Through Enough #10

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I miei fecero di tutto per mettere le cose a tacere, e per mia madre la vergogna è ancora tanta. La versione ufficiale è sempre stata un mio viaggio all'estero, ospite di qualche spocchioso parente. Niente poteva ricoprire di vergogna il buon nome dei McLay, soprattutto per l'associazione delle vecchie egocentriche e ipocrite amiche di mia madre; dopotutto, mio fratello è sempre stato il modello da prendere in considerazione, e come si usa dire, in ogni famiglia c'è una pecora nera che può mettere in discussione il buon nome di una famiglia perbene .

Quando finisco il controllo generale, salgo in macchina e vengo raggiunto dai miei amici .

-"David abbiamo preso un bel po' di birre..."- Mi dice Eddy mostrandomi una busta con delle bottiglie.

-"E le sigarette ?"-

-"Le ha prese Daffy"- Eddy sale in auto frettolosamente seguito da Yuri e Daphne.

-"Andiamo sto morendo di fame "- Si lamenta portandosi una mano all'altezza dello stomaco. Ripartiamo e apro un altro pacchetto di sigarette, ma questa volta lascio che sia Eddy a guidare al posto mio, mi siedo sul sedile accanto lui. Cerco di rilassarmi ma cado di nuovo nei miei ricordi .

Una cella piccola e una finestra che sembrava un buco. In cortile facevo spesso a botte con gli altri ragazzi, così, per sfogo o per provocazione. Erano per lo più ragazzini sventurati che ancora non capivano cosa era successo e dove si trovassero. Qualche volta di notte, ascoltavo i loro pianti e la loro disperazione . Quei cuscini sudici e bagnati erano gli unici testimoni di grida silenziose e incessante solitudine. Volevo cancellare la mia famiglia, ma anche se tornassi indietro, sono sicuro che rifarei tutto quello che ho fatto. I pensieri più terribili erano rivolti contro mio padre che ai colloqui era venuto soltanto una volta, e fu per dirmi che ovviamente ero la disgrazia della famiglia, mentre mia madre neanche ricordo l'ultima volta che l'ho vista. Ha sempre preferito stare alla larga da questo marciume, il solo pensiero la nauseava, e tante volte ho pensato che lo stesso ha sempre provato per me: nausea . Se ripenso alle poche persone che sono state sempre gentili con me, mi viene in mente John Evans; un uomo che mio padre accolse con noi, un ottimo lavoratore e un buon padre. Quando venne ad abitare accanto alla villa sua figlia Hannah era soltanto una bambina, ma io la odiavo : mi guardava con disprezzo e maledicevo ogni volta che ci costringevano a giocare insieme. Lei non era di certo un angioletto, e mi dava sui nervi la sua aria di superiorità nei miei confronti. Di certo non la passava liscia con me che ero diventato il suo peggior incubo, e non perdevo occasione per farle brutti scherzi. Anche lei ricambiava cercando di vendicarsi come poteva, ma alla fine quella che ci rimetteva sempre era lei .

Un giorno, dopo aver salutato il mio compagno di cella rilasciato dopo quindici mesi , mi ritrovai a dividerla con Yuri . All'inizio ci sono voluti po' di giorni per parlarci, anche se in realtà mi feci avanti io provocando una sua reazione nel punzecchiarlo . I suoi occhi raccontavano la stessa amarezza, la stessa vita di solitudine: Yuri al contrario di tutti noi non ha saputo più nulla della sua famiglia, ricorda soltanto che erano estremamente poveri e che abitavano in una regione collinare a Est della Cina. Mandarono Yuri a New York convinti che suo zio lo avrebbe cresciuto e aiutato, ma purtroppo così non è stato: suo zio abitava a China Town, ed era ubriacone e giocatore d'azzardo, e un debito non saldato alla criminalità locale gli costò la vita . Yuri rimase solo, vittima del destino, e dopo un po' di tempo fu preso in custodia da un malandrino con precedenti penali. Cresceva piccoli ladruncoli che rubacchiavano nei quartieri malfamati, soprattutto China Town. Un giorno rapinarono la persona sbagliata; un poliziotto in borghese che durante la sparatoria, colpì il malandrino ferendolo a morte. Yuri arrivò in riformatorio in uno stato confusionale e un'espressione sconvolta che mai dimenticherò. Certo , che a vederlo ora, sembra tutta un'altra persona. Così lo assicurai a Eddy, e suo padre venne a prenderlo offrendogli un rifugio sicuro come ha fatto con me e Daphne. Siamo diventati una famiglia e per Marcus siamo come dei figli . Dal canto mio, non ho mai avuto neanche lontanamente la sensazione di solitudine e incomprensione che provavo anche semplicemente stando a tavola con i miei; le conversazioni finivano sempre con un'uscita di scena, sbattendo la porta tra le urla generali. Ora respiro la mia aria di libertà, e per me è la migliore sniffata del mondo.

ᴀʟʟ ᴀʙᴏᴜᴛ ʏᴏᴜDove le storie prendono vita. Scoprilo ora