Capitolo 15.- Matthew

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-Neppure tu sei il mio tipo.- ribatto caustico, ficcando le mani in tasca. Se non fossi con una ragazza reagirei molto peggio, lo so perfettamente, ma qualcosa nella silenziosa presenza di Lullaby mi calma: non voglio far scoppiare una rissa dove potrebbe essere in pericolo. Devo mantenere la calma e usare la diplomazia, per una volta.- Ma magari a Lullaby piaci.

Lei mi scocca un'occhiata sorpresa, ma il ragazzo sta ridendo sotto i baffi e sembra rilassarsi impercettibilmente.- A me non piace lei. Senza offesa, ovviamente, Luluy.

-Tranquillo, Bat.- ribatte lei alzando gli occhi al cielo.- Si tratta di una specie di legge universale: i fratelli delle migliori amiche si devono trovare ripugnanti. Alexei, ti presento Bat, il fratello di Ceci.

Alzo un sopracciglio, posando la mano sulla vita di Lullaby e squadrando il ragazzo: non riesco a trovare una grande somiglianza con la sorella, forse qualcosa nella forma degli occhi, o nella forma delle spalle cascanti. Per il resto è decisamente più basso di lei, ha un viso molto più duro e i capelli chiari. -E come sei finito a fare da buttafuori per Matthew Muller?

Bat si gratta il mento, scostandoci per lasciarci passare.-Mi piacciono le feste. Ceci sa che sei qui?

-Non proprio.- mormora Lullaby sottovoce e si morde piano un labbro; espiro bruscamente: quel gesto manda alle stelle la mia adrenalina, cazzo, non riesco a evitare di pensare al tocco delle sue labbra, a come devono essere morbide e delicate.-Ci ha invitati Helena.

Bat scuote la testa.- Non so se ti conviene entrare: Matthew non è di buon umore ultimamente, tra Mimmo e... -mi scocca un'occhiataccia, poi si siede di nuovo sul suo muretto.- Non sono sicuro che tu voglia vederlo in queste condizioni.

Lei ha un brivido che le scuote le spalle.- Non voglio infatti. Benedict è dentro, vero?

Bat annuisce distratto, osservando con la coda dell'occhio il via vai di coppiette che ridacchiano mentre si avvicinano alle siepi e agli angoli più isolati e bui del giardino.- Neppure lui sembra particolarmente allegro stasera. Forse vi conviene non entrare, sai, per evitare l'ennesima rissa.

-Grazie del consiglio.-Lullaby mi sospinge verso l'ingresso, come fosse desiderosa di allontanarsi da Bat prima che possa aggiungere qualcosa; mi chiedo quante persone sappiano cosa la turba tanto in Matthew: apparentemente tutti tranne me. Resto in silenzio mentre attraversiamo il breve vialetto d'ingresso e saliamo i tra gradini del portico di legno, ma tengo ostinatamente una mano sul suo fianco e ignoro chiunque mi saluti, deciso a non essere minimamente distratto dalla mia missione: parlare con Matthew ed evitare che Lullaby finisca in qualche guaio.

-Ti conoscono tutti.- commenta lei d'un tratto, lanciandomi un'occhiata dal basso.-Perchè non esci mai con Matthew? Non ti piace, questo mi è chiaro, ma come mai? Siete...beh siete simili.

-Stai dicendo che sono come quello stronzo? Davvero?-la guardo mentre entriamo nell'androne della villa, relativamente poco affollato rispetto al resto della casa: sono seriamente ferito dal fatto che possa paragonarmi a Matthew.-Non sono come lui.

Lullaby sbatte esitante le ciglia arcuate: non avevo notato l'ombretto rosso scuro che ha messo.-Beh...siete due leader nati, siete popolari, siete bravi nelle risse...tu hai più successo con le ragazze, ma data la tua filosofia di vita forse è un punto a sfavore più che un pregio. In effetti...-abbassa lo sguardo.-Lascia perdere.

L'aria è ferma e afosa, i mobili di legno accanto alla porta profumano di cera e le risate che provengono da una porta alla nostra destra mi distraggono per qualche secondo; cerco con la mano quella di Lullaby, stringendola per essere certo di non farmela sfuggire nella confusione.-Non...Io non sono come lui.

Da una porta socchiusa davanti a noi esce una musica assordante; deve essere la taverna, il fulcro della festa. Lullaby mi guarda dal basso e scuote piano la testa.- Non importa. Dobbiamo andare.

Un disastro da amare (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora