<<Evelyn,ti muovi o vuoi stare impalata per il corridoio?>>disse Vera,svegliandomi dai miei ricordi.
Entrammo nella mia stanza.
<<Devo trovare una cosa,forse Tom potrà perdonarmi>> dissi mentre aprivo l'armadio e cercavo la scatola piena dei ricordi di quando ero bambina.
<<Eccolo!>>urlai.
Vera rimase seduta sul letto,sapeva già cosa avevo in mente.
Presi il quaderno rosso,sopra c'era scritto in grande:
"die Versprechen von Tom und Evelyn"
<<Le promesse di Tom e Evelyn>>lèssi.
Lo aprii c'erano molte,moltissime pagine piene di promesse.
Erano in tutto 105,l'ultima promessa era del giorno in cui sono partita per New York.
"Wir werden uns wiedersehen, versprochen"
Mi misi una mano sulla bocca.
Ricordo ancora quanto piansi l'ultima notte prima di partire,ero rimasta a dormire insieme a lui,entrambi a piangere sdraiati insieme sul letto.
<<Ci rincontreremo,te lo prometto>> dissi.
Mi alzai di scatto ed andai in camera di Tristan.
Bussai ed entrai senza una risposta,lo facevo sempre.
<<Tom,puoi venire?Devo farti vedere una cosa>> dissi.
Tom,con la faccia più scocciata del mondo si alzò ed uscì dalla stanza.
Cavolo..mi odia proprio pensai.
Tirai fuori dalla schiena il quaderno,e lui mi guardò sorpreso.
<<Dove l'hai trovato?>>chiese.
<<Non l'ho trovato,l'ho sempre conservato>>
Lo prese in mano ed iniziò a sfogliarlo.
<<È strano,tutto è scritto in tedesco..>>disse.
<<L'ultima è del giorno in cui sono partita>>
Sfogliò qualche pagina ed arrivò all'ultima.
<<Mi dispiace tanto>> dissi.
Lui cambiò espressione,ecco gli occhi che cercavo.
<<Anche a me dispiace,forse non devo essere così duro con te>> disse.
Lo abbracciai fortissimo.
<<Mi sei mancato da morire,te lo giuro>>
Lui mi accarezzò la testa,tenendomi stretta.
<<Anche tu kleiner Affe>> disse.
Lo guardai e sorrisi,sapevo che mi aveva perdonata.
<<Eravamo così piccoli,siamo stati malissimo entrambi>>dissi.
<<Si,ma come ha detto Bill,il passato è un capitolo chiuso,pensiamo al presente>>disse.
Nonostante ora sapevo mi avesse perdonato,c'era qualcosa di diverso in lui,si vedeva che non era il vecchio Tom al 100% ma è cambiato,devo solo abituarmici.
Il telefono squillò,rovinando l'attimo d'affetto tra me e Tom,cosa di cui avevo bisogno.
<<Pronto?>>dissi.
<<Amore,stasera vieni al Paradise Club?>> chiese Jason.
<<Si>>risposi.
<<Ci vediamo lì,ti amo>>
<<A dopo>> dissi.
<<Chi è?Ho sentito un ti amo>> disse.
<<Oh si è Jason,il mio ragazzo>>
Mi guardò con una faccia come per dire "tu hai un ragazzo?".
<<Ora vado,questo tienilo tu se vuoi,io le ho lette tante volte,ora tocca a te >>dissi lasciandogli il quaderno in mano e me ne andai.

Ore 22:45

Ero praticamente pronta.
I ragazzi se ne erano andati tutti via per preparasi,ci saremmo rivisti al club.
Purtroppo avrei incontrato anche Jason,il mio ragazzo.
E dico purtroppo perché mi sento troppo in colpa a lasciarlo,lui mi piace,ma sento che non c'è intesa.
In sostanza non è quello giusto,e portando avanti la relazione sto solo peggiorando il tutto.
Non trovo il coraggio per farlo stare male,lui è così dolce,e sono sicura che sia innamorato di me. Io purtroppo però non lo sono,non sono mai stata innamorata,e credo mai lo sarò.
Sono una tipa complicata,l'unica cosa che mi importa delle relazioni credo che sia il sesso.
Riguardo al sesso,la verginità lo persa proprio con Jason,ma che non si comporta come vorrei durante i nostri rapporti.
È così romantico,dopo il sesso vuole che restiamo a letto a baciarci ed a parlare.
Io sinceramente dopo il sesso,preferisco andarmi a fumare una sigaretta,e svignarmela per andarmene a dormire da sola sul mio comodissimo letto.
Però mi sono costretta a non essere troppo stronza con Jason,quindi dopo le prime volte sono dovuta restare a dormire a casa sua,ovviamente controvoglia.

Ero davanti allo specchio,guardandomi soddisfatta per l'outfit.
La gonna a vita bassa ed il top a fascia argento,si abbinano perfettamente.
Devo dire che non sono messa male esteticamente, a parte per la cicatrice lunga che ho dietro il collo.
Infatti non lego mai i capelli,voglio coprirla.
Non mi disgusto,ma se si parla della mia cicatrice non esco di casa.
A scuola ho litigato così tante volte con il professore di ginnastica per farmi la coda,ovviamente vincendo.
I tacchi neri mi facevano alta,e per fortuna.
Un'altra cosa di cui non vado molto fiera è la mia altezza.
1.60 non è troppo,e preferisco essere più alta,ma in realtà non era un problema così grande.
Almeno con i tacchi lo sono di più,quindi non mi lamento.
Il trucco ovviamente era il mio solito,solo con un po' di ombretto argentato che mi aveva aggiunto Vera.
Lei si è messa un vestito rosso fuoco, accompagnato da tacchi neri,dello stesso colore di occhi e capelli.
Il Paradise Club era un posto in cui andavo raramente,in tutto ci sono stata forse 3 volte,con questa aggiunta.
<<Muovetevi,mi ha chiamato Bill ci stanno aspettando di fuori>> urlò Tristan dal piano di sotto.
Sbuffai prendendo la borsetta,e seguita da Vera andammo di sotto.
<<Tu vatti a cambiare,così non esci di casa>> disse.
Sapevo che il top fosse scollato,ma tanto non era da sola.
<<C'è Jason,non mi uccide nessuno,in più decido io come vestirmi!>>risposi uscendo.
Riguardo a Vera,le ha detto che fosse bellissima,ma non ha parlato di quanto fosse corto il suo vestito,ovviamente.
Eccoci fuori,ed ecco tutti i ragazzi di fuori.
Ci salutammo,e purtroppo arrivò Jason.
<<Non dirmi che ci accompagnerà lui>> disse Vera,facendosi sentire anche da tutti i ragazzi che la guardarono strano.
<<A quanto pare..anche se gli ho detto di non farlo>>dissi.
<<Ciao amore>>disse Jason baciandomi davanti a tutti.
<<Ciao>>risposi facendo un sorriso sforzato,anzi sforzatissimo.
Dietro di lui apparve Luke,il suo migliore amico,innamorato da tutta la vita di Vera.
<<Loro chi sono?>>chiese Jason.
<<Sono i Tokio hotel,ovvero Bill,George,Gustav e Tom,sono una band>>dissi.
<<Piacere>>disse a tutti porgendo la mano.
Dio mio,che imbarazzo.
<<Tu saresti il ragazzo di Evelyn?>> chiese George.
<<Pensavo si fosse capito,comunque si>> disse per poi mettermi un braccio sulla spalla.
Jason non era un brutto ragazzo,anzi,aveva una bella reputazione a scuola,soldi,ed era anche di bell'aspetto.
È un metro e novanta con occhi azzurri e capelli biondi,muscoloso in ogni centimetro del corpo.
Se solo Vera non mi avesse costretta a fidanzarmi con lui 4 mesi fa,ora sarei già a divertirmi.
<<Andiamo?>>chiese Vera.
Sapeva sempre come e quando salvarmi.
<<Si>>risposi.
Feci per allontanarmi da Jason,ma mi riprese.
<<Non vieni con me?>>chiese.
In un'attimo ogni figura maschile a parte Luke si fermò a guardarlo male.
<<Hai ragione>>mi girai e feci una faccia scocciata ad i ragazzi.
Vera se ne andò in macchina con mio fratello prima che Luke iniziò a tartassarla per andare con lui.
Entrai nella bellissima Porche nera,costerà più di tutto il quartiere in cui vivo.
E vorrei precisare che abito in un quartiere davvero ben parlato.
Entrai in auto,per tutto il viaggio restai con la mano sudata di Jason appicciata alla mia.
Il fatto è che più che star male per essere in una relazione che non voglio,è il vedere che lui mi da tutto il suo amore per farmi stare bene.
Però speravo che prima o poi si accorgesse che per me non era lo stesso.
Eccoci arrivati,scesi in macchina velocemente.
<<Amore cerco un parcheggio,ci vediamo dentro>> disse dal finestrino.
Annuii e me ne andai da Vera.
<<I 10 minuti peggiori in macchina di tutta la mia vita>>dissi.
Vera scoppiò a ridere come una matta,e ci dirigemmo verso l'interno della discoteca.

Eyes never lie - Tom KaulitzWhere stories live. Discover now