capitolo sette

Comincia dall'inizio
                                    

mi risveglio dai miei pensieri,vado in bagno, mi lavo e scelgo i vestiti.

ho deciso di mettermi un cargo nero con un crop top a fascia, sopra c'ho abbinato una felpa con la cerniera blu elettrico.
i miei tatuaggi e le mie macchie saranno in bella mostra, amo farli vedere.

sistemo i miei capelli piastrandoli e facendo la piega, sul viso metto solo del mascara e una linea di eyeliner con un po' di lucidalabbra.

ho diciotto anni, quindi sarò al primo anno insieme a ky in classe, Ryan e Bryan al secondo anno, Leonard, mattia e tia al terzo.
i gemelli sono stati bocciati, perciò si trovano al terzo anno.

ho saputo che sono molto, ma molto popolari nella loro scuola, quindi sarò il nuovo zimbello.

scendo al piano sotto, dove si trovano solo i ragazzi che devono andare a scuola, i nonni, gli zii e i cugini ripartiranno domani.
:-buongiorno.- quasi sussurro, ma tutti mi hanno sentito.
:-buongiorno.- risposero all'unisono.

Tia mi abbracciò e mi disfò i capelli, Leonard mi diede un bacio sulla guancia,
Ryan e Bryan mi abbracciarono, Ezechiele mi inghiottì in un forte abbraccio e mattia mi fece cenno con la mano.

durante la colazione, io rimasi in un beato silenzio, e questo non diede fastidio a nessuno.
:-mara?- mi richiamò mio papà
:-si?- dissi con la bocca piena.
:-ho visto il tuo curriculum delle vecchie scuole.-
quasi mi strozzavo, i miei fratelli mi guardano con le ciglia agrottate, invece mio papà ha un sguardo ben chiaro.
:-posso spiegare, lo giuro.- dissi quasi divertita.
:-hai mandato due persone in ospedale, ed hai causato cinque risse..-
i miei fratelli mi guardarono con gli occhi spalancati.
:-mi insultavano e mi minacciavano.
non credete sia tardi per la scuola?- dissi cambiando discorso.
per fortuna mio padre fece finta di nulla e andai con i miei fratelli in macchina.
andammo con due auto, io presi la mia e andai con ky, mattia, Ryan, nell'altra auto ci sono Leonard, Tia e Bryan.

partimmo alla velocità della luce, Ezechiele era sul posto vicino a me che mi dava indicazioni su dove fosse la scuola.
dopo dieci minuti arrivammo e notai che gli studenti ci guardavano già da fuori le auto.
:-perchè ci fissano tutti?-
:- siamo conosciuti da tutto l'istituto, è una routine.-
:-perfetto.-

l'edificio è molto grosso, sembra un collegio visto da fuori, c'è una grossa ringhiera che separa i parcheggi dal giardino dove c'erano centinaia di ragazzi.
il tempo oggi era caldo, ma piacevole, si poteva stare benissimo a maniche corte, ma risparmio il panorama.
presi un bel respiro e uscii dall'auto.
a pochi metri da me c'era un gruppo di ragazze ragazzi che mi guardavano con curiosità, gelosia e invidia.

li ignorai e ky mi affiancò insieme ai miei fratelli.
camminai a testa alta e nel mentre anche Leonard e la compagnia ci seguì.
:-mara, andiamo a salutare i nostri amici, ti vuoi unire?- chiese Ryan.
:-no, vado in segreteria-
:-va bene, non causare risse.- dice divertito e in cambio ricevette un dito medio.

vado in segreteria dove una donna sulla cinquantina mi chiede
:-buongiorno cosa posso fare per te?-
:-sono nuova mi serve l'orario, per favore.- dissi con gentilezza, era carina questa donna.
:-oh si, ci avevano avvisati, come ti chiami cara.- 
:-marabella Sandra Garcia.- sussultò al mio cognome.
:-sei sorella dei fratelli Garcia?-
:-si, esatto.-
:-ecco a te cara, spero che ti trova bene.- disse con un sfoggiante sorriso.
:-grazie mille.- ricambiai il sorriso.

controllai l'orario, alla prima ora avevo matematica, non mi piace manco per scherzo ma sono bravissima in questa materia.
mentre tenevo lo sguardo sul foglio andai addosso a qualcosa, o meglio qualcuno.
:- stai attenta!- esclama qualcuno.
quando alzo lo sguardo, incontro due occhi color ghiaccio.
:-scusami non stavo guardando.-
dissi.

la famiglia Garcia. ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora