"Perché fai cosi ? Non devi dimagrire." mi venne da ridere a quell'affermazione ma non lo feci. Restai immobile senza proferire parola, odiavo parlare del mio corpo.

"Buonasera, cosa posso portarvi ?" un cameriere ci interruppe. Era molto carino: capelli neri, occhi azzurri, alto, non troppo muscoloso e con un bel sorriso.

"Per me una coca-cola e un tramezzino. Per te Rosie ?" disse Cal rivolgendosi a me.

"Per me un succo all'ace" risposi.

"E un tramezzino anche per lei" aggiunse Cal guadagnandosi una mia occhiata piuttosto scontrosa.

"Solo per oggi c'è il menù per le coppie. Volete che ve lo porti ?"

Io e Cal ci guardammo mentre il cameriere sembrava confuso dalla nostra reazione.

"No, no. Noi non siamo una coppia" parlammo contemporaneamente.

"Oh, scusatemi" si scusò il cameriere tornando dietro al bancone.

Calò un imbarazzante silenzio tra noi due ed io mi morsi, per la milionesima volta il tutta la giornata, il labbro inferiore.

"Ti porto a mangiare qualcosa e neanche vuoi mangiare ?" Calum ruppe il silenzio.

"Non ne ho voglia" mi giustificai incrociando le braccia al petto.

"Si, come no..."

Nel frattempo mi arrivò un messaggio da Luke e mi effrettai a leggerlo.

L: domani io e gli altri andiamo a mangiare la pizza. Vieni con noi ? Avvisa anche Calum se lo vedi.

Lessi velocemente il messaggio e feci per parlare ma il cameriere arrivò portando le nostre cose al tavolo. Quando se andò iniziai a parlare.

"Luke ha chiesto se domani vuoi andare a mangiare la pizza con loro. Io non so se verrò" lo avvisai con il telefono tra le mani.

"Se vai tu vengo anch'io" mi pietrificai. Le sue parole mi avevano colpito, non me le aspettavo per niente e mi lasciarono spiazzata.

Strabuzzò gli occhi incredulo delle sue stesse parole addentando il tramezzino.

"Aspetta, cosa ?" chiese a se stesso masticando.

"Eh?"

"Mh?" ma cosa cazzo stavano dicendo?

"Emh...voglio dire... Penso che andrò" si corresse.

"Okay..."mi tranquillizzai forse un po'...dispiaciuta(?). Non ne avevo idea,troppe emozioni indecifrabili si stavano scatenando dentro di me e non riuscivo a capire come mi sentissi.

R: Cal ha detto che verrà quasi sicuramente, io anche penso di venire.

Inviai il messaggio e bloccai il mio telefono bevendo qualche sorso di succo e dando un piccolo morso, a fatica, al tramezino che Cal aveva ordinato per me.

"Che cazzo si guarda quello ?" mi chiese con tono arrabbiato guardando il cameriere.

Sorrisi istintivamente. Sembrava geloso del cameriere. Ma perchéa cosa mi faceva piacere ?

Mi sentii bene in quel momento. Per qualche motivo a me sconusciuto, con Cal mi sentivo bene. Nonostante i suoi continui sbalzi d'umore, che avevo anch'io, mi sentivo rilassata in sua compagnia.

"Non ne ho idea. Che importa ?"

"Importa. Cazzo guarda ?!" alzò di poco il volume della voce.

Posai una mano sulla sua spalla facendolo sussultare.

"Calmati, non sta facendo nulla" cercai di tranquillizzarlo.

"Emh...si, hai ragione, scusa..."

"Non serve che ti scusi."

Continuammo a mangiare ma io non finii tutto, dopo varie volte in cui mi disse di finire di mangiare si arrese e lo lasciammo sul tavolo dirigendoci verso la cassa per pagare.

Cal si mise davanti a me impedendomi di dare i soldi al cassiere che poi gli diede lui.

Ringraziammo ed uscimmo velocemente.

"Grazie Cal... Non dovevi" mi grattai nervosamente la testa.

"Nulla..." rispose lui, imbarazzato quanto me.

Era davvero in imbarazzo. Per quello che gli avevo detto. Allora non ero l'unica a sentirmi cosi...così.

Mi sentivo estremamente impotente davanti a lui, con lui, ma allo stesso tempo sentivo di potermi lasciar andare, come feci quella volta. Fu molto strano per me considerando il fatto che cercavo sempre di rimanere più apatica possibile.

Feci una cosa di cui io stessa mi sorpresi. Mi fiondai tra le sue braccia, abbracciandolo. Avevo bisogno di quel contatto con lui, e quando lo feci sentii qualcosa esplodere in me.

Inizialmente restò fermo senza sapere cosa fare, ma poi mi cinse il corpo con le sue possenti braccia. Avevo il suo odore nelle narici e chiusi gli occhi rilassata, rilassata da lui.

Alzai le punte dei piedi per sembrare un po' più alta e non arrivargli solo alla spalla anche se la cosa non migliorò. Mi ritrovai con la testa nel incavo del suo collo, immersa completamente in quel odore che mi fece sentire, in un certo senso, a casa.

Notai la sua pelle percossa da leggeri brividi, specialmente sulla parte del collo in cui si scontrava il mio respiro.

Non volevo staccarmi. Sarei voluta rimanere tra le sue braccia per ore in quel momento e mi dimenticai di tutto. Di essere stronza, di non sembrare debole, di non fare troppo la gentile, di non affezionarmi.

Tutto fu completamente rimosso dalla mia testa il quei pochi secondi, fin troppo pochi. Stranamente sembrò che anche lui si fosse dimenticato di tutto e fosse addirittura più gentile con me.

Forse fu solo un gesto per ringraziarlo ma il mio cuore e la mia testa dicevano altre cose, quasi impossibili da capire per me in quel momento, perché troppo presa a godermelo.

E fu questa la cosa che mi preoccupò di più. Che sentii il mio cuore parlare e non la mia testa testarda e stronza. Il mio cuore.

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Spazio autrice👇
Ciao a tutte !
Non so se avete notato che ho cambiato nome e che ho aggiornato la copertina ( che è sempre la stessa ma con il nome nuovo).
A me piace da impazzire e spero che piaccia anche a voi.
Un bacino😘

Prossimo aggiornamento martedì.

Irene👽


•Hydrophobic•||Calum Hood||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora