- Io veramente non so... - Tergiversò Beckett.

- Certo che ti aspetta, dai JJ, che troverai la detective sempre qui!

- Ci sediamo? - Chiese Castle a Beckett mentre entrambi osservavano Joy salire le scale per il piano superiore.

- Mi fermo solo un attimo, Castle, non credo sia il caso.

- Uh dovrai aspettare Joy che si prepara, glielo hai promesso, mica vorrai farlo qui in piedi! Meglio di là con un buon bicchiere di vino!

Prima che potesse rispondere era già andato in cucina e lo sentì armeggiare con bottiglia e bicchieri, tornando poco dopo con due calici di vino rosso.

- Allora, a parte l'inconveniente con il bambino teppista, tutto bene oggi? - Le chiese una volta che si erano accomodati sul divano agli angoli ben distanti.

- Sì, bene. Mi ha raccontato della vostra vacanza, di come vi divertivate in piscina e al mare, della tua casa enorme...

- Uhm tutto vero! Ci siamo divertiti molto ed Alexis con Joy è stata splendida.

- Non ne avevo dubbi, Castle, tua figlia è una ragazza eccezionale.

- Non a caso è mia figlia! - Si pavoneggiò lui.

- Tieni a bada l'ego, Castle! Non pensare che sia merito tuo!

- Cosa vuoi dire detective, che è merito di Meredith? - Disse lui offeso.

- No! Solo che come in matematica, meno per meno fa più!

- Colpito e affondato! - rispose mettendo il broncio e facendola sorridere.

- Però dai, un po' di merito tuo c'è, ma poco Castle, non ti montare la testa! - Rise Kate.

- Uff, vabbè mi accontento. - Poi Castle tornò serio - Domani devo portare Joy a fare la sua trasfusione. Non credo riuscirò mai a farci l'abitudine.

Lo scrittore appoggiò il suo bicchiere sul tavolino davanti a loro e lo stesso fece Kate che si sfregò nervosamente le mani.

- Vorrei poter fare qualcosa... - Il pensiero che Kate voleva tenere per se lo fece invece ad alta voce, strappando un sorrido a Rick.

- Beh, a meno che tu non sia la madre credo che tu non possa fare nulla, e quindi direi di no. - Rick riprese il bicchiere finendone il contenuto e poi lo poggiò di nuovo. - Comunque grazie, Joy con te sta molto bene ed io ne sono felice. Credo che abbia bisogno anche di un punto di riferimento femminile e Alexis è troppo piccola e Martha troppo adulta...

Lo scrittore sorrise ancora, sporgendosi e poggiando una mano su quelle sempre più strette della detective che se ne stava a testa bassa a fissare la mano di lui sopra la sua, sentendosi meschina.

- Sai Beckett, a volte mi chiedo se ho fatto bene a prendere Joy con me...

- Hai dei ripensamenti Castle? - Disse tirandosi su e nel mentre lui sorpreso dal tono fin troppi inquisitorio di lei ritrasse la mano.

- No, no... io voglio tenere Joy con me! Solo che pensavo se la mia decisione non sia egoistica. Prendendola con me le sto negando la possibilità di crescere in una famiglia normale, capisci che voglio dire?

Questa volta fu Beckett ad avvicinarsi a lui e prendergli la mano in un gesto di eccessiva confidenza per loro.

- Tu non gli stai negando nulla, gli stai dando la possibilità di crescere in una famiglia eccezionale come la tua, e sono sicura le darai tutto quello di cui ha bisogno.

Rick strinse la mano di Kate, annuendo rassicurato da quelle parole che sentiva assolutamente sincere. Lui e Beckett si punzecchiavano spesso, lui a volte faceva a posta a farla innervosire e ci riusciva benissimo con i suoi modi esasperanti, ma sapeva che se lei gli diceva qualcosa era perché lo pensava veramente, Kate era stata sempre sincera con lui, da quando gli aveva inaspettatamente rivelato dei problemi di suo padre e dopo la morte di sua madre. Lei si era fidata di lui e non gli era stato indifferente quel suo gesto di fiducia. Rimasero così, in uno strano silenzio tenendosi per mano fino a quando non sentirono la voce di Joy richiamarli. Si lasciarono la mano, come se si fossero accorti in quel momento di tenere qualcosa di estremamente ustionante.

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