-Per favore Tuc, quella rana non può essere un principe! Probabilmente l'anfibio ha abbindolato questi due per qualche losco scopo- disse il primo folletto.
-Cos'è un anfibio, Not?- chiese Tuc.
-Mamma mia, Tuc! Si riferisce alla rana. Come sei lento-.
-Non ti arrabbiare Vac- replicò Tuc.
-Se solo tu leggessi un po' ...- commentò Not.
-Ma io leggo!-
-Come no!-
-Perché, non mi credi?-
-Certo che no, non ti ho mai visto leggere- rispose Not.
-Scusate piccoli amici, ma noi abbiamo davvero bisogno di andare dalla strega delle Paludi Desolate e per arrivarci dobbiamo passare per Zucchero. Potete portarci lì?- chiese Rain con tono gentile e garbato, attirando la loro attenzione.
-Mmm ... no. Non possiamo- rispose Not -A meno che il gran consiglio dei folletti di Numbalbero non decida che siete persone oneste. Allora sì che potremo aiutarvi-.
-Bene, convocate il gran consiglio, non abbiamo molta scelta- esordì Alessandro.
-State solo perdendo tempo, il consiglio non vi accetterà mai. Io ve l'ho detto- borbottò Vac.
-Bene, seguiteci- ribatté Not, ignorando quanto detto dall'amica.
Dopo essere arrivati a Numbalbero, un albero pieno di casette minuscole e variopinte, ed esser stati sottoposti ad un lungo processo da parte di folletti anziani, fummo accolti nella città con grande gioia di tutti. Il consiglio, infatti, ci aveva giudicato persone oneste.
La sera stessa fu indetto un gran banchetto con spettacoli di ogni tipo, ad esempio ci fu Tuc che cantò una canzoncina buffa che faceva così:
Ho sonno, ho fame e sete,
ma continuerò a cantare, se volete,
di quel folletto brontolone
che ha sempre il naso in quel librone.
Not è il suo nome
e spesso mi chiedo come
abbia amici in ogni dove.
Brontola tutto il dì
e vuole andarsene da qui.
Vuol viaggiare e vedere il mondo,
ma non si guarda mai attorno.
Ogni giorno promette di partire
ma non lo fa e continuo a non capire.
Per quanto dice di detestarmi
continua ad aiutarmi.
Not sarai anche un gran brontolone,
ma mi fai scherzi che ti rendon birbone.
La serata si fece sempre più allegra e divertente, tanto che insisterono per una nostra esibizione. Rain non se lo fece ripetere due volte e stupì tutti con magie impressionanti. Ad un certo punto prese un rametto per terra, mi si avvicinò e me lo porse. Il suo sguardo era intenso e le sue labbra formavano un sorriso divertito.
-Alla più bella- mormorò.
Non appena lo toccai, sfiorandogli le dita, quel rametto insignificante si trasformò in una splendida rosa rossa. Intorno a me si alzò un'ovazione stupita. Arrossii fino alla radice dei capelli, ma la accettai mormorando un grazie. Osservai la rosa, cercando di nascondere il mio imbarazzo e il mio sorriso a trentadue denti, ma vidi Rain sogghignare trionfante.
I folletti tentarono di far esibire il principe Alessandro, ma questi si rifiutò categoricamente di "fare la figura di un buffone" e nessuno insisté più di tanto, così si rivolsero a me.
Mi misi al centro del banchetto e, dopo aver pensato un momento a quale favola raccontare, iniziai a narrare ...
Tanto tempo fa un rigido inverno giunse nei boschi sempreverdi dove viveva un piccolo troll. Egli preferiva starsene da solo invece che con i suoi simili. Sapeva infatti che tutti l'avrebbero preso in giro per la sua piccola statura e per la sua generosità. Tuttavia non sarebbe riuscito a sopravvivere da solo quell'anno con quel freddo e l'orgoglio gli impediva di chiedere aiuto. Un giorno mentre era in cerca di legna incontrò un nano molto alto per i suoi simili.
-Buongiorno- disse il nano levandosi il cappello e inchinandosi.
-Buongiorno- rispose il troll titubante.
-Un po' freddino non trovate?- chiese il nano.
-Sì, fa un po' freddo, infatti sto raccogliendo la legna per il fuoco. Sono molto impegnato. Buongiorno- e così dicendo il troll si voltò e fece per andarsene.
-Un momento signor Troll!- lo richiamò il nano -Sono diretto alle Montagne Altogrumi, mi potreste indicare la via?-
Il troll sospirò seccato, ma aiutò comunque quel nano e lo accompagnò alla strada al confine del bosco che portava dritta alla destinazione del nano.
-Grazie mille e buongiorno- si accomiatò il nano.
-Buongiorno-.
Passarono un paio di giorni da quell'episodio, finché il troll non incontrò nuovamente quel nano alto. Era intento a cercare qualcosa per terra.
-Oh, signor Troll! Buongiorno-
-Buongiorno-
-Sono venuto per cercare il mio anello, non è che lo avete visto qui nei dintorni?-
-No-.
-Peccato. Era un cimelio di famiglia molto prezioso. Credo che ormai è perduto per sempre, però continuerò a cercarlo ancora un po'. Buongiorno-.
-Buongiorno-.
Il troll guardò ancora un po' quello strano personaggio, poi se ne andò.
La sera stessa vide il nano passare presso la sua casa in mezzo alla neve, sferzato dal gelido vento.
Guardò le sue scarse provviste e sospirò.
"Probabilmente me ne pentirò" pensò.
-Buonasera signor Nano. Ormai è tardi e fa freddo. Venite nella mia umile dimora, mangiate e riposatevi per poi ripartire domani mattina-.
Il nano accettò grato di quella generosa offerta.
Tenne compagnia al troll quella sera e ripartì il mattino seguente.
Qualche giorno dopo, mentre il troll camminava per i boschi, trovò a terra quell'anello che il nano cercava. Pensò che dopo tutto quelli era un tipo in gamba e pure simpatico: valeva la pena riportargli quel gioiello, così s'incamminò diretto alle Montagne Altogrumi. Arrivò lì verso sera e bussò ai grandi cancelli della città dei nani. Anche se all'inizio aveva destato un certo sconcerto la sua presenza, fu accolto nel cuore della montagna e lì scoprì che quel nano un po' bizzarro era il re delle Montagne Altogrumi che era tornato da poco da un viaggio diplomatico. Quando il troll gli riconsegnò l'anello, che altro non era altro se non il sigillo reale, fu ricoperto di elogi ed onori, tanto che venne organizzato un gran banchetto e fu ospitato per la notte. La mattina dopo se ne tornò a casa, un po' malinconico per dover lasciare un posto così allegro, ma non lo fece a mani vuote: fu, difatti, riempito di scorte per l'inverno. Il re dei nani aveva notato quel giorno che era stato ospite a casa sua che il cibo che il troll possedeva scarseggiava.
Così tra i due nacque una forte amicizia e in quel momento il troll capì che per quanto uno cerchi di starsene da solo, lontano da tutti, ci sarà sempre qualcuno che si avvicinerà a quel tale, accettandolo per così com'è.
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Buonasera a tutti!
Come state?
Un'altra settimana è passata ed ecco a voi il nuovo capitolo. Cosa ne pensate? Fatemi sapere tramite i commenti i vostri pareri e anche suggerimenti!
Buon weekend a tutti!
MargyMGP
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Storie della Buonanotte
General FictionTornate bambini ancora una volta. Ascoltate da una Raccontafavole storie di eroi ed eroine, maghi, streghe, dame e cavalieri. Volate nei cieli più alti, tra le nuvole di zucchero filato; nuotate verso il palazzo delle sirene; cantate con le stelle;...
Folletti
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