10. Sotto le stelle

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È quasi mezzanotte quando risaliamo in macchina.

Zoey trema appena, fa ancora freddo, così accendo il riscaldamento.

Lo nota subito e mi dà un bacio sulla guancia. «Adoro quando fai così.»

Sbatto le palpebre, confuso. «Così come?»

Zoey tamburella le dita sul mio ginocchio. «Noti i piccoli dettagli, le cose che molti reputano senza valore. Significa che sei attento, e che ci tieni. E lo adoro.»

Poso una mano sulla sua nuca e l'avvicino a me. Le sue labbra fremono, impazienti di ricevere un bacio, e io le accontento subito.

Zoey si aggrappa a me, le sue mani mi accarezzano i capelli, e io la stringo per la schiena per averla più vicina. Sembriamo un'unica entità: non riusciamo a separarci l'uno dall'altra, ci muoviamo insieme e desideriamo le stesse cose.

È lei a separarsi per prima, ma continua comunque a cercare un contatto, così posa la fronte sulla mia. Ha il fiato corto, i capelli spettinati e le labbra arrossate, e tutti questi dettagli mi fanno impazzire.

«Sei bellissima», le sussurro a un centimetro dalle sue labbra. Ogni parola si imprime su di lei, e la lascia senza fiato.

Le accarezzo il viso, lei si accoccola sul mio petto e chiude gli occhi. In questo momento è vulnerabile più che mai, ma non se ne preoccupa: si fida di me. E, ogni volta che mi rendo conto di ciò, un moto di gratitudine si fa strada in me.

«Non so cosa ho fatto per meritarmi te nella mia vita» mormoro, «ma ti giuro che non smetterò mai di sentirmi l'uomo più fortunato del mondo, di proteggerti e di fare di tutto per renderti felice.»

Zoey apre gli occhi, e lo sguardo che segue è così intenso, così autentico, da farmi battere il cuore ancora più di tutti i baci che ci siamo scambiati.

Non so per quanto tempo rimaniamo così, ma dopo un po' ci riscuotiamo.

«Ti porto a casa.»

Zoey posa la testa sulla mia spalla e sospira. «Ti sto fastidio?»

Volto appena la testa e le do un bacio sulla fronte. «Assolutamente no.»

Per tutto il viaggio, Zoey rimane in silenzio a osservarmi. A me fa piacere e, di tanto in tanto, le do una carezza o un bacio.

Arriviamo davanti a casa sua decisamente troppo presto. Zoey si rimette dritta, osserva casa sua e poi si volta verso di me.

«È stata una serata perfetta. Nessuno aveva mai fatto qualcosa del genere per me.»

«Sono contento che tu sia stata bene.» Una ciocca di capelli le sfugge davanti al viso, così la sistemo di nuovo dietro all'orecchio. «Domani temo di avere un impegno per la pausa pranzo, ma mi chiedevo se ti andasse di vederci la sera.»

«Sì, mi sembra una buona idea.»

«Pensavo di guardare un film a casa mia, e ordinare le pizze per cena.» Appena lo dico, la osservo per studiare le sue reazioni.

Lei sospira, annuisce e poi distende le labbra in un sorriso. «Mi piacerebbe.»

«Ti passo a prendere alle sette.»

Zoey intreccia le dita con le mie, e io porto le nostre mani alle labbra e le bacio.

«Buonanotte, Zoey.»

Lei si sporge verso di me e lascia che le nostre labbra si incontrino in un breve, casto e dolce bacio. «Buonanotte, Noah.»

Scende dalla macchina, e io rimango a osservarla. Lei lo nota e mi sorride mentre chiude il portone. Solo quando sono certo che sia al sicuro accendo la macchina e torno a casa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 5 hours ago ⏰

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