Aria e Acqua

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Conteggio parole: 2592

La falce di luna riluce tra mille punti brillanti in un cielo senza nubi, mentre gufi e pipistrelli fendono l'aria in cerca di cibo, emettendo i propri versi, che vanno ad unirsi al frinire delle cicale ed all'occasionale fruscio del vento, creando un'armonia unica. La Lupa la conosce bene, conosce la musica della foresta, poiché la percorre ogni notte, senza riposo. Senza scelta. Quando la caccia si conclude presto e la Fame si placa abbastanza da permetterglielo, la Lupa si spinge poco di più all'interno della foresta, esplorando le zone che non ha ancora mai visto. Purtroppo, non è una di quelle fortunate notti.

L'enorme bestia dal pelo nero e gli occhi rossi cammina senza fretta tra i cespugli in cerca della sua prossima preda, il pelo ancora sporco del sangue di quella precedente; annusa l'aria, tende le orecchie, e sente il flebile suono di un passo, poco lontano. Uno zoccolo. Silenziosa come la morte che porta con sé si avvicina alla preda, un magnifico cervo nobile in cerca di cibo, nascondendosi dietro ai tronchi ed aggirando i cespugli, finché non è abbastanza vicina; a quel punto si accuccia, aspettando il momento perfetto in cui l'animale abbassa la testa per esaminare il terreno - appena ciò succede, la Lupa gli balza addosso, gettandolo a terra e mirando immediatamente alla giugulare, finendolo ancora prima che possa combattere. L'unica cosa che può fare, quando la Fame è in comando e la sua Volontà annega in essa, è concedere una morte veloce alle sue vittime. Si nutre, selvaggia, ma non basta, non è ancora sazia, e con un ringhio continua la caccia, spingendosi in là.

Ode un fruscio che ancora non riesce ad identificare, ma vi si dirige; presto riconosce il suono dell'acqua mossa dal vento leggero, ed un odore che sembra chiamarla. Scopre le zanne, lo sguardo ferino che fende l'oscurità in cerca della prossima preda, quando una melodia giunge alle sue orecchie, tanto dolce e cristallina da scuoterle l'anima. I suoi occhi brillano per un attimo, le pupille si dilatano nelle iridi rosse, e così come essa arriva ad ogni tramonto, la Fame sparisce poco alla volta, lasciandola incantata ad ascoltare quella musica nuova ed ammaliante. Il suo passo non è più duro e pesante ma leggero e curioso. Più si avvicina alla fonte di quella splendida melodia e più pare tornare in controllo di sé, e si chiede di chi sia la voce che la canta. Gli alberi si diradano un po' alla volta, finché la Lupa non giunge in riva ad un lago. Sulla sua superficie piatta e limpida rifulge il riflesso pallido della luna, che tremola solo quando di tanto in tanto soffia un alito di vento. Le ci vuole poco prima di individuare, seduta su una roccia, la figura di una donna con le gambe immerse in acqua. Si avvicina lentamente, senza farsi notare, e si accuccia ai piedi della roccia, intenta adosservare la giovane che, ignara, sta ancora cantando. Non sembra una voce di questo mondo, la Lupa ne è certa, in così tanto tempo non ha mai sentito una voce simile da uomo o animale. Ha qualcosa di angelico, di magico.

Quando la ragazza si volta, nota l'enorme bestia accucciata accanto a sé e sobbalza, pronta a scappare, ma l'animale è immobile e nei suoi occhi non riesce a vedere alcuna ostilità - oh, se solo l'avesse vista poco prima, mentre affondava le fauci nel proprio pasto, ora sarebbe terrorizzata, la Lupa lo sa. Si alza, appoggiando il muso sulla roccia accanto a lei, respirando piano, e la ragazza esita prima di accarezzarle la testa, studiandola, gli occhi curiosi.

«Oh.» Dice dopo qualche istante, sistemandosi meglio e portandosi un ginocchio al petto. «Tu non sei un lupo normale, vero?» Parla come una ragazzina e guarda il cielo, appoggiando il mento al ginocchio, come se avesse perso interesse nella creatura accanto a sé dopo averla capita. Eppure, quando si volta nuovamente verso di lei, sorride.

La Lupa la osserva per un momento, quindi lentamente scuote la testa.

«Lo immaginavo.» Il suo sorriso è strano, ha un che di etereo, come la sua voce. «Hai lo sguardo di un essere umano.» Le sue dita accarezzano ancora il pelo nero della Lupa. «Puoi parlare?»

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⏰ Last updated: May 18, 2018 ⏰

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