53.L'unica opzione

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Mi sfuggì un sorriso nervoso, mentre scuotevo la testa incredula di essere finita in quella situazione assurda.

-Ascolta, lo so, divento crudele. Ma il punto è questo: prima mi assecondi e prima finisce tutto. Tu sarai libera e nessuno si farà male. Quindi... ho la tua attenzione?-

"Nessuno si farà male".

Quella frase mi mise i brividi.

Gettai un ultimo sguardo oltre la vetrata del locale, tutti mi guardavano preoccupati e sentivo di dover essere abbastanza forte da dimostrare loro che la situazione era meno grave di quello che sembrava.

E tornai a guardare quello schermo, dove tutte le mie paure prendevano forma, mentre mi ripetevo "finirà presto".

Così vidi l'arrivo di quella tizia, con l'atteggiamento di chi tenta un approccio ma non riceve una gran risposta.

-Qui lui le dice che è molto attraente.- mi disse ad un orecchio con un sibilo degno della peggior serpe -Ho studiato il labiale. Ah, e qui lei lo chiama Straniero Sexy.-

Era così vicino che avrei potuto dargli una testata in qualunque momento.

Ci pensai seriamente.

Ma vidi Jake su quello schermo sorridere, più tra sè e sè che a lei, e ancora lei appoggiargli una mano sul petto, lui che gliela spostava e poi la seguiva.

-Eee... fine parte uno.- aggiunse ancora il mio aguzzino -Ma, la cosa meravigliosa del ventunesimo secolo, è che è l'era del Grande Fratello. Siamo osservati da ogni parte, in ogni occasione. In fondo la polizia lo usa per ricostruire spostamenti di vittime e criminali ogni giorno. Et voilà!-

Partì un altro video, sembrava una telecamera all'esterno del locale questa volta: riprendeva Jake che si infilava il casco, inforcava la moto ed una macchina che si affiancava e sembrava fargli strada. Ed il video continuava mostrando tutto il percorso fatto, fino ad un palazzo.

C'erano loro due che salivano e, a quel punto, sperai davvero che fosse finita lì.

Ma no.

Una telecamera, che sembrava essere stata piazzata su uno dei tetti di fronte all'edificio in cui erano entrati, sembrò essere direzionata a forza verso una stanza precisa.

Mi sentii morire.

Pregai di non dover assistere al momento clou della serata, o mi sarei sentita male.

Nel vero senso della parola.

Ecco lei che gli sfila la felpa, che lo accarezza, che cerca la sua bocca.

E lui che la spinge al muro e la bacia.

Dentro di me avevo sentito chiaramente il rumore del mio cuore andare in pezzi. Ricordo solo che chiusi gli occhi e presi tutta l'aria che potevo mentre, da uno degli specchi appesi su uno delle pareti del locale, uno di quelli che reclamizza qualche marca di birra, potei vedere Jake chinare il capo e appoggiare pesantemente la fronte sul vetro della porta, mentre Hannah cercava disperatamente di consolarlo.

-Ma non è finita!- aggiunse ancora con un disgustoso entusiasmo Callmeghost.

-ANCORA?- mi voltai furiosa verso di lui, tanto da farlo sobbalzare -COS'ALTRO VUOI? COSA?-

-Oh oh oh, calmati! Ormai ti manca solo l'ultimo atto...-

-Non guarderò più niente. Sto per vomitare. E non è una metafora.-

-E invece...- ancora una volta la sua espressione si fece seria -... guarderai tutto, fino in fondo.-

A quel punto, i miei nervi a fior di pelle, potevano sfogare in due modi: uno era dando di stomaco lì davanti a lui e l'altro...era quello che scelsi.

Duskwood - Hannah is goneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora