24 - The Jungle

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"Che posto lugubre..." Disse Troy stringendosi nelle spalle e guadandosi intorno spaventato.

"Ho freddo..." Sentenziò Sole ed in quel momento una macchina familiare ci superò.

"È la macchina su cui è salita Kristal!" Parlò Jay mettendoci tutti sull'attenti.

Veronica accese il motore e li seguì per forse ottocento metri perché la macchina si fermò poco più avanti, davanti ad un bar chiamato "The Jungle".

Parcheggiamo dietro altre autovetture e vedemmo Kristal entrare in quel bar accompagnato da un ragazzo grosso e possente vestito anche lui di pelle.

"Inquietante." Disse Troy.

Fuori dal bar vi erano uomini di mezz'età e ragazzi vestiti tutti uguali intenti a sorseggiare birra e a fumare.

Sembravano fatti con lo stampino.

"Ragazzi non possiamo entrare là dentro senza un piano." Dichiarò Sole allarmata.

"Ha ragione, non posso presentarmi così di punto in bianco." Ammisi io.

"Ok, escogitiamo qualcosa e poi torniamo qui." Tagliò corto Veronica rimettendo in moto la macchina.

Avrei dovuto pensare ad un piano coi fiocchi visto la pericolosità della situazione in cui stavo per cacciarmi.

"Che ne dici se usassimo le parrucche che abbiamo usato per carnevale?" Domandò Sole da dietro.

"Perché, vuoi venire a trovare J.P. anche tu?" La interrogai io voltandomi verso i sedili dei passeggeri.

"Non ti lascerò di nuovo da sola." Ammise la mora alla quale sorrisi piena di gratitudine.

Era la cosa più bella del mondo ritornare ad avere il sostegno e l'appoggio dei miei amici.

Mi erano mancati immensamente e, nonostante Jay mi fosse sempre vicino, sentivo la mancanza di una presenza femminile.

"Tu potresti fare un caschetto con tanto di frangetta con la tua parrucca azzurra mentre io mi farò prestare la parrucca rossa di Xin alla quale farò due trecce laterali."

"Mi piace come idea. Domani sera voglio tornare al The jungle e trovare finalmente questo J.P." Dichiarai convinta.

"Il problema è che senza parola d'ordine non andremo da nessuna parte." Ricordò Veronica.

"Potresti ascoltare le telefonate di Kristal. Non appena lei si allontanerà per una chiamata, sarà quello il momento in cui comincerai ad origliare." Le spiegai io.

"Farò del mio meglio, lo giuro." Disse la bionda.

"Si ma chi ci dice che non ci stia incastrando? Prima è amica di Kristal e adesso è dalla nostra parte?" Sottolineò Jay perplesso nei confronti di Veronica.

"Se non sbaglio tu prima eri il suo ragazzo, quindi taci. Un'amicizia non è come un tatuaggio." Lo zittì lei.

Non appena tornammo all'università ci salutammo per poi dirigerci ognuno al proprio dormitorio il silenzio.

*****

La mattina dopo, durante la colazione, venne annunciato all'altoparlante il mio nome e quello di Sole: dovevamo recarci immediatamente dal preside.

Ero nervosissima, non mi aveva mai convocata, neanche alle superiori.

"Io ci sono abituata, rispondevo sempre ai professori." Sogghignò la mia compagna raccontandomi di quante volte avesse avuto il piacere di incontrare il preside della sua scuola.

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