Capitolo 7 -Vigilia-

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Quello stesso pomeriggio, una volta finito di pranzare con l'intera famiglia, misi il giubbotto e uscii fuori. L'aria era così pungente e fredda da far male, ma io continuavo a camminare in giardino, con le mani affondate nelle tasche. Avrei voluto parlare ancora con Draco. Avrei voluto stringerlo a me e fargli capire che non mi importava nulla di tutto il resto, io volevo stare insieme a lui. Non mi interessava nemmeno in che modo. Avrei potuto essere suo amico, suo amante, suo alleato, o anche solo suo compagno di scuola, ma volevo essere al suo fianco.  La presenza di Adhane era ancora in qualche modo destabilizzante, ma sentivo che Draco aveva la priorità.
Alzai lo sguardo verso l'M&P e decisi di salire.
L'interno era caldo come al solito e ne approfittai per togliermi il giubbotto e rannicchiarmi sul divano. A terra c'era un fumetto. Ricordavo di averlo rubato a Luna Lovegood il secondo anno. Lo avevo fatto per farle un dispetto. Era sempre così presa da quel libricino da farmi quasi invidia. Mi chiedevo come si potesse essere così presi da qualcosa da ritenerla necessaria nella propria vita.
Lo avevo preso dalla sua borsa in mensa e lo avevo portato nei dormitori, vantandomi della mia impresa con Draco. Lui lo aveva aperto più per curiosità che per vero interesse, ma alla fine aveva finito per leggerselo tutto.
Lo presi dal pavimento e lo aprii, cominciando a leggere da una pagina a caso. "Credevo che quel fumetto non ti interessasse."
Chiusi di scatto il volume e lo lanciai in aria preso alla sprovvista. Draco alzò gli occhi al cielo e sorrise sghembo. "Scusa non volevo spaventarti." Fece ridacchiando. Sbuffai. "Non sono spaventato. Sono solo sorpreso." Mormorai arricciando le labbra e guardandolo male.
Il biondo annuì, poi tolse la giacca che indossava e, arrossato per il freddo, venne a sedersi al mio fianco, tanto vicino da toccarmi.
Rimase in silenzio per minuti che mi sembrarono interminabili, poi si decise a parlare. "Ho parlato con Adhane." Si fermò un secondo e mi guardò. "Sì, mi ha detto che ti ha confessato il suo primo nome... e mi ha detto anche che sei andato con lui a fare spese." Mi avvisò. Tenni gli occhi fissi nei suoi, facendo finta di non sentirmi minimamente in colpa per essermene andato in giro con Adhane. "Non per farti arrabbiare Dray, ma a me tuo cugino sembra un tipo apposto." Ammisi.
Draco annuì.
"Lo so, è per questo che gli ho parlato." Disse con sincerità. Questo significava che aveva riflettuto sulle mie parole e che aveva accettato la mia visione dei fatti.
"Io e lui siamo sempre stati legati. Poi ho conosciuto te e... ho cominciato a cambiare idea sul tipo di persona che volevo essere, mi sentivo in colpa per essere stato in parte la causa della tua solitudine, così ho chiuso i ponti con Adhane. Ho buttato su di lui tutto il rancore che provavo, anche verso me stesso."
Trattenni il fiato.
Avevo sentito la stessa storia raccontata da suo cugino, ma non mi ero reso conto che la causa per la quale i due si erano allontanati ero proprio io. Avrei dovuto capirlo prima.
"Avete chiarito?" Chiesi speranzoso.
Lui annuì.
"Ho promesso di ascoltare tutta la versione dei fatti." Disse. Sorrisi contento. "Dray..." Lo chiamai.
Lui si voltò verso di me, così vicino che se solo mi fossi sporto un po'...
E non ci fu bisogno di immaginare quel che sarebbe potuto accadere, perché colmai la distanza tra noi e appoggiai le mie labbra sulle sue. Dapprima fu solo un bacio a stampo, poi Draco appoggiò una mano sulla mia schiena e mi strinse a sè, mettendomi in condizione di sedermi a cavalcioni sulle sue gambe per non farmi male. "Dray." Tornai a dire, dividendomi un po' da lui per parlare senza difficoltà. Il ragazzo immerse i suoi occhioni grigi nei miei.
"Dimmi la verità. Eri serio quando hai discusso con Theo?" Chiesi senza riuscire a contenermi. Lui si passò una mano tra i capelli allontanandomi ancora di più. "Per quanto io possa sembrarti egoista. Sarei morto sapendo che Theo aveva assaggiato il tuo corpo prima di me." Bisbigliò. Io avvampai. Avevo fatto con Draco molti discorsi e battute a doppio senso, ma sentirlo parlare in modo così diretto, soprattutto in quella particolare situazione, mi faceva girare la testa. "Non voglio rovinare la nostra amicizia. Non voglio rischiare di perderti." Dissi affondando la testa nella sua spalla per evitare di farmi vedere in viso. Mi sentivo come una femminuccia e la cosa non mi piaceva affatto. Da quando mi comportavo in quel modo? "Sai anche tu che non è mai stata solo amicizia tra noi."
Draco mi prese per il viso e si riavvicinò a me, continuandomi a baciare. Per quanto mi sembrasse fuori luogo, per un fugace istante, immaginai come sarebbe stato baciare Adhane e non Draco, ma poi imprecai contro me stesso e ripresi il controllo dei miei pensieri.
Continuammo a baciarci fino a quando non ci mancò il fiato e i nostri cuori iniziarono a battere troppo forte. Avremmo anche continuato, ma Aries ci aveva avvisati di voler festeggiare insieme per quella sera, aspettando la mezzanotte per scambiarci i regali, così fummo costretti a tornare in casa.
Sorprendentemente ad aspettarci non c'erano solo Aries e Adhane, ma anche Blaise e Theo. Draco al mio fianco si irrigidì, ma io lo fulminai con gli occhi, per poi salutare i nuovi arrivati. "Blaise! Cosa fate, tu e Aries uscite allo scoperto?" Chiesi a bassa voce mentre battevo il cinque al ragazzo. Lui si strinse nelle spalle e sorrise teso. "Quando Aries mi ha invitato non credevo fosse presente tutta la banda..." Mi disse, anche lui a bassa voce, in modo che Draco, ancora impegnato a fare il finto educato con Theo, non sentisse.
"Beh, hai il mio appoggio." Gli strinsi l'occhiolino e mi avviai verso Adhane, seduto su una poltroncina sotto l'albero.
"Allora tu e Draco avete fatto pace." Sorrisi sedendomi sul bracciolo della seduta con disinvoltura. Il ragazzo ricambiò il sorriso con tenerezza.
"Beh grazie a te."
"Considerando che ero stato io la causa del vostro litigio... Perché non me lo hai detto?"
"A cosa ti riferisci?" Questa volta il ragazzo puntò lo sguardo sull'albero illuminato.
"A tutto. Che tu e Draco vi eravate divisi a causa mia; che tuo padre ha ucciso i miei genitori..." Feci abbassando man mano la voce, fino a che la stessa non divenne un sussurro indefinito.
"Credevo negli ideali di mio padre e ci credo ancora oggi, Harry. Te lo avrei detto, ma voglio raccontarti tutto dall'inizio alla fine e in questi giorni non ne ho avuto l'occasione." Affermò sicuro di sè. Annuii. "Intuisco che c'è ancora gran parte della storia che sia io che Draco non conosciamo, vero?" Chiesi.
"Per la verità, fino a qualche tempo fa, non la conoscevo nemmeno io."
"Di cosa state parlando?" Draco si avvicinò a noi, sedendosi sull'altro bracciolo della poltrona, facendomi sorridere di riflesso. "Di quanto in questo momento mi andrebbe una cioccolata calda." Disse Adhane con un sorriso furbo. Draco alzò gli occhi al cielo.
"Non ci provare, alza il culo e vai a prendertela." Disse in risposta, facendoci scoppiare a ridere. "Va bene, va bene."
Si arrese fintamente il moro, alzandosi dalla poltrona, per poi allontanarsi lentamente. Presi il suo posto e Draco ne approfittò per buttarsi su di me. Spesso per scherzo facevamo cose del genere, eppure in quel momento, dopo i nostri recenti trascorsi, la cosa mi metteva alquanto a disagio. Sentivo gli occhi di tutti puntati addosso, anche se sapevo fosse solo una mia impressione. Eccetto Theo. Lui ci stava davvero tenendo d'occhio, e in un modo parecchio inquietante. Era come se da un momento all'altro si fosse schiantato su Draco per riempirlo di pugni. Presi, quindi, il biondo per le spalle e lo spinsi via dolcemente, ridacchiando per dissimulare il mio imbarazzo. Lui sembrò capire la mia presa di posizione, ed anche se riluttante, si allontanò da me, tornando al suo posto sul bracciolo. Adhane mi fissò per un lungo istante, poi, notando che anche io lo stavo guardando, spostò l'attenzione verso Blaise, che gli stava domandando qualcosa.
Qualcosa mi diceva che la serata sarebbe stata molo movimentata.

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Double Trouble || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora