Capitolo 16 - Conversazione

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Non aveva bisogno di sapere che sono ero io la ragazza con la quale aveva ballato quella notte e speravo, per il bene della sua relazione, che si dimenticasse presto della ragazza misteriosa.

"Sì..." fu tutto ciò che disse ed io non sapevo come uscire da quella situazione.

Comunque, mi dimenticai di tutto quando presi dalla tasca il mio cellulare e vidi un messaggio di Charlie con una gif che aveva trovato su tumblr di un cane che ballava. Morii dal ridere, poi vidi l'ora.

"Oh merda!" Esclamai e Niall sobbalzò dalla paura. "É quasi mezzanotte e siamo ancora qui. Dobbiamo andare," gli dissi e i suoi occhi si spalancarono scioccati.

"Aspetta!" Mi richiamò, quando me ne stavo andando. Mi fermai e mi voltai verso di lui. "Um, ti piacerebbe, mm... ti piacerebbe rincontrarmi qui domani?"

Sollevai le sopracciglia sorpresa, non aspettandomi quella richiesta. Sapevo che non era una buona idea perché non dovevo passare il tempo con gli ospiti in generale, soprattutto con il ragazzo con cui avevo pomiciato e a cui stavo cercando di salvare la relazione, ma la mia lingua mi tradì.

"Forse," dissi per poi schiaffeggiarmi mentalmente.

"Ottimo," disse con un enorme sorriso che mi fece dimenticare com'era iniziato tutto. Scossi la testa e mi voltai per lasciarmi finalmente alle spalle le scuderie, ma lo sentii richiamarmi nuovamente. "Buonanotte, Ella."

Sorridendo, ma senza voltarmi gli risposi. "Buonanotte, Niall."

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Il giorno successivo vidi Niall e Zoe parlare in piscina. Lei sorrideva radiosa e sembrava davvero felice, il che era un buon segno, ma Niall non sembrava altrettanto entusiasta. Cioè, sorrideva più di cuore quando eravamo con i cavalli la scorsa notte. Era come se il suo sorriso non riuscisse a rallegrargli il volto, lo comprendevo.

Se potevo farlo io, anche Zoe ne era in grado. Quanto è difficile vedere che il tuo fidanzato non è felice nel starti accanto in questo momento? Ma lei sembrava ottimista. Forse sperava solo per il meglio e ci stava provando. Niall doveva fare lo stesso.

Cercai di non guardarli troppo a lungo e piegai gli asciugamani, assicurandomi che fosse tutto in ordine come era supposto fosse. Non volevo guardarli perché iniziavo a pensare al ballo ed alle canzone che avevamo ballato, al modo in cui mi guardava. Mi ricordavo anche le battute che ci eravamo scambiati e le risate che avevamo condiviso. Era terribile, perché da quando Niall aveva confermato di essere il mio ragazzo misterioso, lo pensavo ancora di più. E per rendere le cose peggiori, mentre eravamo insieme ieri sera alle scuderie avevo sentito la stessa connessione del ballo, la stessa forza spingermi tra le sue braccia.

Sapevo che era tutto uno scherzo della mia mente, probabilmente un gioco malato della mia coscienza che voleva un ragazzo che non poteva avere per svariate ragioni, una delle quali riguardava il fatto che fosse fidanzato con una bellissima ragazza che voleva davvero stare con lui, mentre io non volevo stare vicino ad uno della sua specie.

"Ciao!" Strabuzzai gli occhi e annaspai, spaventata perché non mi aspettavo che qualcuno piombasse davanti a me.

Restrinsi lo sguardo e vidi Harry, il gomito su uno degli asciugamani che avevo piegato, il volto appoggiato sulle mani e quello che pensavo davvero essere un volto adorabile. "Harry, hai bisogno di un asciugamano?" Gli chiesi, ma lui scosse la testa.

