Dopodichè poggio il bicchiere sul comodino, mentre mi assicuro di riporre la fiala sotto il letto, dove non potrà essere trovata facilmente.
Inizio a spogliarmi nuovamente, poggiando i vestiti ai piedi del letto e con un altro colpo di bacchetta mi rivesto, indossando il pigiama.
Ok, ci siamo...
Disfo le coperte e mi risiedo di nuovo.
Afferro il bicchiere e bevo l'acqua con la pozione tutta in un sorso. Prima che la sonnolenza arrivi però, prendo di nuovo la bacchetta e faccio sparire anche il bicchiere.
Mi distendo appena in tempo, perché i miei occhi si chiudono veloci e perdo la cognizione di tutto.
Quando li riapro sono di nuovo davanti il camino.
Come al solito mi rimetto seduta: -Draco?- dico immediatamente girandomi a guardarmi intorno.
Non c'è, ma so che arriverà.
So che avverte la mia presenza.
Mi avvicino di più al fuoco e allungo le mani per scaldarmi un po'.
Ed ecco che come ieri sera, il portone torna ad aprirsi. Giro la testa mentre lo vedo entrare.
Stavolta ha avuto l'accortezza di mettersi il mantello. Non mi guarda immediatamente, ma prima rabbrividisce, per poi scrollarsi la... neve... di dosso.
E' così che capisco che fuori il tempo è peggiorato di nuovo.
Ma non me ne curo, perché la mia attenzione è totalmente su di lui.
Voglio rubare questi secondi, questi attimi, per osservarlo mentre non sa di essere visto. Per impedirgli di nascondersi dietro il muro che è abituato ad erigere intorno a sé.
Per vederlo finalmente... normale.
Uguale a me.
E provo... provo una grande tenerezza improvvisa.
Mentre lo osservo rabbrividire ancora una volta.
Mentre corruga la fronte infastidito da quell'agente atmosferico così invadente.
Mentre con gesti veloci scrolla via la neve dal mantello e dai capelli.
Mentre chiude gli occhi strofinando le mani sul volto.
Mentre passa in rassegna il mantello per controllare che finalmente sia pulito.
Tutto è così... è così terribilmente normale.
Ma terribilmente normale... in un modo così bello.
E la mia mente formula un ultimo pensiero: lui è bello.
I capelli... biondi, così biondi, da sembrare quasi bianchi, segno inequivocabile della sua discendenza.
Le iridi, grigie, all'interno di un paio d'occhi che sanno esprimere più di quanto lui dica a parole.
I lineamenti, affilati, duri... che lui utilizza come scudo... come barriera... ma allo stesso tempo delicati, che gli donano un'aria misteriosa e lo rendono così... aristocratico in un certo senso.
Sono folle... si, lo sono... non dovrei fare questi pensieri e invece eccomi qui, a spiarlo come una bambina di appena dodici anni che guarda il suo attore o cantante preferito...
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Lumos - Nihil est ut videtur | Dramione (COMPLETATA) #Wattys2018
FanfictionLa felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda... di accendere la luce. [Albus Silente] "Lumos" Questa storia è un'opera di fantasia. I personaggi già esistenti appartengono a J.K. Rowling. I restanti per...
Capitolo 48
Comincia dall'inizio