Senza pensarci due volte, gli presi il viso e lo baciai. Questo ragazzo era riuscito a capirmi, a calmarmi, a farmi stare meglio solo con poche parole ma piene di affetto. Dentro di me sentivo la mia solita vocina che mi diceva 'non ti fidare! ti ferirà anche lui come hanno fatto tutti!', ma per una volta decisi di non ascoltarla, ma di ascoltare solo ciò che mi diceva il cuore ovvero 'è lui quello giusto! è lui quello di cui ti puoi fidare! è lui quello che puoi finalmente amare'.
Con il sorriso sulla faccia, mi abbracciai a Nam come un koala e mi addormentai, con le prime luci dell'alba che iniziavano ad illuminare la stanza.
...
'Posso svegliarmi tutte le mattine così?', pensai mentre guardavo Nam che dormiva sul mio petto stringendomi la vita con le sue braccia. Era cosi carino, calmo e spensierato. Mi misi ad accarezzargli i suoi soffici capelli viola: non solo gli donava particolarmente come colore ma era anche il mio preferito. E mentre riflettevo, non mi ero accorta che due occhi color nocciola mi stavano fissando.
A: "Sei sveglio. Buongiorno Joon", dissi dandogli un bacio sulla fronte.
N: "Buongiorno a te mininam", disse ricambiando il bacio. "Che ore sono? Sarà tardi dato che ci siamo riaddormentati che erano le 6 del mattino".
Presi il telefono in mano e lessi 14:30. "sono le due e mezza. Abbiamo dorimito giusto due orette", dissi ridendo.
N: "Menomale che è sabato e ci hanno messo oggi il giorno di pausa. Sei riuscita a riposare?"
A: "Si tranquillo. Abbracciata a te ho dormito benissimo. E tu?"
N: "Bhe devo dire che sei molto comoda come cuscino, soprattutto qui", indicandomi il seno.
A: "E me lo dicono in molti che sono comoda".
N: "IN MOLTI CHI??", disse sedendosi vicino a me.
A: "ahaha, stai tranquillo le uniche persone che ci hanno dormito sono le mie migliori amiche e Haru."
N: "Ah... Scusa non volevo aggredirti", disse guardandomi con gli occhioni da cucciolo triste.
A: "Tranquillo", gli dissi dandogli un dolce bacio sulle labbra, "Ora che ne dici di andare a fare colazione/pranzo? Perché io sto morendo di fame".
N: "Ordiniamo qualcosa? Non ho proprio voglia di cucinare."
A: "E chi ha detto che dovevi cucinare tu? Se mi lascia andare a vestire, vado a preparare qualcosa da magiare."
Prima di lasciarmi andare, ci baciammo per ben dieci minuti. Indossai una sua maglia che mi arrivava poco sotto le ginocchia e andai in cucina. Presi tutti gli ingredienti e preparai i miei famosi french toast, del bacon e delle uova, tutto accompagnato con del caffe americano.
Mentre apparecchiavo la tavola, vidi Nam entrare in salotto: aveva solo i fottuti pantaloni della tuta addosso. 'Ma io posso stare tranquilla un attimo?' non rendendomi conto di essermi incantata.
N: "Ehi piccola tutto okay?"
'Tutto okay? TUTTO OKAY? NO! SEI SENZA MAGLIETTA, CON I PATALONI DELLA TUTA GRIGI E MI CHIEDI SE è TUTTO OKAY!' ecco cosa gli avrei voluto dire.
A: "S-si tutto bene. La colazione è pronta".
Si sedette di fronte a me e, senza aspettare mezzo secondo, addentò il french toast.
N: "Ma sono buonissimi!! Chi ti ha insegnato a farli?"
A: "Nessuno. Ho letto una ricetta online e poi lo modificata a mio piacimento."
N: "Bhe, sappi che d'ora in poi, cucinerai sempre tu quando verrai da me. Io sono un completo disastro in cucina. L'ultima volta mi stavo preparando il ramen e per poco non andava tutto a fuoco".
A: "Non mi sembra il caso di dare fuoco a tutta a casa per fare del ramen. Allora facciamo un patto".
N: "Spara".
A: "Io ti insegno a cucinare, in cambio tu mi alleni. Cosa ne pensi Joon? Accetti?"
N: "Ci sto! Ma sappi che dovrai avere tanta pazienza"
A: "Oh anche tu! Non ne hai idea".
N: "Che ne dici di iniziare oggi? Finito di mangiare ti accompagno a casa, ti cambi e poi iniziamo con la prima lezione?"
A: "Ci sto!". In quel momento mi squillò il telefono. "Pronto?"
M: "Ma buongiorno, vedo che ci hai messo poco a sostituirmi".
'No... No.... Lui ... Lui dovrebbe essere in galera... Non può essere.... Non di nuovo'. Incominciai a tremare come una foglia.
A: "Marco come... come è possibile? Tu dovresti essere in carcere... Dovresti avere ancora 8 anni da scontare", dissi mentre Namjoon si alzò, venne vicino a me e nel mentre vidi che stava scrivendo a qualcuno.
M: "Non ti sono mancato? Neanche un pochino? Sono uscito oggi perchè a quanto ha detto il giudice 'lei è un detenuto modello'. Comunque devo dire che ti donano i capelli corti, anche se lunghi erano più facili da tirare...", non ebbe il tempo di finire la frase che gli attaccai il telefono in faccia.
Avevo il battito accellerato, mi sentivo soffocare, la nausea che saliva, le lacrime che scendevano sulle guance. In quell'istante qualcuno bussò alla porta. Namjoon andò ad aprire. Vidi Haru corrermi incontro ed abbracciarmi forte. Dopo poco ci raggiunse anche lui e si unì all'abbraccio.
'Perché? Perché non posso essere felice'.
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Destinated ~Kim Namjoon~
FanfictionIntroduzione: Lei, fredda e timida. Con un passato turbolento e un carattere difficile da interpretare. Un giorno decide di voler voltare pagina: prenota il primo volo per Seoul e raggiunge la sua migliore amica Haru. Li si troverà a dover fare i co...
WHY CAN'T I BE HAPPY?
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