Capitolo 16: Guerra Di Vernice

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Questa volta colpii il bersaglio, ma non la parte nera. Solo quella bianca.

"Quando spari, non muovere le braccia. Tienile unite."

Si posizionò di fianco a me e tirò fuori la sua pistola dalla cintura. Voltai lo sguardo verso la porta e vidi che il proprietario del poligono di tiro era seduto alla sua scrivania. Yoongi mi diede una gomitata, dicendomi di prestare attenzione. Non poteva essere legale, ma lo osservai comunque.

Primo colpo – Testa

Secondo colpo – Dritto nel petto

Terzo colpo – Dritto al cuore

Il proprietario rimase seduto per tutto il tempo. Stavo cominciando a pensare che era abituato alla presenza di Yoongi. Yoongi mi fece cenno di fare lo stesso. Ci provai e ci riuscii. Anche se colpii solo il braccio del bersaglio.

"Meglio. Per una dilettante."

"Yoongi, perché siamo qui? Perché devo-"

"Perché oggi ti compro una pistola."

"C-Cosa?" balbettai. "Non puoi essere serio." Non stava ridendo, sogghignando e non era nemmeno accigliato. "Sei serio."

"Se fossi per strada e qualcuno che non conosci cercasse di approcciarti, avrai bisogno di qualcosa per proteggerti, a parte i tuoi pugni. Se avessero una pistola, ti servirà qualcosa di più veloce dei tuoi riflessi. Non posso permettere che mia moglie muoia dissanguata per le strade. La gente penserebbe che mi sono rammollito e attaccherebbe i Bangtan."

Wow. Come se non lo sapessi che non te ne frega niente del mio benessere. Sarebbe da stupidi sperare in così tanto.

Mise la sicura alla pistola e la ripose di nuovo nella sua cintura. Mi fece cenno di guardare avanti. Mentre tornavo in posizione per sparare, sentii le sue mani sui miei fianchi. Quel contatto improvviso mi scioccò al punto che mi lanciai in avanti e premetti il grilletto. Mi allontanai da lui, guadagnandomi uno sguardo severo.

"Sei stupida?! Avresti potuto colpire uno di noi, razza d'idiota!"

Deglutii. "Mi hai spaventato!"

Sghignazzò mentre mi tirava nuovamente verso di lui. "Non ci tengo a mettere le mani sui tuoi fianchi. Non allarmarti. Non eccitarti troppo." Come se mi fossi mai eccitata, coglione presuntuoso. Posizionò di nuovo le mani sui miei fianchi. Il calore mi lambì le guance. "Allarga le braccia, pronta a sparare." Lo feci. Mi circondò con il suo corpo e mi afferrò le mani che tenevano la pistola. Mi parlò nell'orecchio, abbastanza forte da sentirlo attraverso il paraorecchie. "Spara."

Colpo alla testa.

"C... Ce l'ho fatta?"

Lui annuì. "Ora fallo di nuovo, ma spara alla spalla destra e poi a quella sinistra." Mi afferrò di nuovo le mani.

Colpii la spalla destra, ma presi di striscio quella sinistra. Non mi scoraggiai, orgogliosa del fatto che fossi riuscita a centrare almeno una volta la testa. Ma sapevo che se la situazione lo avesse richiesto, dovevo sapere come cambiare bersaglio. Provai ancora una volta, mirando al bersaglio nell'angolo che assomigliava a quello delle freccette che era appeso dietro la porta della camera di Yoongi. Gli sparai e poi sparai a quello nell'angolo destro. Lo colpii, ma non abbastanza vicino.

"Prendi," Yoongi mi tese un caricatore pieno di proiettili d'argento. Lo afferrai, guardai il caricatore e poi la pistola. "Metti la sicura alla pistola." Mi mostrò dov'era. La premetti. "Ora premi e rimuovi il caricatore vuoto. Poi inserisci quello carico."

Dopo averlo fatto, mi fece segno di dare un colpo con il palmo della mano. Lo feci e sentii un click che mi segnalò che si era chiuso. Tolsi la sicura alla pistola mentre lui faceva arrivare un nuovo bersaglio. Quando si fermò, sparai e gli colpii il petto. Di nuovo, sparai e colpii il punto in cui ci sarebbe dovuto essere il naso.

ɴᴇʟ ʙᴇɴᴇ ᴇ ɴᴇʟ ᴍᴀʟᴇ || ᴍ.ʏᴏᴏɴɢɪ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora