Quella mattina Lumacorno fece preparare agli studenti una pozione abbastanza semplice, la quale riuscì al primo tentativo ad Hermione. Anche questa volta, fra le risate generali, il calderone di Seamus esplose, lasciando la faccia del povero ragazzo bruciacchiata in più punti. Il professore, esasperato, lo mandò in infermeria e ordinò a due ragazzi di sistemare il disastro creatosi sul tavolo. Più precisamente ad Hermione e a Malfoy, dato che entrambi avevano finito di preparare l'infuso. Il sorriso sulle labbra della ragazza scomparve in un lampo, mentre il rossore si faceva strada sulle guance. Abbassò in fretta lo sguardo e, maledicendo mentalmente Lumacorno, si diresse verso la postazione di Seamus. Anche Malfoy fece lo stesso e si ritrovarono ben presto l'uno di fronte all'altra. Hermione si girò nella direzione di Ginny, che le rivolse un sorriso malizioso e tornò a concentrarsi sul suo calderone. La ragazza sospirò sconfortata e cominciò a pulire le macchie di bruciato dal legno e, con sua immensa sorpresa, anche Draco fece lo stesso. Non credeva possibile che il ragazzo obbedisse alla richiesta del professore, oltretutto se si trattava di pulire. Lo guardò con occhi sgranati, mentre Malfoy le rivolgeva un'occhiata incandescente. Hermione distolse lo sguardo e finse di concentrarsi su una macchiolina che non voleva venire via.

Mi sono innamorata di te. Mi sono innamorata di te. Mi sono innamorata di te.

Quelle parole le rimbombavano nella testa. Come aveva potuto essere così stupida? Così impulsiva? Si sentiva addosso lo sguardo penetrante del ragazzo, e non alzò gli occhi un solo istante. Finì di pulire il tutto velocemente e andò a preparare la borsa, lasciando lì Malfoy, alquanto irritato. Hermione si precipitò fuori nell'esatto momento in cui la campanella suonò, annunciando la fine della lezione. Non ascoltò neanche Lumacorno assegnare i compiti e si diresse invece verso la Torre dei Grifondoro. Poteva udire Ginny chiamarla dietro di lei, ma la ignorò e corse in fretta su per le scale. Voleva rimanere sola. Alla fine, comunque, Ginny la raggiunge e le prese con forza la mano.

"Hermione! Che succede?" le chiese affannata per la corsa.

"Ginny... io... mi sono dichiarata a Malfoy!" le confessò infine disperata.

"Tu cosa?" strillò l'amica, incredula. Un gruppetto di ragazze Grifondoro si erano girate incuriosite nella loro direzione, così Ginny trascinò Hermione nella sua camera, lontane da orecchie indiscrete. Chiuse la porta e disse

"Qui non ci sentirà nessuno. Raccontami tutto"

Hermione si sedette sul letto della ragazza e le raccontò ogni dettaglio, dal bacio alla sua fuga, e nel frattempo Ginny l'ascoltava in silenzio con attenzione. Quando terminò di parlare, Hermione aveva quasi le lacrime agli occhi, ma non poteva lasciarsi andare, perché lei era forte e coraggiosa. Ginny, a quel punto, attese qualche secondo, e poi le chiese piano

"E tu non hai visto la sua reazione?"

"No, sono scappata non appena mi sono resa conto di ciò che avevo detto" confermò lei, sospirando.

"E nessuno oggi ti ha fatto intendere in qualche modo che fosse a conoscenza di cosa era successo tra te e Malfoy?" Ora che Hermione vi rifletteva, effettivamente nessuno -che fosse Grifondoro o Serpeverde, o di un'altra Casa- le aveva fatto un accenno di alcun tipo. Si ritrovò a pensare con speranza che Malfoy non doveva averlo detto a nessuno, e all'improvviso il sogno di quella notte le apparve quasi ridicolo.

"Stasera che gli dirai?" le chiese allora Ginny.

"Stasera? Oh, no, stasera io non ci vado. Con che faccia mi presento davanti a lui? Come se niente fosse? Non esiste" Hermione di questo era certa.

"Certo che ci vai! Non vuoi sapere la sua risposta?" ribatté l'amica.

"La so già la sua riposta, se è per questo" rispose Hermione con amarezza.

Lasciati andare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora