“Divertente, lo ha detto anche lui una volta.” Disse. La sua voce era ancora rauca, ma il livido attorno al suo collo si era affievolito, un giallino al posto del precedente viola scuro.

“Beh, credo lui non lo abbia detto dopo essere stato ignorato per più di una settimana. Hai ignorato anche Seokjin, ma non per così tanto.

“Anche voi mi ignorate. Continuo a dirvi che non ho bisogno d’aiuto ma-”

“Tu hai bisogno d’aiuto. Sei ancora ferito, non riesci a camminare da solo, e a quanto pare non ci si può fidare per quanto riguarda il mangiare.”

“Hai parlato troppo con Jin.”

“Beh, ha ragione. Anche i bambini hanno il buonsenso di dirlo quando hanno fame.”

“Immagino tu lo sappia per esperienza. Ti è andata male la serata?”

“È difficile mettere incinta qualcuna quando vai solo con ragazzi.” Risposi. “Perciò no. Non ti ho già detto che faccio altro oltre che ubriacarmi?”

“Tipo cosa? Hai passato tutto il tempo qui, chiaramente non fai già nulla del tuo tempo normalmente.”

“Lavoro e vado a scuola. Gioco ai videogiochi. Ballo con Jimin. Certo, passo un po’ del mio tempo a bere, ma non la maggior parte.”

“Davvero? Non vai a scuola né al lavoro almeno da lunedì scorso, perciò sei sicuro di averne ancora uno? Probabilmente ti bocceranno, e sono sicuro che manchi a Jimin. Forse si è trovata un altro partner di ballo.”

“Jimin è un ragazzo, e sa che non sono potuto uscire. Altre persone mi hanno coperto i turni a lavoro e a scuola posso tranquillamente recuperare tutto.” Alzai le spalle.

In realtà non avevo pensato molto alla scuola. Hoseok mi aveva scritto chiedendomi dove fossi, ma dopo quello me ne ero praticamente dimenticato. Gli chiesi di inviarmi i compiti, ed ero sicuro fossero da qualche parte nella mia e-mail, non avevo controllato. Anche se erano di una sola materia. Dubitavo che qualche insegnante avesse notato la mia assenza. Non facevano quasi mai l’appello dal momento che le classi erano troppo numerose.

“Può almeno un ragazzino come te permettersi di non andare a lavoro? Non hai bollette da pagare? Vivi nel dormitorio della scuola, perciò...”

“Non ho molto da pagare. Giusto le ricariche telefoniche e il cibo. La tassa del dormitorio è compresa in quelle dell’università, e ancora non devo pagarla. Il mio lavoro mi paga lo scooter e la benzina. Posso prendere in prestito dei soldi, se ne ho davvero bisogno. Sono sicuro che Taehyung me li presterebbe, e se non lo facesse potrei rassegnarmi e chiedere ai miei genitori.”

“Quindi ce li hai? E ti lasciano bere e sprecare la tua vita a prenderti cura degli spacciatori?”

“Loro... non sanno che bevo. Non sanno nemmeno che sono gay, e tu non sei uno spacciatore.”

“Sembra qualcosa che i tuoi genitori dovrebbero sapere.” Disse.

Normalmente avrebbe ragione. Pensandoci, non ho gli ho più parlato da poco dopo aver incontrato Yoongi. Gli avevo detto di essere occupato con la scuola, e loro ci avevano creduto. E visto che non si erano disturbati di farmi una chiamata o venire a trovarmi, non l’avevo fatto nemmeno io. Dopotutto, stavo bene senza vedere più quelle persone.

Cigarettes, Liquor, Sweet as Sugar (yoonkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora