Beatrice si girò e guardò stupita Federico, il migliore amico di Saul, che non le aveva mai rivolto parola prima.
-Emh...Ciao.-Mormorò.
-Hai bisogno di una mano?-Ridacchiò il ragazzo, vedendo i segni rossi sulle braccia di lei nel portare due sacchetti su un braccio solo.
-No tranquillo, ce la faccio.-Sorrise leggermente la ragazza in imbarazzo.
-Insisto!-E le prese i tre sacchetti di mano, tenendone due con una mano sola come se niente fosse.
-Grazie.-Avvampò leggermente Beatrice, incamminandosi a fianco del ragazzo con gli occhi verdi e le lentiggini sparse per il volto.-Come mai mi hai aiutata? Noi non ci siamo mai parlati prima. E come fai a sapere il mio nome?-
-Diciamo che non lascio una ragazza in difficoltà. E poi è impossibile non notarti, sei molto carina.-Ridacchiò il moro facendo arrossire Bea, per poi arrivare davanti al cancello della villetta di Bea e passandole i sacchetti.
-Grazie mille, non so come avrei fatto a fare tutto quel tragitto con quei sacchetti.-Lo ringraziò sorridendo lievemente.
-Di niente bellissima, ci si vede!-La salutò Federico, per poi andarsene.
Beatrice scosse la testa come a riprendersi e rientrò in casa.
Poco dopo suonò il campanello.
-Ele!-L'abbracciò Beatrice vedendola in lacrime, quando aprì la porta.-Che è successo?-
-...Posso entrare?-Singhiozzò la mora, ricambiando l'abbraccio.
-Ma certo vieni.- Beatrice la fece accomodare in salotto e le porse una tazza di the caldo appena fatto. -Ora vuoi spiegarmi cosa è successo?-
-Il solito. I miei genitori litigano, oggi si stavano addirittura lanciando oggetti.-Raccontò Eleonora in lacrime.-Non mi andava di rimanere in quel clima teso e allora sono venuta qui.-
-Hai fatto benissimo Ele.-Le disse Beatrice.-Sarai sempre la benvenuta in casa mia ogni volta che ne avrai bisogno.-
-Non è giusto.-Pianse Eleonora.- Sono due egoisti. Non capiscono che facendo così mi fanno stare male. Non glie ne importa niente di me!-
-Tesoro, sono sicura che i tuoi genitori ti vogliono molto bene, ma ora sono talmente presi dalle loro litigate che non capiscono che vivi male. Vuoi rimanere qui per la notte?-
-Sarebbe fantastico.-Sorrise Eleonora tra le lacrime. Asciugandosi le guance bagnate con il bordo della felpa.
-Ora parliamo d'altro pero'. Così ti distrai un po'. E' successa una cosa strana prima.-Incominciò a raccontare Bea.
-Vai avanti.-Disse Eleonora mettendosi comoda sul divano, era proprio curiosa!
-Stavo portando a casa i sacchetti della spesa e Federico Russo, quello del gruppetto di Lucrezia, mi ha chiesto se avevo bisogno di una mano. Poi mi ha portato lui i sacchetti fino a casa.-
Eleonora la guardò un po' titubante.-Credo ci sia sotto qualcosa.-
-...Non credo. Si è comportato in modo molto gentile. E poi anche se fosse mica ci sono andata a letto. Mi ha solo aiutata con i sacchetti della spesa! Sbaglio?..-
-Non sbagli. Pero' stai attenta Bea, qui qualcosa puzza secondo me.-
***
Il giorno dopo, Beatrice ed Eleonora andarono a scuola. Al solito muretto le aspettava Leonardo con una sigaretta in mano e il suo migliore amico Daniele.
-Ciao ragazze!-Le salutarono con un bacio sulla guancia. Eleonora rubò un tiro dalla sigaretta del fidanzato, per poi rimettergliela in bocca e soffiare via il fumo, creando una nuvoletta grigiastra.
Beatrice storse il naso. Come faceva Eleonora? A lei inorridiva solo l'idea di annusarlo il fumo, si girò per non sentire quell'odore e vide Federico andarle incontro.
-Ciao Bea!-La salutò allegro.
-Oh...Ciao...-Disse lei in imbarazzo, guardando di sfuggita Eleonora che li guardava maliziosa.
-Come va?-Chiese, appoggiandosi al muro dell'edificio scolastico, fumando la sua sigaretta elettronica.
"Ma fumano tutti in questa stupida scuola?!" Pensò Beatrice.-Bene grazie, e tu?-Chiese sorridendo leggermente.
-Benone, sei molto carina oggi. Mi piace il tuo nuovo profumo.-L'adulò il moro, avvicinandosi leggermente al collo di Beatrice, una mossa estremamente suadente.
Beatrice avvampò ancora di più.
-G-grazie..-Balbettò, non era abituata a ricevere tutte quelle attenzioni.
Federico vide Saul chiamarlo da lontano.
-Devo andare, ci si vede in giro!-La salutò per poi allontanarsi, facendo tornare a respirare Beatrice.
Entrarono tutti in classe.
All'intervallo Eleonora era andata in qualche luogo nascosto a pomiciare con Leonardo, quindi Beatrice si mise su un muretto fuori a ripassare storia per l'interrogazione dell'ora seguente, mordicchiando distrattamente il labbro inferiore.
-Ehy, biondina.-La chiamò una voce, facendola sobbalzare. Quando si rese conto chi fosse, sbuffò.
Saul fece finta di non sentire lo sbuffo di Beatrice e si sedette accanto a lei, circondandole la spalla con un braccio.
-Togli quella manaccia schifosa dalla mia spalla.-Sibilò lei. Saul ridacchiò senza togliere tuttavia la mano.
-Vedo che hai trovato un nuovo flirt.-Commentò.
-Di che diavolo stai parlando?-Rispose male Beatrice, anche se curiosa di sapere di cosa parlasse.
-Federico Russo. Occhi verdi, sorriso incantatore, lentiggini... Hai presente no?-Ghignò Saul.
-Tra me e Federico non c'è proprio niente, e anche se fosse non dovrebbe interessarti. Lui è sicuramente più gentile di te.-Rispose velenosa Beatrice, ricordando Federico che portava due sacchetti della spesa con una mano sola sorridendole gentilmente. Non poteva negare che si era comportato da perfetto galantuomo.
-Beh, forse non dovrebbe interessarmi. Ma comunque ci tengo che tu sappia che Federico non è la persona che sembra. Fa così con tutte, prima le incanta, magari facendo un gesto gentile... Poi se le porta a letto e infine le lascia.-
-Come puoi parlare così male del tuo migliore amico?-Commentò stupita e arrabbiata Beatrice.
-Perchè è la verità piccola, parlo così perchè lo conosco. Non voglio che anche tu finisca nella sua trappola, tu sei...Diversa dalle altre.-Disse in modo sensuale il biondo, passandosi una mano sul ciuffo sistemandoselo. -Federico non è il tuo tipo.-
-E chi lo dice questo, tu?-Lo schernì la bionda.
-Si, dico anche che sono io il tuo tipo.-Aggiunse malizioso lui.
Beatrice lo guardò di sbiego. -Forse non è Federico a comportarsi così con le ragazze, forse quello sei tu.-
Saul ridacchiò.-Non credermi se vuoi... Ma sappi che in un modo o nell'altro ti conquisterò.-
Continua...
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Impasse #wattys2016
RomanceOggi lo guardavo mentre parlava. Sa sempre usare le parole giuste, coinciso e diretto. Starei ore intere ad ascoltarlo, anche senza dire niente, e lo sai, per me sarebbe un'eccezione. Mi capita spesso di guardarlo, mi fisso sempre sulla porzione di...
Capitolo 1
Comincia dall'inizio