La luce inizia a divertire piuttosto fioca.
La torcia si è scaricata.
Provo a batterla su di un tronco, ma più lo faccio più rischierò di romperla.Vedo però, con la coda dell' occhio, qualcosa che si muove.
Mi volto all' istante, ma le uniche cose che riesco ad intravedere sono sagome di cespugli sparsi di qua e di là, con qualche piccola interruzione di sentieri.
Poi però d' un tratto qualcosa di analogo a quanto visto prima mi appare.
Si muove per di più.È di nuovo il cane, o almeno credo.
La torcia che prima battevo violentemente sul tronco adesso inizia a fare intermittenza.Sfrutto quella poca luce che emana per inseguire il cane.
Corro tra le insidie della natura: piante rampicanti e numerosi dislivelli.
Giungo così dall' altra parte del bosco.
Finalmente i raggi del sole iniziano a penetrare, tanto da consentire di disfarmi della torcia.
I suoi denti si stanno rompendo a forza di tenere il mio portafortuna tra di essi.
Esercitano poi molta pressione sulla stella. Non so quale dei due sarà primo a rompersi.
Mi avvicino così a passo decisamente lento.
Il mio andamento è anche tale.
Cerco con il mio sguardo di incutergli un po' di paura.
Sembra però deciso a non mollare la presa.
Tiene il mio portafortuna a stella ancora tra i denti.<< Si buono, io non voglio farti mica del male.
Per favore, restituiscimi la stella.>> Dico io, come se potessi riceverne risposta.Mi ringhia contro.
Lo fa in maniera più che aggressiva.
Metto a questo punto le mani in aria, con i palmi rivolti verso lui.Il mio sguardo a questo punto da tutta l' impressione di essere timoroso e a confermare questa mia condizione ulteriormente è anche il mio viso scarno e pallido.
Continuiamo questa perpetua lotta. Nessuno dei due ha intensione di mollare la presa.
Io sono la prima.
Ha una grande valenza per me quell' oggetto. Non sono un tipo molto attaccato alle cose, ma il fatto che questa mi sia stata regalata da Je fa accrescere il suo valore enormente.Ho posto adesso le braccia in avanti. Non ho alcuna intensione di avanzare, ma vorrei proprio sapere quale sarà la sua prossima mossa per agire di conseguenza.
Purtroppo ne avrò prova dopo pochi minuti.Questo infatti smette all' istante di ringhiare e passa all' attacco.
È un attimo, stento a rendermene conto.
Il cane mi si scalglia contro, imbattendosi in un bel salto che incombe in quel vuoto che ci separa.
In una frazione di secondo, non riuscendo per altro a prendere coscienza di ciò che stava per accadere, l' istinto mi porta a scanzarmi.
Cado così a terra e pongo le mie fragili e tremanti mani sulla testa, aspettando che il peggio sia passato.
Ansimo e tremo di paura.
I denti battono forte come il mio cuore.Sento poi alle mie spalle un granciporro.
Un rumore assordante si disperde in quest' aria tranquilla.
Ancora con le mani tra i capelli mi volto e vedo a due passi da me quel cane.
È giunto sino al vicino albero e mi il suo collare è rimasto aggrovigliato tra i rami.
Si dimena, scuotendo la coda in maniera del tutto ambigua e aggressiva.Fa innalzare da terra anche qualche ciottolo.
La potenza scatenata da quel movimento è indescrivibile e inizio a temere per la mia vita.Ancora con lo sguardo incredulo di fronte a quell' animale, mi accorgo di non essere sola.
Le foglie delle piante si muovono senza esserci vento.
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Aneliti sublimi (IN REVISIONE)
Mystery / ThrillerUno scenario pittoresco, caratterizzato da suggestivi scorci di campagna toscana, fa da sfondo ad un thriller intriso di suspense e colpi di scena. A Jolie Chapman, eccentrica e loquace sessantenne, è stato appena diagnosticato un principio di demen...
32~Ambigui inconvenienti.
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