Urlai.
La playlist continuava ma decisi di alzarmi dal letto e di dirigermi in bagno per sciacquarmi il viso.

Lo stesso sogno, solo leggermente diverso.
Chi diavolo era quell'uomo? Ero in sovrappensiero quando qualcuno irruppe nei miei ragionamenti confusi.
"A che pensi?" disse una vocina.
Mi girai, portando una mano sul petto per lo spavento.
Era di nuovo Ellie.
"Ellie! Mi hai fatto prendere un infarto!"
"Scusami" disse ridendo "Sei contenta?" Chiese.
"Di cosa" chiesi a mia volta.
"Di aver usato I tuoi poteri"
"Ah...proprio di questo volevo parlarti...ehm...
Senti, io non ci credo a questa cosa dei poteri da strega e da quelli di veggente, non è possibile!Però allo stesso tempo non capisco come diavolo abbia fatto quel maledetto cassetto ad aprirsi solo con il mio tocco, sono così confusa!"

"Bene, penso che tu ora ti stia facendo molte domande: perchè mi hanno aggredito? Cosa vogliono da me? Gli oscuri non fanno mai un errore quando si tratta di uccidere persone" disse Ellie
"Gli oscuri?" Chiesi confusa.
"Si, quell'uomo fa parte degli oscuri. Possono prendere qualunque sembianza umana" spiegò il folletto.
"Ah bene" dissi e cominciai a toccarmi i capelli per il nervosismo.

"Poteva andare meglio di così?"

"E...Perchè vogliono me? Cioè voglio dire, perché vogliono uccidermi?" chiesi nervosa.

Non rispose.

"Evelyne!" Urlò mia madre dalla cucina.

"Si?"

"Ci sono visite per te"

Ellie sparì in una nuvola rosa che lasciò milioni di glitter sul pavimento. Fece nascere un sorrisetto sulle mie labbra.

Scesi velocemente le scale, mi bloccai di colpo.
M**** ancora loro? Sembravano una persecuzione.

Mi ritrovai davanti Jonathan e Ian.
"Ciao" Disse Ian sorridendo divertito dalla mia reazione.
"Tesoro, questi due tuoi compagni di classe devono chiederti degli appunti credo"
I ragazzi annuirono complici.
Compagni di classe? E da quando? Questa storia non mi piaceva affatto.
"Si... Ehm venite pure" dissi e mi diressi in camera mia con loro dietro, mentre imprecavo nella mia testa.

Appena arrivammo in camera chiusi la porta.
"Che diavolo ci fate qui?!" Chiesi sottovoce.
"Potremo farti la stessa domanda" disse Jonathan a braccia conserte umettando le labbra.
I suoi capelli biondi erano arruffati e gli occhi di un bellissimo azzurro...
"EHI EHI MA CHE VAI A PENSARE! SVEGLIA BELLA!"

La mia coscienza decise di scuotermi da questi pensieri.
"Questa è casa mia! Non potete piombare qui fingendovi miei compagni di classe!"dissi.

"Potevano venire altri aggressori per ucciderti, noi dovremmo proteggerti" ripetè con tono calmo Ian passando una mano tra i suoi capelli.

"Sono una specie di strega veggente vero?" Chiesi guardandoli negli occhi.
Ma tanto conoscevo già la risposta.

"Non te ne sei mai accorta?" chiese Jonathan cominciando a camminare per la stanza guardandosi in giro con aria curiosa.
Si fermò alla mia bacheca delle foto e ne prese una.

"Qualche volta, nei sogni...Delle immagini che poi diventavano realtà ma...Non ci ho fatto troppo caso. Di solito succede a tutti." dissi cominciando a gesticolare.
"Bene, scommetto che non sai nemmeno chi sono quelli che ti vogliono ammazzare" sentenziò Jonathan, posando la foto mia e di Lianna al parco giochi.

"Si che lo so, invece, me lo ha detto Ellie" dissi guardandolo posando le mani sui fianchi.
"Chi è Ellie?" Chiese Ian più allarmato che curioso.
"Sono il suo folletto da compagnia,sono qui per proteggerla anche io!" una voce proveniva dal mio comodino.

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