"Siamo pari adesso?" Domandò Marco.

"Abbi cura di lei." Rispose Luca uscendo.

Confine con Trentino.....

Azzurra era stata dimessa ed era ritornata a casa della sorella. Tutti erano felici che stesse bene e che fosse tornata, i suoi nipoti in particolare non la lasciavano mai sola, erano così affezionati alla zia e si erano talmente preoccupati per l'incidente, che volevano manifestarle il loro affetto più che potevano. Anche sua madre era molto premurosa nei suoi confronti, il ché era strano, dato che non l'aveva mai fatto nemmeno con Laura. Quest'ultima e suo marito avevano preparato per Azzurra la camera più confortevole e calda delle villa, con bagno privato; l'unico ad apparire distaccato era suo padre, era certamente contento che la figlia stesse bene, ma all'infuori di un freddo "bentornata" non aveva più proferito parola. Durante l'ora dei pasti non scendeva e usava la scusa del mal di testa per poter rimanere in camera. Benchè in cuor suo ne soffrisse, Azzurra fece il possibile per non darlo a vedere, riguardo alle attenzione che le prestavano gli altri membri della famiglia, ne era un pò infastidita, dal momento che non vi era abituata. Michael e Kate erano adorabili, ma erano instancabili! Per questo adorava la sera, dopo cena i bambini andavano a dormire e lei poteva ritirarsi in camera sua. I pensieri sembrava avessero deciso di lasciarla in pace, giocare con i suoi nipoti in fondo le faceva bene, proprio come aveva immaginato. Notò che la valigia era ancora sul letto, cominciò a disfarla, quando la sua attenzione fu catturata da un libro dalla copertina rossa; era un libro di Agata, doveva essere finito in valigia per sbaglio. Lo sfogliò per curiosità e tra le pagine trovò una foto: erano lei, Agata e Maria Luce, quella foto era stata scattata all'inaugurazione del negozio di parrucchiera. Negli occhi di Agata si poteva leggere ancora l'incredulità per aver aperto il negozio e Maria Luce aveva ancora il sorriso di una sposina, all'epoca era da poco rientrata dal viaggio di nozze. Maria Luce le mancava moltissimo, era sempre stato così in fin dei conti. Che cosa avrebbe fatto lei al posto suo? Stella era una pazza isterica e aveva minacciato di farle del male, si era comportata da amica e aveva voluto proteggerla. Un gesto d'amore come questo non poteva non essere perdonato.

"Posso?" Chiese James. 

"James....vieni entra."

"Ho bussato, ma non mi hai sentito."

"Scusa, ero sovrappensiero."

"Are you ok?"

"James ti prego.....quell'accento è...."

"Irritante I know, anche Laura si lamenta. Stai bene?"

"Molto meglio. Sì, sto bene grazie."

"I tuoi occhi dicono il contrario però. Dovresti svagarti....che ne diresti di volare?"

"Volare?"

"Sì, ti faccio provare a pilotare un elicottero, tranquilla faremo un girò sopra la città e poi torneremo a terra."

"Bè non saprei...."

"Coraggio darling, fidati di me."

"D'accordo."

"Good, ora dormi, domattina dovremo svegliarci molto presto, vedremo l'alba in volo! Good night.....emh sorry, buonanotte."

Torino.....

Era stata una lunga giornata e tornare a casa era sempre piacevole, anche se non più come una volta; l'assenza di Margherita si faceva sentire. Si guardò allo specchio e potè notare che il suo labbro inferiore era piuttosto gonfio, Luca picchiava davvero duro. Qualcuno suonò alla porta e quando Marco andò ad aprire trovò il dottor Gil.

"Dottor Gil, cosa ci fa qui?"

"Sono venuto a consegnarle queste." Disse porgendogli una busta.

"Che cos'è?"

"È l'autopsia di Margherita. Non è stata la dottoressa Castelli ad ucciderla."

"Non capisco."

"Sto per farle una confessione che non le piacerà, quella pazza isterica di Stella mi pagava per farle credere che sua sorella non necessitasse di un'operazione."

"Cosa?"

"Non ho giustificazioni per quanto ho commesso, sono consapevole di essere colpevole e mi creda, mi consegnerò io stesso alla polizia, ma non prima di averle rivelato il contenuto di quelle carte. Io sono un medico e non avrei mai permesso la morte di un paziente, ma mi occorreva tanto denaro e.....ad ogni modo le medicine che prescrivevo a sua sorella aiutavano a mantenerla in vita il più possibile, rallentavano il processo di ingrossamento del cuore e mi creda funzionano al 99%. La dottoressa Castelli ha fatto bene ad intervenire subito, la situazione era diventata alquanto critica. I passaggi dell'intervento sono stati eseguiti correttamente, malgrado la dottoressa non fosse particolarmente in forma, ma il destino di sua sorella era già stato segnato."

"Che vuol dire?"

"Margherita non ce l'avrebbe fatta comunque, era troppo tardi. È stata avvelenata per parecchio tempo e i suoi tessuti, le sue difese immunitarie erano ormai morte."

"Avvelenata......ma......le analisi del sangue non hanno mai rivelato.....le ha alterate?"

"No lo giuro, all'inizio era un mistero anche per me, ma poi ho capito. Ho fatto ripetere tutti i test per tre  volte e alla fine è emersa la causa. A Margherita venivano ogni giorno somministrati sette veleni mischiati tra loro. Questi veleni, analizzati tutti insieme sono molto simili alla medicina che le avevo prescritto, come lei può ben sapere, molte medicine sono create grazie a dei veleni. Insomma da una prima analisi non emergevano."

"È stata Stella!"

"Basta andare per esclusione, se non siamo stati nè io, nè lei, nè certamente la dottoressa Castelli, chi rimane?"

"Ma è impossibile, non si vedevano spesso, come avrebbe fatto?"

"Li ha mischiati alla vera medicina, è l'unica spiegazione possibile. Porti queste carte al processo, io testimonierò."


Il tuo cuore ha compreso il mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora