Merda, pensai all'improvviso. Me ne ero completamente dimenticato a causa di tutto quello che era successo negli ultimi giorni e non avevo neanche la minima idea di quello che fosse successo a quella ragazza dalla gola squarciata, visto che avevo lasciato da parte l'indagine e mi ero dedicato a scoprire altro.

Con mia sorpresa, però, la mia precedente maledizione mentale fu espressa da una voce cristallina, la quale guardava il segretario in piedi sulla porta, per poi girare lo sguardo verso di me. Nei suoi occhi si illuminò una scintilla, quasi come a segnare lo stupore della ragazza in piedi sul tapis roulant, facendomi capire che per tutto quel tempo non si era accorta della mia presenza. Prese in fretta la sua roba, camminando veloce fuori dalla palestra e superando così l'uomo che mi aveva chiamato attimi prima. Lo sguardo di lui s'incrociò con il mio per un'altra volta, poi girò le spalle e seguì Heaven nell'ascensore.

Dovevo sbrigarmi o Mr Johnson mi avrebbe fatto fuori questa volta

Corsi veloce per il lungo corridoio con ancora i capelli bagnati a sfiorarmi la nuca, attirando l'attenzione delle persone che stavano tenendo una discussione nel bel mezzo di quell'androne. Non appena il segretario dall'espressione dura se n'era andato, ero corso a farmi una doccia e mi ero rimesso addosso i vestiti, dando poca importanza ai miei capelli che sgocciolavano e sui cui avevo passato solamente e frettolosamente un asciugamano.

Quando entrai nella sala riunioni gli occhi di tutti si puntarono su di me, tutti tranne i suoi, i quali erano assenti fra le tante paia che mi stavano osservando in quel momento, mentre mi mettevo seduto su una delle due poltrone rimaste libere.

''Grazie per averci degnato della sua presenza, signor Styles.'' sorrisi leggermente alle parole di Mr Johnson, il quale non aggiunse altro sul mio evidente ritardo e di questo ne fui grato ''Quindi siamo rimasti alla teoria del Signor Max, il quale afferma che la ragazza sia stata aggredita lungo la strada per il locale e che qualcuno l'abbia poi portata dentro per soccorrerla, ma che purtroppo dovesse essere già troppo tardi.''

Spalancai gli occhi a quell'affermazione da parte di Mr Johnson, il quale aveva ritenuto vera un'ipotesi del tutto improbabile dati gli indizi. ''Questo non può essere assolutamente vero!'' esclamai, tirandomi su con la schiena dalla poltrona in pelle ''Non sono state trovate tracce di sangue lungo la strada, quindi non vedo come possa essere stata aggredita fuori dal locale.''

''Styles, lei sta sostenendo la precedente teoria della signorina Tomlinson o sbaglio?'' strinsi i denti al suono di quel cognome sulla figura di Heaven, la quale non meritava di essere chiamata in quel modo quando quello non era affatto il suo vero cognome, ma fui più sorpreso di sentirmi dire che stavo sostenendo, senza rendermene conto, la sua teoria.

''Non sto sostenendo la teoria di nessuno.'' sibilai disinteressato ''Sto solo dicendo che quella ragazza non è stata né investita durante una corsa clandestina, poiché sarebbe incoerente con i segni sul suo corpo e le mani legate, né aggredita durante il tragitto verso il locale, poiché non sono state trovate prove lungo la strada.''

''Quel giorno pioveva, potrebbero essere state cancellate dall'acqua. Potrebbero essere state eliminate del tutto.'' alzò la voce Max, tirandosi a sua volta dritto per guardarmi.

''Non si possono eliminare definitivamente delle prove, si commettono sempre degli errori durante situazioni del genere.'' mi alzai di scatto in piedi, battendo entrambe le mani sul lungo tavolo di legno, guardando Max furioso.

All'improvviso sentimmo la porta aprirsi e percepii degli occhi su di me, sensazione a cui piano piano mi stavo iniziando ad abituare. Mr Johnson si alzò in piedi dalla sua poltrona, mentre Heaven percorreva con grandi falcate la stanza, passandomi di fianco e lanciandomi uno sguardo diverso dal solito, il quale ricambiai. Quando si voltò, continuando a camminare verso la LIM in fondo alla sala, studiai il suo corpo, notando che indossasse una camicetta bianca con dei pantaloni neri aderenti, i quali le risaltavano le lunghe gambe. Stretta sotto il suo braccio c'era una cartella rossa probabilmente contenente dei fogli, la quale posò sul lungo tavolo prima di aprirla. Da essa estrasse delle foto, prendendone poi una e mostrandomela.

The two faces of dangerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora