Mi precipito al quinto piano, dove si trova la camera di Sebastian.

Vedo in lontananza Ludwig, il suo viso solare non c'è più. Mi avvicino e gli tocco delicatamente la spalla.
Lui si gira, mi guarda per qualche secondo, che sembra durare anni. Istintivamente mi abbraccia.

Non capisco, o forse non voglio capire cosa stia succedendo. Non voglio ammettere a me stessa che la mia più grande paura può essere diventata realtà. «Ludwig...» cerco di dire, ma le mie parole vengono soffocate dal mio pianto.

Mi stacco lentamente, vedendo Isolde e Mia dietro di lui. D'istinto mi abbracciano anche loro. Quando sono arrivate? Perché sono qui? Sebastian sta bene... vero?

Resto immobile mentre sento le mie amiche dirmi ripetutamente "Mi dispiace". La mia mente cerca di respingere quel pensiero così crudele.

Non ammetterò a me stessa che l'ho perso, che quelle lettere sono l'ultima cosa che mi rimane di lui.

Mi faccio forza e mi allontano dalle mie amiche.
Vedo i dottori all'interno della stanza, il macchinario a cui è attaccato emette un solo suono e una linea dritta.

*Biiip biiip*

Tutto intorno sparisce, non sento più nessuno, solo un silenzio assordante. Mi avvicino con passi lenti verso il lettino dove giace Sebastian. Le lacrime scorrono sulle mie guance.

Gli accarezzo delicatamente il volto. È così freddo.
«Non puoi lasciarmi» dico tra un singhiozzo e l'altro. La mia mano trema, mentre seguo i lineamenti del suo splendido viso.

Anche in quel momento, riesco a sentire perfettamente il suo profumo. Le lacrime escono freneticamente, non riesco a fermarle. «Mi mancheranno le tue risate, le tue battute, ogni piccolo dettaglio che amo di te.»

Sento il mio cuore farsi sempre più pesante, come farò a sopportare questo dolore a vita? So che può percepire ancora la mia presenza, voglio essere convinta di ciò.

«Come farò a superarlo» sussurro, e lo guardo.
Voglio rivedere per un'ultima volta i suoi occhi e sentire la sua voce. «Signorina, ora dovremo...» la voce dell'infermiera mi riporta alla realtà.

«Un attimo» rispondo, stringendo la mano a Sebastian. Mi avvicino lentamente al suo volto e gli lascio un dolce bacio sulla guancia. «Ti amo.»

Dopo quelle parole, mi portano via dalla stanza. La sensazione di dolore è così schiacciante che non riesco a sopportare un minuto di più dentro quella struttura. Esco e, senza pensarci due volte, mi dirigo nuovamente verso il lago.

Il vento fresco accarezza il mio viso mentre cammino lungo il sentiero che conduce al luogo che condividevo con Sebastian. Mi porto le mani nella tasca e noto delle chiavi, con un biglietto attaccato.

"Vai a casa sua.
-Ludwig"

Fisso per qualche secondo le chiavi e in poco tempo decido di rientrare nella casa dove in pochi giorni avevamo avuto momenti indimenticabili.

Dopo aver preso l'ennesimo taxi della giornata mi ritrovo ferma davanti al portone di casa sua.
Entro e subito mi immagino la visione di lui in ginocchio davanti a me, che mi slaccia le scarpe.

Guardo il divano e la scena della nostra prima discussione prende vita. "La tua casa luccicherà" faccio un piccolo sorriso divertito.

I miei occhi vagano ovunque, il suo profumo e il suo essere è ancora presente tra quelle mura.

Mi siedo sul divano e apro l'ultima lettera.

.

Dopo questa lettera mi dichiarerò,

Le tue labbra sono diventate la mia dipendenza più dolce, un desiderio irrefrenabile che mi cattura ogni volta che ci avviciniamo. Ogni bacio è come un richiamo irresistibile, un'esperienza che cerco con ansia, quasi fosse l'essenza stessa della mia felicità.

Amo baciare la tua pelle candida, quando le mie labbra la sfiorano, sento il calore che si diffonde, come se ogni bacio accendesse una fiamma segreta tra di noi.

La tua pelle diventa il mio libro preferito, e ogni bacio è una pagina che leggo con devozione, scoprendo nuovi dettagli che mi incantano.

Ti amo, Pimpi.

- 🐈‍⬛

Cucù, Si è più corto ma è la fine ragazzi, vi aspetto per l'epilogo (capitolo 40)

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