Stavo lì dietro il muro, tremante, con il cellulare in mano, indecisa se chiamare oppure no il mio ex ragazzo, Vinnie. Era notte fonda, ma sapevo che lui avrebbe risposto comunque, qualsiasi cosa fosse successa.

Sentivo la testa leggera non solo per l'alcool, ma anche per l'agitazione che provavo.

Era davvero necessario chiamarlo? Dopotutto non stavamo più insieme...

Presi una decisione, sbloccai il cellulare e fissai il suo nome nella lista dei contatti, indecisa se premergli o meno il tasto di chiamata.

E poi feci partire la chiamata.

Uno squillo.
Due.
Tre.

E poi sentii la sua voce assonnata.

«Chloe?» rispose preoccupato dall'altro capo del telefono.

La sua voce mi era mancata così tanto.
Avevo così bisogno di lui in quel momento.

«Vinnie.» dissi tremolante.

«Chloe, c'è casino, dove sei?» domandò spaventato.

«Next Door Lounge, 1154 Highland Ave.» sussurrai. «C'è un ragazzo...»

Sentii la paura attraverso il tono di voce del mio ex ragazzo. «Un ragazzo? Che cosa ti ha fatto?» gridò.

Mi morsi l'interno della guancia.

«È ubriaco, ha messo qualcosa nel mio bicchiere, ci sta provando con me, e...» le parole non mi uscivano più di bocca.

«Non muoverti.» disse, «Sto arrivando, piccola.»

Sentii il rumore delle chiavi della sua auto e sospirai sollevata.

Quando tornai al bancone, il mio unico obiettivo era congedarmi da quell'uomo viscido.

«Si è fatto tardi, devo andare a casa.»
Cercai di controllare la mia paura.

«Oh dai tesoro, perché non ci facciamo un altro bicchiere e poi ti do un passaggio a casa?» afferrò bruscamente il mio polso e mi fece sedere accanto a lui.

«Sei ubriaco, dovresti chiamare anche tu un taxi.» cercai di liberarmi dalla sua presa.

«Anche tu sei ubriaca, ecco perché voglio continuare a passare qui la notte con te.»

Garret mi fissava con uno sguardo insistente mentre cercava di spingermi a bere il bicchiere. Io guardai il liquido e i miei sospetti vennero confermati, capii che il ragazzo aveva cercato di drogarmi.

«Non voglio berlo» dissi con decisione, spingendo via il bicchiere dal tavolo.

Il ragazzo sembrò infastidito dalla mia reazione. Si accigliò e mi fissò con un'aria di fastidio, ma non disse nulla.

«Buonanotte Garret.» Mi alzai e avanzai a passo felpato verso l'uscita.

«Ti accompagno. La mia auto è parcheggiata proprio al fine di questa strada.» disse con sorriso malizioso.

«No, ho già chiamato Uber. Grazie lo stesso.»

«Sei ubriaca tesoro, hai bisogno del mio aiuto.» insistette.

«Lasciami stare, sta arrivando il mio ragazzo.» Cercai di risultare minacciosa ma non ci riuscii.

Vinnie ti prego...
Dove sei?

«Oh, il tuo ragazzo?» rise di gusto «E come mai il tuo ragazzo ti lascia andare, tutta sola di notte, nei bar come una puttanella?»

Avevo davvero paura.

Un'oscura storia d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora