Penélope non era gelosa di Sara, non si sarebbe mai messa in mezzo a quella relazione anche se non poteva negare di provare ancora quella strana sensazione ogni volta che stava vicino a Iker.
Non avrebbe saputo dire se quei brividi provocati dagli occhi del portiere su di lei erano migliori o peggiori di quelli che le provocava Sergio ogni volta che la sfiorava o che la baciava; poteva dire che erano semplicemente diversi.
Tutt'ad un tratto, mentre ci pensava, sentì bussare alla porta.
Si bloccò nel corridoio, pensando di aver avuto una allucinazione uditiva: Sergio le aveva mandato un sms dove diceva che era arrivato a casa e le augurava la buonanotte perciò non avrebbe potuto essere lui. Kay? La signora del piano di sotto che si inventava di sentire rumori solo per litigare?
Andò alla porta, senza controllare dallo spioncino. La aprì.
"Iker" disse perplessa trovandosi davanti il ragazzo. Le mani nelle tasche dei jeans, la giacca di pelle aperta che lasciava intravedere la maglietta azzurra che disegnava il suo perfetto fisico da sportivo.
Sembrava alquanto "provato" dall'essere lì, su quella porta, ed effettivamente lo era.
Era rimasto per più di mezz'ora sotto il portone di casa, immobile a guardarlo e pensare bene cosa fare. Quando era arrivato a casa, con Sara, la ragazza si era addormentata quasi subito sul letto, esausta dopo la giornata di lavoro, e lui che di dormire proprio non aveva voglia né ci sarebbe riuscito aveva deciso ancora una volta di seguire il filo dei suoi pensieri. E i suoi pensieri portavano a lei. Mentre guidava verso casa sua, aveva realizzato che non importava quanto lontano fosse, quanta gente ci fosse intorno a loro, che teoricamente entrambi fossero fidanzati con altre persone – Penélope faceva parte di lui ed era l'unica che aveva la facoltà di smuovere il suo animo in quella maniera.
Non era un tipo che agiva d'istinto e criticava sempre Sergio per farlo, ma con lei andava così. Con lei era solo istinto, era solo cuore.
"Posso entrare?" disse.
Penny lo fece passare domandandosi cosa ci fosse quella volta da farlo piombare in quel modo a casa sua nel cuore della notte.
Si spostarono in cucina.
"Perché sei qui?" gli domandò seria.
"Perché..." si tolse la giacca appoggiandola sulla sedia e si passò una mano tra i capelli. "Ho bisogno di parlarti."
"Che novità...di cosa vuoi parlare stavolta?" disse Penélope annoiata, con le braccia conserte.
"Potresti anche smetterla di fare la stronza e ascoltarmi!!" sbottò Iker nervoso.
"IO dovrei smetterla!?!" ribatté Penélope arrabbiandosi. "IO!?? Iker per favore, se tra i due qui c'è uno che si comporta male quello sei tu..!!"
"Ah sì?! E che cosa avrei fatto sentiamo?!"
"Dici che bisogna dimenticare quello che è successo, che è stato un errore che dobbiamo fare finta di niente e poi tu sei il primo che non ci riesce!!" esclamò d'un fiato Penélope decidendo di aprire la porta ai pensieri che da mesi gli ronzavano in testa. "Fatti una domanda Iker, sei davvero sicuro che sia stato uno sbaglio!?"
"Anche per te lo è stato..!"
"NO! Fino a due settimane fa ti avrei detto di no, per me non è stato uno sbaglio! E' stato...un segno, del destino."
Iker la guardò, sorpreso dalla sua risposta. Fece un passo verso di lei senza staccare gli occhi dai suoi.
"E adesso?? Dopo due settimane? Sei già così innamorata di Sergio da aver deciso che è stato uno sbaglio!?"
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Trudly, Madly, Deeply || Ramos, Casillas
FanfictionNon sapeva come si chiamava né chi fosse di preciso, ma sapeva che quando l'avrebbe raccontato al signor Romiro, probabilmente gli sarebbe venuto un principio di infarto per l'emozione. "Iker Casillas" si presentò lui "Capitano del Real Madrid, ecco...
Capitolo 13
Comincia dall'inizio