Si girò e si mise a sfogliare il libro che aveva davanti. 

"Sta iniziando la lezione"

Decisi di non insistere, non avevo intenzione di farlo arrabbiare.
A quanto pare non ero l'unica che aveva cominciato male la giornata. 

L'ora passò molto velocemente e così anche il resto della giornata scolastica.
Quando l'ultima campanella suonò, tutti i ragazzi uscirono a razzo dalla classe, io presi le mie cose ed andai verso il mio armadietto. 

Mentre sistemavo i libri, sentii delle urla provenire dal cortile.
Non ero ne curiosa ne tanto meno avevo intenzione di vedere una delle solite risse tra idioti. 

Chiusi l'armadietto, mi voltai per uscire ma venni investita da Alex che aveva una faccia quasi sconvolta.

"Che succede?"-Chiesi mettendo una mano sulla sua spalla.

"G-genn"-Rispose con voce rotta.

Ci misi un nano secondo a collegare le cose.
Corsi verso il cortile seguita da Alex. 

Mi feci spazio fra la folla di ragazzi che si era accalcata a cerchio.

Quando riuscì a vedere bene, spalancai gli occhi. La scena che si presentò mi mandò su tutte le furie.

Jeff teneva Genn per il colletto della giacca. Il biondino aveva del sangue che colava dal labbro inferiore. 

Era immobile, probabilmente a corto di energie.
Stava per ricevere un altro pugno, ma non potevo assolutamente lasciarglielo fare.

"Jeff lascialo stare"-Urlai andando verso di lui.

"Guarda chi è arrivata a salvarti"-Fece un ghigno e strinse la presa sul colletto di Genn.

Sentii qualcosa scattare nel mio petto. 

"Adesso ti faccio vedere io che cosa succede quando qualcuno si mette contro di me"-Urlò di scatto Jeff a denti stretti. 

Il moro alzò il braccio e chiuse il pugno della mano destra.
Di scatto, presa dalla rabbia, corsi verso di lui nello stesso momento in cui stava per toccare la faccia di Genn. 

Bloccai il suo pugno con la mano e con una forza che non avrei mai pensato di avere, caricai un pugno sulla sua mascella facendolo indietreggiare. 

Jeff mollò la giacca di Genn e velocemente lo presi per evitare che cadesse a terra.
Alex ed Anne vennero verso di me e mi aiutarono a prendere il ragazzo. 

Velocemente lo trascinammo verso la macchina di Alex e lo portammo a casa mia.

"Stendilo sul divano"-Esordii non appena aprii la porta di casa. 

Alex fece come gli dissi. 
Mi misi in ginocchio al lato del divano.

"Che diavolo ti passa per la testa Genn"-Sussurrai sul suo orecchio.

"Dici che dovremmo portarlo in ospedale?"-Chiese Anne ad Alex.

"No, verrebbe sospeso da scuola perché è comunque coinvolto nella rissa"-Sospirò pesantemente-"Gli manca solo quello"

Anne cominciò nervosamente a mangiarsi le unghie. Mi alzai e mi diressi verso il bagno per prendere le medicazioni. 

"Dannazione"-Urlai dal bagno.

"Che succede?"-Chiese Anne preoccupata.

Andai di nuovo in salotto, innervosita.

"Ho finito l'arnica"

"Andiamo noi, tu resta qui"-Disse Alex.

Uscirono di corsa da casa mia. 

Il silenzio piombò in casa mia. 
Mi girai per vedere Genn. Muoveva leggermente le dita delle mani. Mi avvicinai e gli presi la mano mentre con l'altra gli accarezzavo i capelli.

"Guarda come ti sei fatto conciare"

"M-mi d-dispiace" 

"Mi spieghi che è successo?"

"E-era arrabbiato per q-quella notte, mi s-sono difeso ma lui era p-più forte di me q-questa volta"

Non riusciva neanche a parlare. Ne aveva ricevute troppe, si vedeva dalla faccia.
Aveva un enorme livido sulla guancia e un grosso taglio sul labbro.

Spostai la mia mano verso il lembo di maglietta che era un po' più rialzato e faceva vedere un po' il ventre.

Genn spostò velocemente la mano sulla mia, come se non volesse che alzassi la maglietta. 

"Voglio solo vedere, ti prego"-Chiesi con tono di supplica, ero molto preoccupata.

Mi fissò per un attimo e poi spostò la mano. 
Delicatamente alzai la maglietta. Era ricoperto di lividi, notai persino un taglio sulla parte sinistra del petto.

"E questo?"-Lo toccai leggermente, al mio tocco lui sussultò.

"Sono inciampato e s-sono caduto sopra un v-vaso rompendolo in mille pezzi"

Mi alzai e ritornai in bagno, presi del disinfettante e del cotone.
Ritornai da lui e molto lentamente, cercando di non fargli male, passai il cotone imbevuto di disinfettante. 

"Perché s-stai facendo questo p-per me?"

Lo fissai negli occhi per un secondo. 

"Perché forse mi sto innamorando di te"


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