"Che ne dici se andiamo giù in cucina a vedere cosa stanno preparando gli elfi domestici per cena? Così se vuoi puoi chiedere se per dolce riescono a prepararti quella torta che ti piace tanto..."

"Sì!!"

La donna sorrise: per fortuna basava poco per distrarlo.


Lo prese per mano, e stavano giusto per lasciare la stanza quando un'improvvisa fiamma verde si accese nel camino attirando l'attenzione di tutti.

"Padre!"

I due bambini esultarono all'unisono catapultandosi verso il grande camino della sala dal quale stava uscendo un uomo scrollandosi la cenere di dosso.

"Oh, ecco qua i miei maghetti! Com'è andata oggi?" esclamò prendendo in braccio il più piccolo e accarezzando affettuosamente i capelli alla maggiore.

"Andromeda ha una bacchetta nuova!" spiattellò Fred indicando la sorella, togliendole la soddisfazione di raccontare lei stessa la novità.

"Zitto tu! Dovevo dirglielo io!" esclamò infatti lei tirandogli un pugno sul braccio –se pugno poteva essere considerato-

"Ehi!" protestò l'offeso divincolandosi dalla presa del padre e cominciando a rincorrere la sorella che aveva già iniziato a scappare.

Nel giro di pochi istanti i due erano già usciti dalla stanza riprendendo il gioco interrotto poco prima, lasciando soli i genitori.


I due si sorrisero approfittando di quell'attimo di pace offerto dall'assenza dei figli.

Lei chiuse gli occhi appoggiando la testa sulla spalla del marito godendosi l'abbraccio che seguì subito dopo.

"Come crescono in fretta..." sospirò ad un certo punto. "Andromeda comincia la scuola quest'anno, e tra due anni toccherà anche a Frederich..."

"Diventeranno due maghi fantastici, come i loro genitori" assicurò lui.

"E di sicuro anche modesti, proprio come il padre..." replicò lei facendolo sorridere.


Affacciandosi alla finestra potevano vedere i bambini che, in giardino, si stavano ancora rincorrendo ridendo allegri.


A Celaena sembrava di rivedere lei Scorpius prima che tutto avesse inizio, prima che le idee e l'odio di una singola persona riuscissero a rovinare il loro rapporto.

Si promise che non sarebbe successa la stessa cosa, qualsiasi cosa il futuro avrebbe riservato loro: suo padre non era più un problema, ed era da quella notte che non aveva più notizie di suo fratello.


Stefan le strinse una spalla come a rassicurarla, manco le avesse letto nel pensiero.

"Vedrai che non avranno problemi..."

"Ne sono sicura" convenne lei annuendo con il capo.

Non c'era motivo di preoccuparsi inutilmente, pensò mentre il suo sguardo si perdeva nel sole che lentamente cominciava il suo declino per lasciare il posto alla sera, accompagnato dalle voci ridenti di Andromeda e Frederic.


Andava tutto bene.










Ook...

e con questo la storia è ufficialmente terminata :'(

Grazie davvero a tutti quelli che hanno letto e commentato la storia, per chi scrive avere un parere da parte dei lettori è una delle cose più importanti!

Spero che la storia di Celaena abbia appassionato voi nella lettura quanto lo è stato con me quando l'ho scritta ♥

Potrebbe esserci un seguito, ma non esultate troppo perchè per il momento è solo un'idea così...
Attualmente ho infatti per la testa un altro paio di idee a cui ho deciso di dare la precedenza e di cui (forse) avrete (presto) notizia (prima o poi).

Detto questo, appunto, mi faccio un po' di pubblicità da sola...

Se qualche anima pia volesse andare a dare una sbirciata a "Second Chance" e "In silenzio, tre passi indietro come un'ombra" (che lo so che non centrano niente con Harry Potter) e mi dicesse cosa ne pensa sarei davvero felice :) 


Un ultimo grazie e un saluto a tutti voi!
A presto (spero)
Elise  


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