"Posso trovarlo da me," disse ed io ridacchiai per l'enfasi che aveva messo sulla parola trovare. "Volevo solo salutarti ed assicurarmi che ti stia ancora rifiutando di essere mia amica."

"Non è cambiato nulla, Harry. Non posso essere amica degli ospiti e sono sicura che se Rhonda ci vedesse parlare ora, vorrebbe la mia testa," gli dissi e lui mise il broncio.

"Dai, non può essere così cattiva, scommetto che ti lascerebbe essere mia amica. Non può controllarti, vero?"

"No," risposi immediatamente. "Ma è il mio capo ed io ho firmato un contratto. Devo fare ciò che mi viene detto. Essere amica dei clienti non è una cosa che ho l'autorizzazione di fare."

"Beh, però non è giusto," si lamentò.

Non dirlo a me, risposi mentalmente.  "Ma se ti fa stare tranquillo, sei simpatico. Non sono una grande fan delle celebrità in generale, ma tu sei okay."

Sbatté le palpebre scioccato ed annaspò, facendo qualche passo indietro. "Mi hai... Mi hai fatto un complimento?" Si guardò intorno, come se si aspettasse che una meteorite avrebbe colliso con la terra. "É la fine del mondo?"

Sentii il bisogno di colpirlo con l'asciugamano che stavo stringendo, ma riuscii a resistere all'impulso. "Non sono solita farli, ragazzo falena. Non si ripeterà."

Rise ed io non potei trattenere il sorriso. "So che sei consapevole, in cuor tuo, che siamo già amici." Scossi la testa ma lui annuì, entusiasta. "Sì, lo siamo, lo siamo, lo siamo," cantò fastidiosamente. "Lo siamooooo."

Scossi la testa e ricominciai a piegare gli asciugamani. Non gli risposi e lui capii che era il momento di andarsene. Proseguii con il mio lavoro in piscina, ma ora avevo un sorriso sul volto e non perché pensavo a Niall ed al ballo, quindi era un buon segno.

Ma poi, quando stavo per lasciare la piscina, lo vidi di nuovo, con Zoe. Lei non sembrava più felice come prima, sembrava stanca e rassegnata. Poi incontrai lo sguardo di Niall, che stava guardando nella mia direzione. I nostri sguardi si incatenarono e non sapevo cosa fare. Ignorarlo come facevo di solito? Salutarlo? Avvicinarmi?

Alla fine sorrisi, più impacciatamente di sempre, e continuai a fare il mio lavoro. Cercai di non pensarlo o di non fare caso al fatto che l'avrei visto quella sera alle scuderie, qualora avessi deciso di andarci. Forse non dovevo andare. Forse dovevo rimanere in camera a rileggere Harry Potter.

Non avevo raccontato a Liv e Charlie del mio appuntamento alle scuderie perché sapevo che mi avrebbero incoraggiato. Potevo sentire Charlie nella mia mente dire 'vai ed incontra il tuo principe azzurro!'

Niall non era il principe azzurro, non realmente. Non era neanche il leader della band, nonostante questo però era famosissimo. E anche se era una versione moderna del principe azzurro, aveva già la sua principessa. Sì, la loro relazione poteva pur essere in difficoltà, ma l'aveva già trovata.

Nelle favole i protagonisti vivevano felici e contenti, ma come possiamo esserne sicuri? Forse dopo l'epilogo non si sarebbero più amati, forse dopo tanti anni trascorsi insieme non ci sarà più stato lo stesso sentimento a legarli. Oppure semplicemente le cose non sarebbero più andate bene come all'inizio. Chi può saperlo.

Nella mia storia, se Niall fosse il principe azzurro, aveva trovato la sua principessa molto prima di incontrare questa Cenerentola che non stava cercando il principe, bensì la libertà. Non volevo essere libera con qualcuno al mio fianco, volevo essere libera da sola.

Nonostante tutto, avevo deciso che sarei andata alle scuderie dopo cena.

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Chiamatemi Ella - TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora