Lo dice con sincerità, lo dice perché non aveva mai visto nessuno ballare come lei e riuscire ad emozionare come lei. Spera che le parole di quel critico non abbiano rovinato la sua serata speciale, e si maledice mentalmente per averla spinta a leggere quelle stupide recensioni.
<Non avrei dovuto dirti di leggerle.. so quanto le persone sappiano essere cattive, e avrei dovuto proteggerti>
Prova ad allontanarsi da lei, ma le mani della ballerina lo trattengono ancora una volta. <Ma no Gigi, hai fatto bene. C'erano tantissime persone pronte a sostenermi, ho ricevuto tanto amore. Non preoccuparti, non mi lascerò influenzare da quello che pensa>
Luigi le sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, lo sguardo addolcito dalla tenerezza.
Allunga le mani e la attira dinuovo verso di sé, con il desiderio di sentirla ancora più vicino. Avvicina il viso a quello della ballerina e fa combaciare le loro labbra, simulando il bacio disperato che Giulietta e Romeo si scambiano all'alba del loro matrimonio. La stessa passione coinvolgente lega i due ragazzi, che vengono trascinati dal vortice di sensazioni che li attraversa.
Per quanto tragica, la storia dei due amanti separati ha un retrogusto dolce, l'idea che l'amore sia più forte di qualsiasi barriera, anche della morte.
—-
I mesi trascorsi nella casetta di Amici hanno insegnato a Luigi che arrendersi non è mai un'opzione percorribile. C'è sempre qualcosa che puoi fare, una direzione che puoi scegliere di seguire e un trofeo da conquistare.
La mente del chitarrista è sempre attraversata da mille pensieri, circondata da una nube di confusione e musica. Le note che compongono le sue canzoni si mischiano in un ballo segreto, che ha lo stesso sapore dei baci di Carola.
Non riesce a sopportare l'idea che qualcuno possa essere rimasto deluso dall'interpretazione della sua ballerina. E non perché crede che sia impossibile, ma perché sa qual è il motivo di quella recensione negativa.
Niente di quanto scritto è legato davvero alla danza di Carola, alla sua capacità espressiva o alla sua forza nella trasmissione delle emozioni. E' tutto un gioco meschino, un scusa mediocre per ottenere qualche like in più e accontentare anche chi proprio non la sopporta.Ancora confuso dalla febbre e da quello che è successo la sera prima, decide volontariamente di raggiungere lo studio di questo improbabile critico. Fortuna vuole che si trovi proprio a Roma, anche se dall'altra parte della città.
Mentre Carola è impegnata ad affrontare le ennesime prove per lo spettacolo di quella sera, Luigi vaga tra le strade di Roma alla ricerca di un uomo che sembra tutto fuorché amichevole. Non sa neanche cosa dirgli, sa solo che vuole guardarlo negli occhi.
Ci vogliono due ore prima di raggiungere la sede del piccolo giornale che ha rilasciato la recensione, ed altri venti minuti per trovare un parcheggio relativamente vicino. Roma è un incubo per chi viaggia in auto, ancora di più quando si è poco attenti e distratti dal minimo rumore.
Scende dall'auto con le mani che prudono per il nervosismo, con gli occhi ancora rossi di febbre e i capelli disordinati. Inforca gli occhiali bianchi per non essere costretto a sopportare il sole, ma finisce solo col rendersi ancora più riconoscibile.
Un gruppo di ragazzi lo ferma a due passi dall'ingresso della redazione, costringendolo a fermarsi per una foto e un video saluto. Luigi reagisce con gentilezza, rispondendo con un sorriso ai loro complimenti e accettando di scattare anche due, tre foto consecutive. E' felice di incontrare i fan, anche se sperava di avere via libera per qualche ora.Si incammina verso il portone d'ingresso infilando le mani nelle tasche della felpa, con la testa bassa rivolta alla strada. Prova a immaginare un discorso sensato, qualcosa da poter dire per giustificare la sua presenza. Eppure niente gli sembra giusto, niente gli sembra adatto alla situazione.
Per fortuna, raggiungere la redazione è molto più facile del previsto. Il ragazzo seduto dietro la scrivania al piano terra gli spiega come arrivare alla porta principale non appena gli rivela il nome del giornale.
La redazione si trova al quinto piano, abbastanza in alto per riuscire a vedere il panorama dalla finestra principale. Lo studio è piccolo e pieno di fogli che riempiono ogni angolo, le pareti dipinte di bianco e le porte colorate di blu.
Un poster di grandi dimensioni è posizionato proprio all'ingresso, con il logo del giornale che spicca sopra a tutto il resto.Luigi infila le mani nelle tasche e entra senza chiedere permesso, fermandosi all'ingresso alla ricerca di un punto di riferimento utile. C'è odore di caffè stantio e di disinfettante per le mani, abbastanza forte da spingerlo a grattarsi il naso con le dita.
Un ragazzo poco più grande di lui cammina verso di lui con in mano un bicchierino di caffè. È così distratto che proprio non si accorge di lui, non fino a quando rischia di finirgli addosso.
<Scusa! Non ti avevo vi..>
Un espressione confusa si fa largo sul volto del ragazzo, che guarda Luigi dalla testa ai piedi. Lo riconosce subito, tanto più che il chitarrista indossa ancora i suoi inseparabili occhiali bianchi.
<Visto..> conclude, lo sguardo puntato sulle sue mani e sugli anelli messi in bella vista.
Luigi lo osserva a sua volta, soffermandosi sulla camicia sgualcita e sulle scarpe fin troppo eleganti. Un senso di fastidio si fa subito largo nella sua mente, nonostante non abbia ancora avuto modo di conoscerlo.
<Stavo cercando Bertelli, un giornalista che lavora qui.. mi chiedevo se fosse possibile scambiarci due parole> si sfila gli occhiali per poterlo guardare negli occhi, affidando al proprio viso un'espressione forzatamente gentile.
Il ragazzo non sembra sorpreso quando il nome del giornalista spunta dalle labbra di Luigi, quanto più rassegnato. Sospira sonoramente, allungando la mano per lanciare il bicchierino vuoto del caffè nel cestino accanto.
<L'avevo detto che saresti venuto..>
La voce è così bassa che Luigi crede di aver sentito male, allungando il collo per avvicinarsi <Come?>
<Vieni, da questa parte. Lo studio di Bertelli è li, sono sicuro che sarà curioso di sapere cosa hai da dire>
Il ragazzo, che Luigi scopre chiamarsi Andrea, gli cammina accanto lungo il corridoio. Gli consiglia di non rivelare troppo di se stesso, perché il giornalista è famoso per la sua capacità di trasformare le parole altrui.
<Ah e Luigi> Andrea lo ferma prima che possa entrare nella stanza <Sta attento a quello che dici, non esagerare>
——
Ma ciaooo
È tanto che non mi fermo a scrivere qualcosa qui sotto. Devo dire che mi sento un po' in colpa perché ultimamente non riesco ad aggiornare spesso quanto vorrei, ma il lavoro mi prende fin troppo..
In ogni caso, spero che questo nuovo capitolo vi piaccia (è breve ma serve come punto di passaggio)Mi dispiace ammettere che siamo vicini alla fine, e che presto dovrò salutare queste due stelline, ma è stato un viaggio stupendo e non vi ringrazierò mai abbastanza
Grazie 💛
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Carola e Luigi
RomanceNata come una raccolta di One-Shot e poi trasformata in una storia dolce e delicata, proprio come Carola e Luigi. Con la loro arte e la loro voglia di esprimersi, la rockstar e la ballerina mi hanno fatto tornare la voglia di scrivere e di amare, l...
La Recensione pt2
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