Capitolo 10 - Caffè

Comincia dall'inizio
                                    

«Cazzo Nayeon, il vostro primo incontro potrebbe mai essere più cliché?»

«Non credo...» Rispose ridendo. «Poi niente, ho iniziato a flirtarci per un po' e dopo circa quattro giorni mi sono ritrovata a fare il sesso migliore della mia vita... Ti giuro mamma, quella donna è un portento...»

«Ma ti piace? O è solo sesso?»

«Io credo che lei sia quella giusta... Tralasciando il sesso, è molto dolce, non si lamenta mai se sono troppo appiccicosa e quando vede che torno stanca da lavoro, mi cucina sempre qualcosa... Poi non lo so' mamma, ha quello sguardo misterioso che mi fa letteralmente impazzire»

«Sembra una ragazza fantastica...»

«Perché lo è... Sai, non mi sono mai sentita così tanto coinvolta in una storia e pensare che la conosco da così poco tempo...»

«Ma quindi, mi fai vedere una sua foto oppure no?»

«Mi dispiace, ma la vedrai sta sera... A proposito, mi avevi detto che avevi delle novità... Racconta pure, madre»

«Beh ecco... Mi dispiace non avertelo detto prima ma... Mi sono risposata» Affermò mostrando il brillocco di diamanti che aveva al dito.

«Che cosa?» Urlò Nayeon facendo girare praticamente tutto il locale.

«Si beh... Non te l'ho detto prima solo perché ho avuto problemi durante il viaggio e in Russia sai, i telefoni non prendono benissimo... Poi con il lavoro e tutto...»

«Ho capito, ma non credi che sarebbe stato carino presentarmelo prima?»

«Infatti volevo farlo, avevamo comprato i biglietti per tornare prima, ma a causa delle tempeste di neve non potevamo spostarci... Mi dispiace, mi dispiace molto...»

«Va bene, non importa... Ma dov'è ora?»

«É rimasto in Russia, sta finendo di portare avanti la vendita della casa per potersi trasferire in maniera definitiva qui a Seoul... Con me...»

«Con te? Mamma mi stai dicendo che...?»

«Esatto! Niente più viaggi di lavoro, tua madre se ne va in pensione!»

«Oddio, non dire così che ti fa sembrare vecchia...»

«Non ti permettere sai!»

«Sei te che hai detto che vai in pensione... Comunque, parlami di lui, come si chiama?»

«Vladislavo, è un uomo dolcissim-» Hwasa voleva finire di parlare del suo nuovo marito a sua figlia, ma quest'ultima aveva le guance gonfie ed era quasi in lacrime. «Che succede, cos'hai? Ti senti male forse?»

«Co-come hai detto che si chiama?»

«Vladislavo, perchè?» Nayeon non riuscì più a resistere e crollò in una risata sonora che riempì tutta la stanza. «Lo sapevo... Sei rimasta la solita cretina» Le disse picchiandola amorevolmente.

«Scusa è che» Nayeon cercava di continuare la frase, ma quel nome era troppo buffo per lei e non ci riusciva.

Hwasa se ne stava a braccia incrociate a guardare sua figlia. Era leggermente sfastidiata dalla sua reazione, ma non poteva fare a meno di sorridere guardando la sua splendida figlia così allegra e spensierata.

Mentre le due donne chiacchieravano sulle loro vite, Sana era appena rientrata dal supermercato e, invece di iniziare a cucinare la cena, si mise all'opera aprendo tutti i cassetti della casa con la speranza che Nayeon si fosse portata a casa qualche copia delle sue indagini.

Perlustrò tutte le stanze, persino in bagno, visto che Nayeon era solita leggere durante le sue... Chiamiamole "riunioni"... Ma niente... Non c'era traccia di alcun tipo di prova, finché il sua sguardo decise di posarsi sull'unico cassetto che ancora non aveva aperto, quello della sua biancheria. Pensò fosse impossibile che avesse nascosto qualcosa del genere proprio li, ma i suoi occhi si illuminarono dopo aver visto due cartelle marroncine contenenti proprio i file dell'omicidio del padre e della gang misteriosa.

Sana aprì subito la cartella e , invece di mettersi giù a leggerle, fece semplicemente delle foto per mostrarle poi al suo capo.

Dopo aver finito, si soffermò per un'attimo a fissare la cartella dell'omicidio di suo padre. Non voleva intromettersi, ma la voglia di aiutare Nayeon era tanta, quindi decise di fare delle foto anche a quella, ma di metterle in una cartella privata per non confonderle.

L'improvviso suono del suo telefono, la fece scattare in piedi, e rimise subito tutto in ordine, prima di rispondere alla sua ragazza: «Nayeon?»

«Hola! Ti volevo avvertire che io e la mamma arriviamo tra cinque minuti, è tutto pronto?»

«Cazzo...» Sussurrò Sana.

«Che c'è?»

«É che... Vi va bene la pizza per cena? Ho fatto spesa, ma mi sono sdraiata sul tuo letto cinque minuti e...»

«E i cinque minuti sono diventate due ore, capito...»

«Mi dispiace tanto, tantissimo...»

«Non importa, ordiniamo le pizze e via»

«No, importa invece... Dovevo fare solo una cosa e ho perso tempo per le stronzate...» Sana riusciva solo a sentirsi in colpa per quella situazione, solo che non era per via della cena, ma per quello che le aveva impedito di preparalta.

«Sana?»

«Che c'è?»

«Ti farai perdonare più tardi... Perchè sai bene quanto me che ti meriti una punizione adeguata...» Le rispose con tono suadente.

«Cosa? Ma sei pazza? Non sei con tua madre?»

«Come se non avessi mai fatto sesso in vita mia» Urlò la donna dall'altra parte del telefono.

«Ora so' da chi hai preso» Sana si mise a ridere e finalmente riuscì a calmarsi.

«Già... In ogni caso, ordina pure le pizze, tra un po' arriviamo a casa»

«Va bene...»

«A dopo»

«Aspetta» La fermò Sana prima che riattaccasse la chiamata.

«Si?»

«A dopo piccola» Le disse prima di riagganciare il telefono.

Sana sapeva che quella era la parola magica per fare eccitare Nayeon ed era solo uno dei tanti modi che usava per provocarla, ma le piaceva farlo, perché infondo infondo, sapeva benissimo che i sentimenti per Nayeon erano iniziati a sbocciare dentro di lei.








× - × - × - × - × - × - × - × - ×

ANGOLETTO:

Eeeee Buona vigilia a todos! 😊

Ps. Per ovvi motivi, nel prossimo capitolo non parlerò di come sarà andata la cena con la madre di Nayeon, ma vi posso assicurare che è andata molto bene!

Spoiler capitolo 11: Una nuova ship sarà presente

Hell In HeavenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora