Confusione

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Faceva freddo. 

Feci fatica ad aprire gli occhi, erano pesanti e gonfi, volevo continuare a dormire ma sentivo sotto la mia faccia l'asfalto bagnata e lì capii che se ne era andato. Restai ancora per altri cinque minuti immobile, avevo paura che da qualche parte mi stesse osservando ma quando mi sentii più sicura mi alzai. La testa mi faceva male e vedevo tutto sfocato non capivo bene dove stessi e che giorno fosse, vidi in lontananza che qualcuno si stava avvicinando, avevo paura ma ero troppo debole per alzarmi e scappare. Una mano gentile, fu l'ultimo ricordo prima di svegliarmi in ospedale.

<<Si svegli>>, aprii gli occhi ancora pesanti, << mi sa dire che giorno è oggi?>> non riuscivo a parlare, non sapevo che giorno fosse, ero spaventata non capivo perché stessi lì. Mi alzai lentamente con l'aiuto del medico, avevo dormito per tre giorni, ero incredula non pensavo che si potesse dormire per così tanto tempo ma il dottore mi spiegò che quando si subisce un trauma del genere e si arriva in un posto sicuro, la nostra mente e il nostro corpo si rilassano completamente. 

<<Mi scusi dottore che trauma ho subito?, perché sono qui?>> il medico rimase per trenta secondi in silenzio, non sapeva che dire, <<lei realmente non ricorda cosa è successo l'altra notte?>> si fermò per un secondo e poi mi domandò <<Come si chiama?>> pensai che domanda stupida è normale che ricordo come mi chiamo <<Amanda, dottore, certo che ricordo come mi chiamo>>. In quel momento arrivò un infermiere che portò il referto al medico e in quel momento notai che qualcosa non andava, andarono fuori a parlare e poi tornarono << Amanda qual è il suo cognome?>> pensai non hanno la mia carta di identità?! << Amanda Ricci>>, <<Ci racconti di lei, quanti anni ha, cosa fa nella vita...>>. Era tutto così strano, avevo dormito per tre giorni, mi facevano domande assurde e soprattutto non capivo di che trauma stessero parlando. 

<< Mi chiamo Amanda Ricci, ho 26 anni e sono una scrittrice, lavoro in un editoria e ho un ristornate di famiglia ... scusate ma non capisco il senso di raccontarvi tutta la mia vita, vorrei solo uscire da questo posto, avete chiamato i miei genitori? Loro vi potranno confermare tutto>>, mi sentivo osservata e studiata poi l'infermiere mi sorrise << stia tranquilla Amanda sono le solite domande di routine che dobbiamo fare ai pazienti per capire che tutto vada bene, con permesso>>, si allontanarono e mi lasciarono sola in quella stanza. Sembrava un'infinità di tempo da quando se ne erano andati, non riuscivo a stare ferma, andai in bagno, vidi le mie mani avevano dei segni così mi iniziai a toccare il viso e mi faceva male, c'era lo specchio ma non avevo il coraggio di guardami. Non lo feci, ero spaventata, tornai a letto con la testa bassa. Finalmente tornarono ma dietro di loro c'era anche una donna, aveva i capelli ricci che le cadevano sulle spalle, occhi verdi che sorridevano e una pelle lucente e morbida, mi fidavo di lei, non so perché non la conoscevo ma con lei mi sentivo al sicuro. L'infermiere prese una sedia e si sedette vicino a me << Amanda lei è la dottoressa Cristina Bon, è la psichiatra dell'ospedale, stai tranquilla con lei farai una chiacchiera e le dirai tutto ciò che vuoi>> adesso non mi sentivo più al sicuro ma in pericolo, quelle parole non mi avevano rassicurato anzi, ora mi sentivo in trappola volevo solo ritornare a casa. Il medico e l'infermiere dopo avermi sorriso e stretto la mano della psichiatra se ne andarono chiudendo la porta, lei sembrava così sicura di sé, iniziò a girare per la stanza fin quando si avvicinò alla finestra, prima guardando fuori e poi guardando me <<Quando vuoi sarai tu a parlare, per me possiamo stare anche in silenzio>>, la guardai con aria confusa, che vuol dire che dovrò essere io a fare la prima mossa? Ho fatto qualche seduta prima e ogni volta era la stessa psicologa a farmi domande, così presi coraggio e iniziai a parlare. << Mi chiamo Amanda, ho dormito per tre giorni ed ho subito un trauma, non so di che tipo, non me l'hanno detto, ecco questo è tutto ciò che so; ah ho anche dei graffi e il viso mi fa male ma ho paura di guardarmi allo specchio perché non saprei che aspettarmi.>>


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⏰ Last updated: Nov 16, 2022 ⏰

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