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“Ma vaffanculo brutto uccellaccio di merda!” 
Gridai spietata. Dopo che l’intera popolazione si decise a guardare da un’altra parte e lasciar perdere questa ragazza senza possibilità (io), mi alzai. Cercai di osservare quello che c’era dentro alla porticina, ma la luce me lo impediva. Così mi decisi ad entrare.

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Nessuno si era minimamente mosso di neanche un millimetro. L’Einstein number two era rimasto alla sua postazione guardando la porta a vetri con un espressione disinteressata. 
Vidi solo una sagoma, perché la luce mi impediva di vedere il tutto, alzarsi. Essa spinse la porta e... davanti a me, una splendida ragazzina dai capelli rossi raccolti con un mollettone, o come cavolo lo chiamano le donne, si guardava intorno spaventata. 
Era bellissima! I suoi occhi erano verde prato e le sue guance erano dipinte di rosso. Era magrolina è molto bassa, ma era decisamente super carina. Solo dopo questa lunga osservazione mi accorsi che non potevo presentarmi così. Mi misi dritto e mi sistemai la faccia da rimbicillito. 
Okay... mio padre da piccolo mi insegnava che per fare il figo devi sistemarti il ciuffo. Perfetto! Immersi la mano destra in mezzo a tutti quegli orripilanti capelli che mi ritrovavo e mi finsi disinteressato.

*

Il posto era magnifico... ma inquietante! E soprattutto... era pieno di polvere! Cominciai, come ogni santa volta, a starnutire! Dopo aver allagato la stanza e mandato a quel paese tutti i medesimi granelli di polvere, notai che nella stanza , perché si... non l’avevo ancora notato, c’era altra gente. 
“Tutto a posto?”
Un ragazzino dai capelli spettinati, mi venne incontro. 
“Si si. Ho solo una piccolissima domanda... dove siamo?”
Il ragazzo, dopo che si riprese visto che si era incantato a me (io non li capisco sti ragazzi), si voltò verso l’altro ragazzino cicciotto e un po’ goffo e si mise a ridere. 
“Siamo a Diagon Alley! Anche tu vieni ad Hogwarts quest’anno?”
Hogwarts... la scuola di magia e stregoneria! Me lo ricordo c’era scritto sulla lettera. Oh mamma non ci capisco più niente! 

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Il viso stupendo... c’è volevo dire... la faccia della ragazza era decisamente perplessa e confusa. 
“Ehi! Tutto a posto?”
“Si... credo”
Rispose lei. 
“Quindi sta per un si?”
“Cosa?” 
“Ci sei o ci fai? Ti ho chiesto se vieni ad Hogwarts quest’anno...”
La sua faccia era sempre confusa. 
“Ti posso chiedere una cosa?” 
Oh mamma... ho paura quando le ragazze mi chiedono se possono chiedermi una cosa. Mi terrorizzano!”
“Si...” 
“La magia... esiste davvero?” 
Ma sta dicendo sul serio?

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Il ragazzo scoppiò a ridere. Quanto le odio le risatine finte! Mi fanno salire il crimine!
“Ma certo! Babbana?”
Ma che cavolo sta a dire sto qua? 
Feci la faccia da punto interrogativo.
“Si! Direi di sì!”
Cazzo! Sto qua mi vuole spiegare cosa sta succedendo o stiamo giocando ad indovina chi??! Per sua informazione odio quel gioco!
“Qualcuno mi vuole spiegare! Vi prego non ci sto capendo niente! Quel piccione...” 
“È una civetta!” 
Ma come osa interrompermi?
“Io dico quello che mi pare... okay?”

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Che caratterino! Oh mamma... però così non va bene! Da incazzata è ancora più carina! Ste donne mi mettono in difficoltà!
“Quel PICCIONE... mi ha trascinato fino a qui! Mi ha buttato in un camino... e, non so con quale forza fisica, sono arrivata in un altro camino! Io...” 
“Si! La magia esiste! Voi babbani non ne siete a conoscenza ma... si! La magia esiste! Eccome se esiste!”
Mi girai verso il signore e dissi: 
“Servirebbe una bacchetta per la rossa”
Il signore mi guardò alzando gli occhi al cielo e biascicando qualcosa da scocciato. Io mantenni sempre il mio sorrisino da ebete uscito male. E chi me lo toglieva?
“Allora... vadiamo... vediamo!” 
L’uomo ricominciò l’osservazione in mezzo a tutti gli scaffali.
“Eccola qui! Prego signorina. Bacchetta 10 pollici, legno di salice e nucleo di drago. Mi scusi... signorina...?”
“Evans... Lily Evans” 
“Evans! Prego Evans” 

*

L’uomo mi porse un lungo ramo raffinato.
“Forza signorina! La agiti!” 
Cosa? Devo agitare questo rametto? 
Guardai l’uomo con un punto interrogativo stampato in fronte. Nessun conforto. Quest’uomo è senza emozioni! 
“Rossa... devi muovere la bacchetta. Così...”
Il ragazzo dai capelli spettinati di cui il suo nome era sconosciuto mi mostro come dovevo fare, facendomi sembrare stupida. 
Dopo qualche ragionamento acuto, imitai il ragazzo e... tutta la stanza si lascio trascinare da un piacevole venticello che mi accarezzò il viso e mi scompigliò i capelli. 
“Perfetto signorina. Direi che è sua!”
“Mi scusi ma... io continua a non capirci niente!” 
“Vede... questa è una bacchetta. È magica. Tu con questa puoi fare grandi cose. Belle o brutte... tu le puoi fare! Evans... tu sei una maga. Quest’anno andrai in questa scuola dove ti insegneranno molte cose. Ti insegneranno a proteggerti, ad attaccare, a fare pozioni e intrugli magici. Ti insegneranno la storia della magia e tutta la bellezza riferita alla magia. Ora ha capito qualcosa in più?”
Mi chiese con gentilezza il signore. 
“Si... grazie mille!” 
Detto ciò, mi voltai e feci per uscire quando un braccio mi enterruppe.
“Rossa! Ci vediamo in treno?” 
Io annuì. No aspetta... che treno? 
“Aspetta ma che treno?” 
“Il treno nove e tre quarti! Aspetta!” 
Il ragazzo  prese un peso di carta e una piuma dal bancone e cominciò a scrivere. E scrivere. E scrivere. 
“Tieni! Ci vediamo in treno!”
Il ragazzo mi fece l’occhiolino e poi si voltò. 

Una Saetta Tracciata Per Amore //jily//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora