8. The monsters are running wild inside of me, I'm faded.

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Anche lì, in quella notte buia e silenziosa, mettendosi a sedere con lo sguardo rivolto verso la stessa direzione, le sembró di vederlo affacciato sul balcone a fumare; lo vide voltarsi verso di lei e sorriderle.

Le mancava quel sorriso, le mancava Jacques.

Guardó con nostalgia quel suo ricordo e istintivamente aprì la bocca per potergli parlare ma improvvisamente sentì una voce chiamarla: - Amber.

Sentendo quella voce, Amber pensó che a chiamarla fosse stata quella figura che si era creata di Jacques e che tutto ció che aveva creduto e visto fino a quel momento fosse stato solo il fervido frutto della sua immaginazione, dunque, di conseguenza, lei si trovava ancora lì su quel balcone con accanto il suo migliore amico.

Purtroppo, peró, tutti i sogni finiscono prima o poi e il suo, appena sbocciato, venne spezzato dal riconoscimento di quella voce: suo fratello Nick.

Resosi conto che la sorella probabilmente non lo aveva ancora sentito, Nick le posó sulla spalla una mano per richiamare la sua attenzione.

A quel tocco Amber si riscosse immediatamente dal suo intontimento e rivolgendo gli occhi verso il fratello, sorrise, come se nella sua mente non stesse accadendo assolutamente nulla.

Ma Nick ormai la conosceva fin troppo bene e sapeva perfettamente che nella testa di Amber frullava sempre la stessa idea, lo stesso pensiero, la stessa fantasia inestinguibile e di cui probabilmente non si sarebbe mai sbarazzata.

Sua sorella era più emotiva che mai, ma forse era sempre stata la più sensibile fra i due, e gli dispiaceva...gli dispiaceva davvero molto.

Fece finta di nulla e le chiese: - Tutto bene?

- Si, certo - rispose la ragazza mostrando un raggiante sorriso, come se nella sua vita non fosse accaduto mai nulla di traumatico e lei fosse l'adolescente più felice sulla faccia del pianeta.

Sapevano entrambi che stava mentendo ed era inutile negarlo o nasconderlo; non c'era da prendersi in giro, la cosa era più che evidente

- Ne sei sicura? - ci provó ancora Nick sperando che Amber si confidasse senza alcun timore.

A quella domanda caló il silenzio e solo dopo qualche istante Amber lo guardó negli occhi e scosse la testa con un sorriso rassegnato e gli occhi persi chissà dove.

Sentendo quella risposta il giovane non potè fare a meno di sedersi al suo fianco e abbracciarla per infonderle coraggio.

Disse poi cercando di guadagnarsi la fiducia della sorella: - Su Am, lo sai che se c'è qualcosa che non va puoi parlarne con me, altrimenti a cosa servo qui vicino a te?

- Vorrei dirti anch'io cosa c'è che non va: il problema è che nemmeno io lo so - confessó Amber fissando il vuoto e rimanendo inerme a quell'abbraccio.

- Io, invece, penso che tu lo sappia ma non vuoi ammetterlo, perchè pensi sia qualcosa di sciocco, di seccante, di ripetitivo...non è così? - commentó il fratello stringendola ancora e guadagnandosi l'attenzione della giovane, la quale immobile e incerta rimase lì ad osservarla per poi dire semplicemente: - Nick...mi sento tanto sola...

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