Dopo poco più di venti minuti, la donna dal volto materno uscì con il viso concentrato sui soldi appena guadagnati. Li contò nuovamente per essere sicura, ne afferrò una certa quantità per nasconderseli velocemente in borsa, questa sera aveva guadagnato un extra. Prima ancora che Nova potesse controllare le finestre ad una ad una, vide una densa nube di fumo uscire da una finestra socchiusa 'È questa', la ragazza si avvicinò alla finestra e origliò per assicurarsi che fosse solo. Non appena poggio le spalle sulla parete esterna della camera, sentì strani versi. L'uomo piangeva, piangeva come un bambino, nel contempo il telefonino squillava. Nova si sporse per guardare, e vide l'uomo chinato su se stesso che stringeva il telefonino con entrambe le mani sulle quali poggiava violentemente il viso fradicio di lacrime. La spettatrice guardò qui e lì intorno, subito dopo era dentro la stanza, non si era minimamente preoccupata di non farsi notare.
\Saluti a lei, messere\ L'uomo, inizialmente colto di sorpresa, sospinto dall'istinto di conservazione dell'immagine di maschio, di cui andava ipocritamente fiero, camuffo i lamenti con un attacco di allergia ben recitato e voltandosi per far finta di starnutire e soffiarsi il naso ne approfittò per eliminare qualsiasi traccia di pianto che non sembrasse un segno della scenata fugacemente architettata. Schiarì la voce. \Chi diavolo sei tu? Per quale ragione ti sei data l'arbitrio di invadere la mia privacy? Ho pagato per questa stanza e ho specificatamente richiesto di negare a chiunque il permesso entrare!\ La voce dell'uomo appariva imponente e severa, chiunque non avesse avuto il coltello dalla parte del manico ne sarebbe rimasto intimidito. Nova aveva la mano sul cavallo della pistola, posizionata all'interno della borsa, non era possibile notarlo perché occultava bene la cosa tenendo le braccia conserte. 'È più virulento di quanto pensavo, se non fosse impegnato a coprire le sue vergogne sarebbe già qui davanti a me a cercare di imporsi anche con la presenza, devo crescere il suo ego, farlo levitare fino al punto perfetto per gustarlo a pieno' \Mi scusi, non volevo disturbarla, non c'è bisogno che copra il suo pianto con me, l'ho già sentita\ La sua schiettezza aveva eluso il consueto buon uso sociale di colludere con la messa in scena dell'uomo per alleviare qualsiasi imbarazzo. Questa supponenza, proprio perché vera, lo irritò profondamente. Si sentì scoperto e spogliato delle sue difese, ma la sua superiorità fisica era evidente, come la forza con cui la sua voce risuonò nella stanza \Esci subito di qui, o chiamerò la polizia, sappi che ho forti influenze in questa città, potrei farti passare dei brutti momenti, posso ridurre la tua vita in poltiglia\ L'uomo si mise urlare frasi concise e semplici, senza bisogno di dover far uso di risorse cognitive che al momento non possedeva, il tutto avvicinandosi a Nova, avvicinarsi minaccioso che stonava dinanzi all'indifferenza della ragazza, il che non faceva che detonare la sua esplosività. \Per caso si sta arrabbiando perché le sto dicendo la verità?\ Ebbe appena il tempo di finire la frase che la sua guancia fu travolta dal manone di quel maschio d'onore. La botta le fece girare la testa di quasi novanta gradi, ma non cadde. Del sangue le iniziò a scivolare dal labbro superiore che si era lievemente spaccato. Il respiro dell'uomo si fece affannoso. Nonostante l'indole violenta, raramente si era trovato alzare le mani a qualcuno. Era solito distruggere le persone in altri modi ben lontani da qualsiasi lesione fisica, figuriamoci una donna. Si sentì potente, questa sensazione di dominanza e l'inebriante impotenza della ragazza, stavano ricaricando la libido scaricata pochi minuti prima. In un istante di lucidità capì che la situazione stava gravosamente degenerando. Inspirò a pieni polmoni, rallentando i battiti cardiaci, la sua voce si fece apparentemente più pacata, di tonalità profondamente grave, una quiete, che preludeva una furia massicciamente più violenta. Scandendo lentamente ogni parola \Non lo ripeterò più. Tu devi uscire da questa stanza e mai più oserai mancarmi di rispetto\ Nova si ricompose dal colpo subito 'Il pensiero della sua fine non lo tocca minimamente al momento, è totalmente investito da un quasi delirio di onnipotenza. Sono minuscola sul palmo della sua mano rigidamente contratta in apertura, pronta a schiacciarmi con le sue dita robuste se solo lo desiderasse. Essere annullato è qualcosa che ora è infinitamente lontano dalla sua mente, anzi, è l'indiscusso padrone, padrone di me e del mio avvenire. Metterei la mano sul fuoco che affiancata all'ira del suo fare c'è un'inebriante eccitazione, sono sua. È quasi pronto.' \Se lo esprimeva in un italiano più scorrevole avrebbe sortito un ef..\ Nova interruppe l'ironia, vedendo l'uomo prepararsi a colpirla nuovamente, tollerare qualsiasi altra cosa, sarebbe stata per lui una costatazione che tutte le sue fantasie fossero nient'altro che illusione, la sua autorità non poteva e non doveva essere messa in dubbio. <Ptiu!> Il silenziatore, potenziato dalla copertura della borsa, non permise all'uomo di prendere immediatamente consapevolezza di quale diavoleria aveva perforato il suo bicipite femorale da parte a parte, facendogli perdere il sostegno della gamba, tanto da farlo inginocchiare a pochi passi dalla ragazza. In un istante la situazione era capovolta. 'Quello che sta accadendo non ha alcun senso" era per l'uomo l'unico pensiero, che si muoveva caoticamente come avrebbe ronzato una mosca all'interno del poco spazio di una scatola cranica. Nova si leccò il sangue dello schiaffo precedentemente subito con la spontaneità con cui un bambino si leccherebbe la cioccolata scivolata sul palmo, ma rinforzando l'aura di sadica devianza che iniziava a circondarla. 'L'imponente figura si sta trasformando in un'indignitosa espressione di sottomissione, di paura. Il polso della mano che mi possedeva si è spezzato sotto il peso del mio corpo ormai gigantesco. \Potevi ridurmi in briciole pochi secondi fa, adesso, invece, inizierai a supplicarmi che di fermarmi qui. Forse ancora stai sperando che lo faccia di mia spontanea volontà, già rassegnato all'idea che mi accontenti di qualche somma di denaro. Questa possibilità ti consola, già riesci a vederne la conclusione concreta, per quanto fastidiosa e inevitabile che sia, almeno non ti dà l'onere di impegnarti in pensieri di opportunistica religiosità. Perché, è ben noto, dove inizia il pensiero della morte non tarda ad affacciarsi la metafisica delle buone speranze\ L'uomo strisciava verso la porta della stanza, la sua espressione iniziava a contorcersi nell'angoscia che lo penetrava invasivamente. La poca canonicità della situazione si rispecchiava nella scarsa lucidità dei suoi pensieri e riusciva a seguirla quel tanto che bastava per rispondere correttamente dal punto di vista emotivo. Non riusciva a proferire una parola. \Ma purtroppo a me non interessano i soldi, ne ho abbastanza, quanti me ne servano per fare ciò che adesso è la mia missione, data da me per me stessa, per la mia esistenza. Non mi serve altro. Assolutamente egoistico, concordo se la pensi così, ma è innegabilmente ininfluente per il mio egocentrico punto di vista\ Mirò l'altra gamba dell'uomo con la mano che reggeva la pistola ormai scoperta. Il nero di un guanto molto aderente sottolineava le forme sinuose di una mano affusolata. \No ti prego, basta, qualsiasi cosa, farò qualsiasi cosa\ l'uomo si era voltato verso la donna, sedendosi dolorante sul pavimento. Entrambe le mani era impegnate in una supplica. \Ptiu!\ Anche l'altra gamba era adesso forata, all'altezza del ginocchio questa volta. L'uomo non seppe neppure urlare e mentre si chiudeva a libro su se stesso, si morse a sangue il labbro inferiore, iniziando a battere il pugno sul pavimento, subito dopo si gettò spalle a terra in preda al dolore. Mentre continuava a parlare, Nova, mise entrambi i piedi sulle braccia ad essi speculari, chinandosi a rana \Fortunati coloro che muoiono senza accorgersene, o che consapevoli di una morte imminente e inevitabile riescono ad affrontarla senza che nessun dubbio riesca a insinuarsi alle spalle della propria fede.\ Nova strinse il naso dell'uomo ormai totalmente succube, ma sfortunatamente ritornato alla lucidità \Se si è vicini alla morte, la gente diventa più buona con noi, e difficilmente si troverà qualche carogna che si metta a filosofeggiare su tutta quella parte angosciante del post mortem. Diventano tanti bei chierichetti, pronti a consolarti che qualcosa di meglio sta arrivando, che non finisce qui.\ L'uomo apri la bocca per respirare e Nova stringendolo per la mandibola con la mano sinistra gli infilò gran parte del silenziatore in bocca, sembrava una madre che cerca di convincere il piccolo al biberon \Ma sono loro i primi ad avere dubbi, alcuni sono così scarsi da far velare l'amarezza di questa consapevolezza ai morti viventi, i quali, poveri loro, anche negli stati peggiori mantengono quel minimo di lucidità per comprendere i segni delle prese per il sedere. Ma tirando le somme, si è lì da soli con il punto di arrivo ben in vista\ la mano che teneva la pistola si muoveva meccanicamente per compensare l'impossibilità di gesticolare \Nessuno può capirlo, perché sono tutti lontani da quel momento, finché non lo viviamo personalmente\ l'uomo iniziò a piangere come un bambino \Può indubbiamente sembrare un comportamento privo di sensi, il mio, ma non è così, io voglio sapere, voglio conoscere, cosa significa vivere la morte e tu sei qui, per me, puoi aiutarmi in questo, anzi, mi stai già aiutando. Un giorno tutto capiterà anche a me, lo so, possibilmente quando mi sarò annoiata dell'inutilità di questo gioco, ne inventerò un altro, trovare un modo eccentrico di lasciare ogni speranza, ma non si sa mai, magari adesso nel momento cruciale, quello in cui devo compiere la tua fine, qualche cosa dentro di me, qualcosa di sovrannaturale, mi fermerà, perché come dicono in tanti, Dio è amore ed è dentro ognuno di noi. Sarà il momento in cui finalmente la fede si fonderà col mio essere, e la mia vita inizierà ad acquisire significato. Magari sentire la tua opinione può essere d'aiuto in questo\ Fece un ultima rotazione con la mano e sfoderò la pistola dalla bocca dell'uomo. La parvenza di una speranza di salvezza, lo illuminò come un raggio di luce divina. Gli stivali della donna che pressavano sui suoi avambracci, lo tenevano ancorato ad un tragico realismo. Ma doveva tentare fino all'ultimo. Ancora fradicio di lacrime e singhiozzante \Qualsiasi cosa possa dire ha poco significato, oltre che un ovvio contenuto di opportunismo\ tirò su il moccio \io voglio salvarmi, ma adesso che ho visto la mia morte in faccia, l'emozione che mi ha pervaso\ la sua voce guadagnò corpo \e il pentimento e la vergogna che gli si trascinano dietro. Mi vergogno di quello che ho fatto in questi ultimi 4 anni e mi pento amaramente di non averne parlato con nessuno, di non aver cercato nessuno, io sto male e non riesco a trovare soddisfazione da niente. Questo segreto è ciò che mi fa sentire vivo e mi ricarica per andare avanti, la vita è triste. Il senso di incompletezza e indeterminazione puoi zittirlo provvisoriamente, ma non puoi sfuggirgli, è lì, tatuato sul cuscino che ti accoglie ogni notte nel momento in cui ritorni solo, lontano da tutti e tutto, in balia dei tuoi pensieri. Qualsiasi cosa disegni nel tuo tempo, prima o poi sbiadisce sopra quel marchio indelebile il cui inchiostro è sempre più intenso\ \Dunque,\ attaccò Nova \stai provando una via diversa e più umile per salvarti, una sorta di psicologia inversa dalle sembianze verosimili\ l'uomo esito un attimo, congelò il sangue e ripartì \c...certo se vuoi uccidermi sono qui impotente, non ho nulla che fare, sto semplicemente ubbidendo, rassegnato, a quanto tu mi hai chiesto.\ \Se solo fossi realmente rassegnato e conservassi un qualche briciolo di dignità, perché innalzare la tua esperienza curandone la desiderabilità sociale?\ \Ho reagito di impulso!\ \allo stato attuale, prognostiche a sfavore comprese, mi sembri virtuosamente lucido, forse pentimento è vergogna non sono realmente i protagonisti della tua scena emotiva, forse lo è la paura, una paura così forte di lasciare questo mondo, da darti la forza di reagire, di fare l'ultimo tentativo\ l'uomo prese tanta aria, come se più ne prendesse maggiori erano le sue chance di controbattere degnamente la ragazza e quindi sopravvivere \Si hai ragi..\ la decisione sul suo volto crollò, le macerie di quella risolutezza crollarono disperate nei suoi occhi, travolgendoli, non sapeva che dire, non sapeva che fare \Di fronte all'estrema nemica esce tutta la nostra viltà, ciò che un finto buon senso riesce a captare come ultimo atto dignitoso con cui lasciare questo mondo, diventa nient'altro che un mezzo, un altro tentativo di rimanere attaccato a quello che resta di una vita ormai dilaniata da prepotenti circoli viziosi. E la paura è tale che, per quanto basse siano le possibilità di averla vinta, non ci si reca pensiero al riguardo di quanto ancor più bassa sarà la tua fine una volta che queste ipocrite verità ti ritorneranno indietro per accompagnarti a braccetto fino alla porta dell'oblio\ \Non può esistere, non può essere vero un atto così crudele, uccidimi e basta o lasciami vivere, anzi no ti prego, ti scongiuro non farmi morire così, ho ancora tanti anni per riprendere in mano la mia vita e darle un senso, dare un senso al mio passaggio\ l'uomo era in preda ad un pianto quasi isterico \Quanto si dimostrano volubili le persone in situazioni così estreme, è davvero questa la natura umana? Non che sia così enormemente rilevante, e poi ho ancora un campione troppo ristretto per trarre conclusioni qualitative, anche rozze. Però sei molto interessante, di sicuro\ Nova stava alimentando l'istinto animalesco dell'uomo, volevo spingerlo al limite per capire quante trasformazioni poteva subire il comportamento di una persona nei pochi frangenti precedenti alla propria morte, accompagnando l'uomo nella sua passeggiata su di un in un filo sempre più sottile, sempre più corto, sempre più buio. Ma per quanto potesse essere in una posizione di predominio, mai avrebbe potuto avere il pieno controllo dell'uomo. Gli occhi divennero purpurei di bestialità e la forza dell'uomo superò i propri limiti concentrandosi sul tronco e le braccia. Con un unico sforzo scaraventò Nova sul pavimento, facendole perdere l'arma, che volò lontano, e la sopraffece fisicamente senza esitazione alcuna. Se fosse arrivato a chiudere la presa probabilmente sarebbe finita per lei. Il sangue la stava completamente vestendo, l'espressione dell'uomo si fece afflitta e consapevole. Come una punta di diamante che, avida, splendeva nella fioca luce di quella stanza, la testa della lama di pugnale si ergeva dalla parte più laterale della nuca, come il sole che nascondendosi nelle montagne avverte che presto l'oscurità si ritirerà. \Voglio che tu sappia che stai per svanire, tienilo a mente\. L'uomo non aveva più voce per parlare e presto non avrebbe avuto più sangue per far muovere quel perfetto insieme di ingranaggi organici che gli erano sempre stati fedeli e servizievoli. Aveva deciso la sua ultima azione, ucciderla. L'odio puro che aveva nei suoi confronti gli diede il controllo delle forze residue che sembravano averlo lasciato. Prese il suo collo con le sue robuste dita e iniziò a strangolarla nell'ambizione di vedere in lei lo specchio di ciò che era stato, amara consolazione. 'Me ne sarò andato pulendo questo mondo da un mostro e dalla mia carcassa fatiscente' L'espressione di Nova non cambiò, con la forza delle sue gambe d'acciaio lo spinse indietro di qualche passo dove cadde sulle sue spalle. Il sangue scorreva inesorabile come un conto alla rovescia del quale sembrava sentirsi, sempre più definito il Tic spietato. Nova lo raggiunse con la fretta di arrivare prima che se ne andasse, e schiacciandogli le braccia con le ginocchia, immobilizzato velocemente gli afferrò il volto, avvicinandolo al suo. Il sangue scorreva a fiumi e ogni tanto tossiva qualche grumolo di sangue. L'uomo si contorceva tra agonia e disperazione, con le palpebre che cercavano di proteggerlo dall'immagine infernale che lo stava strappando diabolicamente da questo mondo. Con dita violente gli schiuse gli occhi che inizialmente cercarono di sfuggirgli. Continuava a dimenarsi come un pesce appena sbattuto sulla terraferma sapendo che mai più rivedrà il mare. Nel giro di pochi secondi i suoi movimenti si fecero più blandi, fino a divenire quasi impercettibili, come il sangue che sembrava aver smesso di fluire. I suoi occhi si arresero alla fuga, e senza che potesse rendersene conto si erano persi nella becera bellezza della ragazza. I suoi grigi e sempre faticosamente aperti occhi erano lì, che li avevano aspettati fiduciosi, senza muoversi, convinti che non avrebbero mancato a tornare. Si spalancarono a lei, tutto si fermò.
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La Gravità Del Vuoto
Mystery / Thriller'Qual è il senso di tutto questo?' è il primo pensiero della protagonista in una delle sue cicliche notti nichilistiche. Ma non è un caso che si sceglie di iniziare proprio da questa, perché la stanchezza di questi pensieri verrà finalmente trascina...
Capitolo III: Fallimento
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