Michel si stava facendo spazio nel suo cuore in un modo del tutto nuovo, e adesso, i suoi pensieri correvano da lui ad André in un'altalena che non le dava tregua.
Sentendosi in colpa nei confronti di ciascuno di loro: per il fatto di ritrovarsi tra le braccia di un altro uomo che non fosse Andrè, e perché sentiva che stesse usando Michel, per ottenere ciò che lui invece non le dava.
Desiderando addirittura di poterne fare una miscela, cosicché non avrebbe dovuto sceglierne per forza uno.
Sentendosi un'egoista sapendo che la cosa più giusta da fare sarebbe stata quella di andare via, ma scegliendo ugualmente di restare.
Scegliendo di non fermare quella mano che aveva preso a scendere e a salire sulla sua schiena lasciandole piacevoli scie di calore su tutta la sua pelle.
Di godersela.
E incedendo addirittura in pensieri indecenti, quando lui aveva iniziato quasi a sfiorarle la sommità delle sue natiche, seppur facendolo da sopra la coperta.
Fantasie bollenti, che a un certo punto, s'era imposta di interrompere per forza, e prima che la situazione potesse degenerare traducendosi in qualcosa di più ambiguo e di sbagliato che poi non avrebbe saputo più come riparare.
Sedendosi di scatto sopra al letto: "Michel no!" Perciò lo aveva pregato.
E a cui lui aveva acconsentito alzando in alto le sue mani in segno di resa, anche se poi s’era spinto a interrogarla sui sentimenti che provava.
"Io non ti sono del tutto indifferente però ammettilo!"
Il che era vero, ma non per questo volendo illuderlo che si trattasse di ben altro.
Dannazione nemmeno lei riusciva a decifrare cosa provava!
"É che ti sto vedendo con occhi diversi e non ero preparata a questa cosa!"
"A cosa? Al fatto che provi qualcosa anche per me e non lo vuoi ammettere?" Lui aveva insistito.
“Io amo André!"
"No, tu credi soltanto di amarlo, altrimenti non mi avresti chiesto di stare con te per questi tre giorni!"
"Te l'ho chiesto perché mi manchi. Da amico e non per altro!"
"E te ne stai tra le mie braccia da amica?"
"Ma l'abbiamo sempre fatto e per me è una cosa del tutto naturale e non ci vedo nulla di malizioso in questo!"
Ma aveva mentito su quel punto, perché di malizioso c’erano stati tutti quei pensieri sconci che avevano preso forma nella sua testa grazie alle sue mani sul suo corpo.
"Vuoi dire che non é cambiato nulla tra di noi?"
"Quello che è cambiato sei tu Michel!"
"Se sono solo io ad essere cambiato, allora guardami negli occhi e dimmelo in faccia che non provi niente per me!"
Guardarlo negli occhi?
No se ne vergognava e questo succedeva perché in realtà qualcosa la provava veramente nei suoi confronti: un’emozione nuova e un’attrazione fisica che prima non aveva mai avvertito.
Sensazioni che temeva che lui le leggesse in faccia se solo si fosse soffermata nei suoi occhi più del dovuto.
Poteva mentire a sé stessa ma con lui non ci sarebbe mai riuscita.
“Lo vedi che non ci riesci a dirmelo. Come non riesci più a guardarmi nello modo in cui facevi prima. Credi che io non me ne sia accorto? Ma sono abbastanza esperto per accorgermi di certi segnali!”
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ɪʟ ᴍᴏsᴛʀᴏ ᴅᴇɪ ᴍɪᴇɪ sᴏɢɴɪ ~ 𝐼𝑙 𝐶𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑡𝑡𝑜
RomanceLui, un duca potente. Lei, semplicemente una gitana. Lui, un uomo che non sa o che non vuole amare. Lei, una romantica sognatrice che aspetta solo di donare il proprio cuore. Lui, già adulto e spregiudicato come il peccato. Lei, una ragazzina innoce...
Capitolo XL
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