«Cercando d'indovinare il mio regalo», completò lei, sempre più divertita. «Ma credi sul serio di capire cosa c'è dentro continuando a fissare quel marasma di pacchetti?»

Alessandro scrollò le spalle, l'aria smarrita. «Be', magari a forza di guardarli...» Lasciò cadere la frase nel vuoto.

«Sì, ti viene l'ispirazione», lo canzonò Amanda.

Nello stesso momento, si scambiarono uno sguardo d'intesa e scoppiarono a ridere.

«Sono felice di vederti così rilassata, comunque. Mi sembri di gran lunga più spensierata rispetto ai giorni scorsi. Questo viaggio a Torino deve averti fatto molto bene», proseguì lui, sollevato.

«Be', diciamo che... non è poi così facile lasciarsi alle spalle certi ricordi. Ma ci sto provando.»

«E non è nemmeno facile scrollarsi di dosso certe illusioni», se ne uscì lui, un pesante sospiro a squarciare il silenzio della sera.

Amanda strinse le palpebre e arricciò il naso. «Illusioni?»

Alessandro non rispose, rabbuiandosi di colpo.

«Ehi! Che ti succede? Lo sai che puoi dirmi tutto, no?» La ragazza gli strinse la spalla destra e lo costrinse a fermarsi.

«Dai, siamo arrivati», le fece notare Alessandro, indicando l'insegna dell'hotel dove avrebbero pernottato per un paio di notti. «Andiamo, che la cena ci aspetta.»

«Ale?» insisté lei, cercando il suo sguardo. «Si può sapere cosa ti turba?»

L'uomo sorrise debolmente. «Niente di serio, davvero. Solo che...» Scostò gli occhi da lei.

Amanda storse le labbra, sospettosa. «Sicuro sicuro che non ci sia proprio nessuna nei tuoi pensieri?» gli domandò, fiutando al primo colpo l'oggetto dei suoi tormenti.

Lui la guardò sorpreso; un attimo dopo le sorrise con rassegnazione. «D'accordo, hai vinto tu. Una ragazza ci sarebbe, a dire il vero», farfugliò, riluttante.

«Ma allora cosa aspetti a dichiararti?» gli chiese lei, a bocca aperta.

Lui alzò le spalle. «È... è complicato.»

«È già fidanzata?»

«Non esattamente.»

«E allora? Cosa ti frena, si può sapere?»

Alessandro sospirò. «Lei è così...» Ridacchiò, nervoso, un cenno di diniego con la testa. «Forse lei è troppo per me.»

«Troppo? È il sentimento, quello che conta.»

«Posso avere il mio regalo?» rincarò lui, speranzoso.

Amanda alzò gli occhi al cielo. Gli strappò la busta di mano e vi estrasse un piccolo pacchetto.

Fece per darglielo ma, proprio quando Alessandro stava per afferrarlo, la giovane ritrasse il braccio. «Dopo cena, ho detto. E solo se mi prometti che mi aggiornerai su questa storia.»

L'agente alzò le spalle. «Mi pare di averti detto tutto quello che c'era da dire», osservò, per nulla infastidito dal tono perentorio di Amanda.

In Un Giorno QualunqueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora