"Cioè...faremo...fatica... a vivere con ciò che ti mandano i tuoi genitori per vivere..." dico preoccupata.

"Tranquilla, nell'arco di tempo in cui tu eri in coma, mi sono preparato per accoglierti nella mia casa e ho anche trovato un lavoro, grazie a cui non ci mancherà nulla" fa uno strano sorriso, uno di quei sorrisi malinconici.

"Ho un mal di testa terribile.
Stephan, puoi per piacere svegliarmi da questo incubo." Sussurro.

"Vedrai che un giorno passera, sarà difficile ma passerà, non ti prometto che riuscirai a uscire fuori del tutto da questo dolore ma almeno ad essere un'pò più felice, ci riusciremo, insieme.".
Pronuncia queste parole con una dolcezza che mi ha rilassato, come se fossi al sicuro da tutto con lui.

Cerco di sorridere anche se in malavoglia visto che non c'è nulla da essere felici in questa situazione.

"Vabbè ora vado dai ti lascio riposare" dice Stephan alzandosi.

"Nooo per piacere, ho bisogno di qualcuno al mio fianco" dico ad alta voce.

"Amelia...c'è la mia ragazza fuori...davvero devo andare...scusami, però ricorda che ti voglio tanto bene e che io ci sono e ci sarò per sempre al tuo fianco" dice per poi darmi un bacino sulla fronte e uscire.

'Ci sono e ci sarò per sempre'.
Questa frase.
La stessa che pronunciò mia madre il giorno prima della caduta della casa.

Flashback

"Mamma posso chiederti una cosa?" dico mentre mangio una delle patatine che ho nel piatto.

"Certo tesoro" mi risponde lei sorridendo.

"Se un giorno troverò l'amore della mia vita...tu lo accetterai nella famiglia? Come se fosse tuo figlio?.
Sai i genitori di una ragazza che fa il corso di cucina con me non hanno accettato il suo ragazzo perché ha dei precedenti penali e ora non le parlano più..."

"Amelia che domande sono!?
Ovvio che lo accetterò, se tu lo ami e sei felice con lui per me va più che bene e sono sicura che la stessa cosa vale per tuo padre, noi ti supporteremo sempre per ogni scelta che farai, beh è ovvio che se vuoi fare qualcosa di sbagliato ti daremo dei consigli e magari proveremo a spiegarti che è una cosa sbagliata, ma stai tranquilla, io ci sono e ci sarò per sempre per te qualunque cosa succeda".

Fine flashback

Sto piangendo, dopotutto fa bene piangere, sfogarsi.

Mi chiedo ancora perché non sono morta anche io come loro, magari sarei stata felice.
Morta ma felice.
Invece no, devo soffrire, la mia vita stava andando troppo bene insomma non mi mancava nulla, avevo una famiglia, un diploma non potevo desiderare altro.

Dopotutto la vita non è tutta rose e fiori ma anche spine.

Mi manca mia madre, con il suo fare gentile e altruista sempre disposta ad aiutare tutti con un sorriso, era una donna elegante e raffinata, aveva molta classe.
Aveva 42 anni ma sembrava molto più giovane, li teneva davvero bene, tutti l'amavano era una fantastica persona.
Mi manca così tanto, il modo in cui mi sosteneva in tutto, l'affetto che mi mostrava, mi mancherà tantissimo davvero, senza di lei è come se un pezzo del mio cuore si fosse spento, infatti non ha più senso vivere, nessuno mai potrà rimpiazzare il suo posto dentro di me.

Mi mancano anche i miei fratelli, devo dire che erano davvero delle pesti.
Andavano in prima media, l'anno è appena iniziato erano così felici di andare alle medie si sentivano dei piccoli ometti, dei piccoli ometti con grandi sogni, il primo ovvero Lorenzo voleva diventare un astronauta invece il secondo, Jacopo, voleva diventare un giornalista.
Poi erano così carini quando litigavano per chi è nato prima, uno era nato 32 secondi prima dell'altro.
Anche se a volte mi facevano incazzare devo dire che mancano, gli volevo troppo bene.

Per davvero.Where stories live. Discover now