Food play

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Kyojuro fissava Akaza con i grandi occhi vermigli carichi di malcelato desiderio, mentre l'eccitazione già gli scorreva nelle vene come lava liquida

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Kyojuro fissava Akaza con i grandi occhi vermigli carichi di malcelato desiderio, mentre l'eccitazione già gli scorreva nelle vene come lava liquida. Sdraiato sul tavolo della cucina, nudo e con il corpo decorato da una distesa di panna e fragole, Akaza lo guardava di rimando, un sorriso provocante dipinto sulle labbra. La luce soffusa della lampada a piantana gli accarezzava il corpo in maniera sensuale, creando dei giochi di ombre accattivanti, rendendolo più seducente di quanto già non fosse.

Deglutendo rumorosamente, Kyojuro lasciò cadere a terra il cappotto e le chiavi della macchina, senza curarsi di abbassarsi a raccoglierle. Scavalcando la giacca con un lungo passo, si avvicinò al compagno come fosse guidato dal richiamo ammaliante di una splendida sirena.

«Gradisci un po' di dessert prima della cena?»

Akaza pose quella domanda con voce sensuale, portandosi alle labbra una delle fragole e mordendola lentamente, leccando via la panna che la ricopriva. Kyojuro seguì con lo sguardo quel movimento e vide delle gocce di succo colare in maniera invitante sulle labbra del compagno. Desiderò ardentemente raccoglierle con la propria lingua e, con poche altre falcate, si portò di fronte al viso sorridente di Akaza, abbassandosi su di lui per fare proprio ciò che la sua mente aveva immaginato.

Impossessandosi delle sue labbra dolci, Kyojuro baciò Akaza con impeto, assaporando il sapore della fragola con la panna direttamente dalla sua bocca. Le loro lingue si incontrarono e si esplorarono a vicenda con intensità, e il piacere esplose in lui come un candelotto di dinamite. Kyojuro sentì il proprio sesso diventare duro e teso all'interno dei pantaloni, mentre una miriade di idee diverse prendevano forma nella sua mente – e tutte riguardavano il modo in cui avrebbe divorato Akaza e quelle fragole deliziose.

«Lo sai che ho un debole per le torte ricoperte di panna e fragole. Come potrei dirti di no.» Rispose Kyojuro, staccandosi un attimo dalle labbra del compagno per guardarlo dritto negli occhi e sorridere sornione.

Akaza ricambiò il sorriso con espressione maliziosa e gli diede un altro bacio fugace; poi si distese totalmente sulla superficie liscia del tavolo e lo invitò a servirsi, senza fare complimenti. Kyojuro ringraziò per tutto quel ben di Dio che aveva davanti agli occhi, si legò i capelli biondi in una coda alta e sbottonò i primi due bottoni della camicia che indossava, arrotolando poi le maniche fin sopra i gomiti. Si abbassò sul corpo nudo di Akaza e cominciò a leccare via la panna dal braccio muscoloso, facendo scorrere la lingua sulle linee scure del suo tatuaggio come fossero il sentiero da seguire.

Akaza chiuse gli occhi e sospirò di piacere, rabbrividendo al contatto con la lingua calda del compagno che lambiva con dedizione la sua pelle. Sorrise serafico quando avvertì i denti di Kyojuro affondare appena nella spalla e gli rivolse uno sguardo languido da sotto le lunghe ciglia rosa. Kyojuro lo fissò a sua volta, le iridi vermiglie animate dall'eccitazione e dal desiderio, la bocca e il mento sporchi di panna montata. Continuò a leccare la pelle pallida di Akaza, seguendo i disegni lineari del tatuaggio fino a raggiungere il petto che si alzava e abbassava al ritmo dei suoi respiri accelerati.

Kyojuro si soffermò a guardare come Akaza avesse ricoperto di panna i propri pettorali, disponendo ad arte due fragole proprio sopra i capezzoli rosei. Sorrise raggiante e si protese verso il primo frutto rosso, quello che nascondeva il capezzolo destro del compagno. Lo addentò e masticò con lentezza, poi raccolse con la lingua la panna che ricopriva la piccola areola e si dedicò a succhiare la punta come fosse un secondo frutto gustoso. Akaza si inarcò e gemette sonoramente, facendo scivolare via alcune fragole che gli coprivano l'inguine, rivelando l'accenno di un'erezione impossibile da controllare.

Kyojuro ripulì con attenzione anche il secondo capezzolo, godendo nel sentire il proprio compagno reagire a quelle attenzioni e contorcersi per il piacere. Continuò la sua discesa sugli addominali, mangiando ogni singola fragola e lasciando dietro di sé solo una scia umida e appiccicosa di saliva e residui di panna ormai sciolta. Si fermò all'altezza del bacino e si allontanò, facendo mugugnare l'altro per il disappunto. Rise sommessamente e cambiò lato del tavolo, portandosi vicino alle sue gambe e cominciando a leccare anche quella parte del corpo coperta di panna.

Akaza si lasciò andare a una cacofonia di ansimi e gemiti sconnessi, ritrovandosi poi a trattenere bruscamente il respiro quando sentì Kyojuro iniziare a addentare le fragole che aveva adagiato tra le proprie gambe. Alzò il viso per guardarlo meglio, ricevendo in cambio un'occhiata focosa e carica di bramosia. Rantolò e seguì con attenzione ogni movimento del compagno, deglutendo ogni volta che le sue labbra afferravano un frutto e sfioravano leggere il proprio sesso ormai completamente eretto.

Kyojuro ignorò volutamente il membro ritto e pulsante di Akaza, dedicandosi alle fragole che stava mangiando con gusto. Solo quando ingoiò anche l'ultimo frutto, si decise a prestare attenzione all'erezione del compagno. La guardò fremere e vi soffiò sopra il proprio alito caldo, osservando come sussultasse ogni volta che il suo respiro si infrangeva contro la punta umida e sensibile, riempiendosi le orecchie dei dolci sospiri del compagno.

Continuando a stimolarlo in quel modo così frustrante, Kyojuro decise che era arrivato il momento di assaggiare la parte migliore di quel dessert. Raccogliendo con le dita un po' di panna che non aveva leccato via dalle sue gambe, la spalmò sul glande e sulla pelle bollente che rivestiva il sesso di Akaza. Per un attimo, guardò soddisfatto il proprio lavoro; poi, senza più bisogno di usare le mani, si calò sul bacino del compagno e ingoiò per intero la sua erezione bollente.

Akaza rantolò e si aggrappò ai bordi del tavolo, mentre il piacere gli esplodeva nel corpo, incendiando ogni singola terminazione nervosa. La bocca di Kyojuro era talmente calda e accogliente, stretta e umida, che fece fatica a tenere sotto controllo la propria eccitazione, lasciandosi sfuggire alcune abbondanti gocce di liquido preseminale. Cercò di non farsi travolgere troppo velocemente dall'orgasmo e, per distrarsi dal proprio piacere, decise di concentrarsi su quello del compagno. Tirò giù la cerniera dei pantaloni di Kyojuro e, con le dita, gli abbassò l'intimo, facendo scorrere i polpastrelli sul suo sesso eretto e bisognoso di attenzioni.

Kyojuro mugugnò con ancora l'erezione di Akaza stretta tra le labbra, ed entrambi fremettero per il piacere che stavano provando. Aiutandolo a liberare completamente il proprio membro, Kyojuro sospirò sommessamente quando sentì la mano del compagno avvolgerlo, cominciando a masturbarlo con veloci movimenti di polso o soffermandosi a giocare con i testicoli pieni. La cucina si riempì di gemiti sconnessi e suoni umidi, portandoli velocemente vicini al punto di non ritorno.

Akaza fu il primo a raggiungere l'orgasmo, riversandosi in fiotti densi direttamente nella bocca calda di Kyojuro, ansimando e inarcandosi contro il tavolo liscio. Kyojuro ingoiò tutto senza battere ciglio, ripulendolo da ogni residuo di sperma e di panna, leccandosi le labbra come se avesse mangiato la miglior torta di sempre. Akaza sorrise soddisfatto e riprese a masturbarlo con più vigore, guardandolo corrugare le folte sopracciglia nere e sospirare sommessamente quando il piacere lo travolse. Kyojuro venne con forza, schizzando il proprio seme sul ventre sporco del compagno e su parte del tavolo scuro.

Rimasero a guardarsi per un lungo istante, ancora scossi dai tremori dell'orgasmo appena raggiunto, e sorrisero complici. Poi lo sguardo di Kyojuro cadde sulle bombolette di panna spray che se ne stavano abbandonate sul ripiano della cucina e un'altra idea gli balenò in mente, facendolo fremere impercettibilmente per la nuova ondata di calore che gli attraversò il corpo.

«Posso averne un'altra porzione?» 


» N° parole: 1270 

Tales of seduction - Vol. I || Kimetsu no Yaiba/Demon SlayerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora