi una nuova vita, potrà riavvicinarsi a noi, magari con una donna migliore»
«Ma lui l'ama davvero, Lucius, e non so quanto sia probabile che si dimentichi di lei. Insomma, non si è liberato della Smith nemmeno quando il Signore Oscuro lo aveva marchiato»
«Era un ragazzino, adesso non può rimanere senza nessuno»
Lei scrolla le spalle, si posa sul bordo del materasso e si limita ad annuire leggermente.
Forse è meglio così, senza Esme nelle loro vite.
Almeno è quello che spera Narcissa, mentre Lucius ne è sul serio convinto.

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Alla fine, Narcissa non è proprio contenta della mancanza di Esme.
Certo non hanno mai avuto un forte legame, ma riconosce che non è certo bello ciò che è successo.
Quindi forse lei è estranea a questo evento...
Draco, invece, lo iniziamo a vedere in veste di padre da solo e, purtroppo, lo vedremo crescere un figlio senza la sua Esme.

Non dico altro, spero solo che il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a farmi sapere cosa ne pensate!

Vi mando un bacione, LadyD 💚

PS: prossimo aggiornamento previsto per venerdì!

PUREBLOOD || She deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora