Niall continuava a ripetersi queste parole, mentre aspettavano che qualcuno venisse ad aprirgli la porta di casa, perchè non aveva portato le chiavi, pensando di non averne bisogno almeno per quel giorno. Eppure, si trovava di nuovo lì, tutti i suoi sforzi per evitare l'inevitabile erano stati vani e non poteva fare altro che aspettare il momento in cui avrebbe guardato Beatrice negli occhi dopo due fottuti giorni e avrebbe provato quella stretta al cuore che da un bel po' di tempo lo perseguitava. Ma non poteva pensarci: si trattava di Liam, di uno dei suoi migliori amici, di qualcuno che c'era sempre stato, fin dall'inizio, e non poteva abbandonarlo solo perché aveva paura di affrontare la stupida realtà.
Non seppe dire con certezza se si trattò di sollievo o delusione quello che provò quando ad aprire la porta non fu Beatrice - al contrario di come aveva pensato - : gli occhi piccoli di Louis accolsero Zayn con un cenno della testa, mentre squadrarono Niall da capo a piedi, come se non si aspettasse di vederlo lì in quel momento. Lo ignorò, mentre seguiva il moro all'interno della casa, passandogli accanto. Stava quasi per fare un respiro profondo - non si era reso conto di star trattenendo il fiato -, ma Louis lo afferrò per un braccio graffiandolo con le unghie mangiucchiate. Niall lo fissò quasi incredulo, dimenando il braccio. L'altro lo mollò, chiudendo la porta d'ingresso con un calcio ben forte, così da mostrare quanto fosse deluso e arrabbiato nei suoi confronti; poi, si voltò ed entrò in cucina, dalla quale proveniva un silenzio quasi religioso. Zayn roteò gli occhi al cielo, dimostrando ancora una volta di stare dalla parte di Niall, prima di invitarlo a seguirlo dentro la stanza. Niall se ne pentì quando entrò e vide le condizioni pietose in cui si trovava il suo amico: se ne stava lì, su quella sedia, con i gomiti appoggiati sul tavolo e la testa nascosta tra le mani, un tovagliolo molto usato bloccato nella mano destra e le spalle che ogni tanto sussultavano per qualche singhiozzo impossibile da trattenere.
Niall non guardò nessuno, fece qualche passo titubante in avanti e si piegò ad avvolgere l'amico distrutto tra le proprie braccia. Quello singhiozzò più forte, riconoscendo l'odore di Niall; si fece indietro e si lasciò abbracciare completamente dal biondo, il quale poté notare gli occhi gonfi e le guance arrossate dalle lacrime. Restarono alcuni secondi in silenzio, con gli occhi chiusi, il tempo che bastò a Zayn per unirsi all'abbraccio e a Liam per calmarsi. Quando si staccarono, per potersi sedere al suo fianco, Niall ne approfittò per guardarsi intorno e fu in quel momento che incrociò gli occhi di Beatrice, fermi a guardarlo. Spostò immediatamente lo sguardo su Louis e Harry, con le mani unite, chiedendosi dove fosse finito William; però, capì che non era il momento adatto per andare a cercarlo. Guardo Liam negli occhi devastati e gli accarezzò un braccio in modo rassicurante.
"Cosa è successo?" lo precedette Zayn.
Questa domanda servì a Liam per ricominciare a piangere come un bambino.
"Io, io non lo so" singhiozzò "Non ho capito, non... capisco" continuò, tirandosi i capelli con le mani e dandosi dei leggeri pugni sulla fronte. Zayn gli prese le mani, bloccando i suoi movimenti e Liam continuò a piangere.
"Mi ha lasciato" mormorò, finalmente.
"Cosa?" domandarono Niall e Beatrice contemporaneamente, non credendo a ciò che avevano appena sentito. Beatrice arrossì un poco, nascondendosi il viso dietro un ciuffo di capelli.
"Ha detto che, che non fa per lei, che non è abbastanza... Sophia dice che non riesce a stare lontana da me per così tanto tempo"
"Ma non è possibile" sbottò Louis.
"Anche Danielle mi ha lasciato per lo stesso motivo, io... cosa ho di sbagliato?" chiese guardando Beatrice e Niall, nonostante non capissero se la domanda fosse riferita a loro o a sé stesso.
"Non hai niente che non vada bene, evidentemente per alcune persone non siamo abbastanza" mormorò Niall, una frecciatina che, ovviamente, mirava a colpire Bea.
Lei roteò gli occhi, restando comunque in silenzio, perchè non aveva intenzione di iniziare una discussione con Liam in quello stato.
"Lee, sono sicura che andrà tutto bene, Sophia ti ama troppo per lasciarti andare, credimi"
"A volte non è solo una questione di amore, sai?" sbottò Niall, lasciando tutti di stucco, persino Beatrice.
"Non siamo qui per questo, smettila" lo rimproverò Zayn.
"Perché dovrei smetterla? Adesso è un problema che anche Liam potrebbe capire"
"Perchè? Hai bisogno che qualcuno ti dia ragione per forza?" lo stuzzicò la ragazza, cominciando ad arrabbiarsi. Aveva fatto di tutto per trattenersi, ma aveva sempre odiato le frecciatine.
"No, perché io so di avere ragione" rispose prontamente, facendo strisciare la sedia e tirandosi in piedi.
"Niall" lo chiamò Harry, quando mosse i primi passi per avvicinarsi a Beatrice. Tuttavia, i suoi movimenti furono bloccati da un peso che gli impedì di muovere la gamba destra. Guardò ai suoi piedi e la sua espressione furiosa mutò in un sorriso nel momento in cui riconobbe la testa bionda e le braccia candide di William strette intorno al suo polpaccio.
"Will" lo salutò, con la voce dolce che riservava solo a suo figlio. Gli accarezzò la testa, cercando di attirare la sua attenzione. Il bambino alzò lo sguardo verso il viso del papà, mostrando quanto fossero cupi e confusi i suoi occhioni da bimbo. Niall e Beatrice capirono in quel preciso momento quanto i loro litigi continuassero a fare del male a William; percepirono i sensi di colpa allargarsi nel petto e sentirono come se si stessero comportando da immaturi.
Beatrice aspettò che Niall facesse congiungere i loro occhi, chiedendogli tacitamente cosa dovessero fare. E, poi, accadde ciò che nessuno aveva lontanamente immaginato.
"Perchè tutti tristi?" domandò il bambino con qualche difficoltà evidente, lasciando sfuggire dai suoi occhi qualche lacrima.
Ciascuno dei presenti nella cucina - nessuno escluso - si ritrovò a guardare gli altri come se fossero diventati pazzi: si chiedevano se avessero immaginato tutto quanto, o se fosse successo realmente. Ne ebbero la conferma, quando Beatrice singhiozzò, sciogliendosi in un pianto e correndo ad abbracciare William. Niall rimase confuso fino al momento in cui vide Beatrice stringere fortissimo loro figlio, quasi come se se lo volesse imprimere addosso; si piegò sulle ginocchia e si unì all'abbraccio, stringendo le braccia bianche attorno ai corpi di Beatrice e Will. Non si rese conto nemmeno di star piangendo come un deficiente, affondando la testa nel collo di Bea, e respirando il suo profumo. Pensò di aver sempre amato quell'odore, che non aveva senso restare lontani, perchè la loro casa era quella: si necessitavano a vicenda e William voleva solo che i suoi genitori restassero uniti.
"Ha parlato" singhiozzò Beatrice. Niall la guardò in viso, prima di mormorare un "Si, ha parlato" come conferma di tutto ciò.Vi amo, a presto ❤
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Decision {Sequel Of Responsibility}
FanfictionA tre anni di distanza dalla nascita del loro primogenito, la vita di Niall e Beatrice appare finalmente completa. Niall, però, sente qualcosa che non va, sa che esiste anche un fondo di bugia in mezzo a tutta questa pura felicità. Ad un certo punto...